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Avete presente quella cosa tonda che se ne sta andando a puttane?

E Milingo ritorna

«La Chiesa cattolica non è aggiornata. Si contraddice rispetto a quello che ha sostenuto nel Concilio Vaticano II. Gesù, però, non ha mai detto di preferire un prete celibe, ha sempre trattato con tutti i supi apostoli. Credo che non sia vero che un buon sacerdote, per essere tale, non debba essere sposato» e bla bla bla
Ma qui viene il bello: «Maria è anche una brava cuoca – racconta – Spesso mi cucina prelibatezze della Corea ma io la porto anche fuori al ristorante per non farla stancare troppo».
Eccolo li’ il maschio medio schifoso.
1) la porto fuori: al guinzaglio?
2) per non farla stancare troppo: perche’ qui monsignore si ammazzera’ di lavoro e quindi a casa non fara’ niente!
Certo fare esorcismi dev’essere dura, eh?

Tutti reazionari dentro. Non c’e’ niente da fare.

Via Peter Benenson

Visto che i ragazzi di Voci per la Libertà sono dei cari amici non posso che pubblicare con gioia questo comunicato:

CONVEGNO, INAUGURAZIONE VIA PETER BENENSON E SPETTACOLO PER IL 58° ANNIVERSARIO DELLA DICHIARAZIONE DEI DIRITTI UMANI

IL 10 DICEMBRE A VILLADOSE E ROVIGO

L’Associazione Culturale Voci Per La Libertà e Amnesty International, in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Villadose (Ro) e con l’Amministrazione Provinciale di Rovigo annunciano l’apertura del convegno “Il ruolo dell’arte e della comunicazione nella promozione dei diritti umani”. L’evento avrà luogo domenica 10 dicembre 2006 alle ore 11.00 presso il municipio di Villadose, e farà parte delle celebrazioni per il 58° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

Interverranno Paolo Pobbiati, presidente della Sezione Italiana di Amnesty International e gli ‘A67, vincitori dell’ultima edizione di Voci Per La Libertà – Una Canzone per Amnesty.

Al termine del convegno verrà inaugurata, una nuova via dedicata a Peter Benenson, fondatore di Amnesty International. E’ questo un grande onore per Villadose, si tratta della prima via in Italia intitolata all’avvocato londinese fondatore di quella che è oggi la più importante associazione per la difesa dei diritti umani, una scelta fortemente legata all’impegno profuso in questi anni da Voci Per La Libertà per la lotta per i diritti umani.

Le celebrazioni del 10 dicembre si concluderanno nel Teatro Don Bosco di Rovigo (ore 21, ingresso gratuito) con la rappresentazione di “ALIEN’AZIONE. Dallo spazio periferico dritti al centro”, lo spettacolo ideato dagli ‘A67, con il patrocinio di Amnesty International, intorno allo “stare alla periferia” (inteso come periferia urbana ma anche nel senso più ampio di emarginazione) e realizzato in questi mesi in realtà particolari quali comunità di accoglienza, carceri, istituti psichiatrici, festival dedicati al sociale e alla cultura giovanile, potendo contare sulla partecipazione di un ospite speciale ogni volta diverso.

Gli amici e grandi musicisti a salire sul palco con gli ‘A67 a Rovigo saranno Francesco Moneti (Modena City Ramblers) e Marco “Furio” Forieri (ex Pitura Freska).

Lo spettacolo verrà poi replicato per gli studenti delle scuole superiori di Rovigo il giorno seguente, lunedì 11 dicembre, sempre presso il Teatro Don Bosco ma alle ore 11.00.

Ne approfittiamo per ricordare che nel corso del recente Meeting Delle Etichette Indipendenti di Faenza, il 25 e 26 novembre, è stata presentata la Decima Edizione di “Voci per La Libertà – Una Canzone per Amnesty”: sul sito della nostra manifestazione, www.vociperlaliberta.it, è possibile scaricare il bando di concorso.

Dai nano, svieni ancora!

Molto interessante questo articolo .

Ecco cosa sta succedendo in America: l’FBI sta indagando su un produttore di Hollywood, Frank Agrama su richiesta delle autorità (sicuramente rosse eh) italiane. Che ha fatto il produttore? Niente di che, ha solo comprato i diritti di alcuni film (soprattutto Paramount) per 130 milioni di dollari per poi rivenderli a Mediaset per 315 milioni di dollari attraverso la società Olympus Trading. Pare però che questi diritti siano fittizi e che i prezzi siano stati gonfiati con società off-shore proprio da Mediaset per costituire fondi neri all’estero e ridurre i ricavi in Italia in modo da pagare meno tasse.
Silvio Ber******i dovrà comparire, salvo malesseri improvvisi, in tribunale a Milano il prossimo 1 dicembre per rispondere ai magistrati che lo accusano di frode fiscale e falso in bilancio in relazione all’acquisto dei diritti cinematografici negli U.S.A.

Memento: Buy Nothing Day

un piccolo promemoria:

vi manca qualcosa per la cena in programma da voi nel week end? Non avete piu’ nemmeno uno straccetto da indossare? Le vostre scarpe da tennis hanno tirato le cuoia proprio ieri? Le scatolette dei vostri adorati gatti stanno per finire? Comprate oggi quello che vi serve (se proprio vi serve) perche’ domani 25 novembre 2006 torna l’appuntamento mondiale con il Buy Nothing Day (ecco un’immagine del 2002):

consumismo:cacca

Caino: se e’ un soldato americano allora nessuno lo tocchi.

Il soldato USA James Barker ha ammesso le proprie colpe. Ha stuprato e ucciso una ragazzina di 14 anni. Ha ucciso anche tutta la famiglia della ragazzina. Ho omesso un dato fonamentale, tutto questo l’ha fatto in Iraq. E questa dovrebbe essere un’attenuante dal momento che James Barker non verra’ condannato a morte nel paese che esporta litri di democrazia in tutte le terre dotate di giacimenti di petrolio. E non si puo’ che essere d’accordo sul non mandare un uomo a morire come pena in seguito a un processo. Anche se questo e’ un uomo di merda, evidentemente. Perche’ uno che stupra e uccide una ragazzina di 14 anni non puo’ che essere un uomo di merda.
C’e’ da vedere se scontera’ affettivamente la pena, quello si’. Perche’ i soldati americani tendono a non avere responsabilita’, il Cermis, Guantanamo, Abu Ghraib e tanti altri ne sono un esempio eclatante.

25-11-06 Buy Nothing Day

CHI COMPRA VOTA
Votate ogni volta che fate la spesa,
ogni volta che schiacciate il telecomando,
ogni volta che andate in banca
sono voti che date al sistema.
(Alex Zanotelli, missionario)

Sabato 25 novembre 2006 è il:
BUY NOTHING DAY

GIORNATA MONDIALE DEL NON ACQUISTO

La campagna “La mia spesa per la Pace”, coerentemente con il suo intento di contribuire a costruire la Pace con scelte di consumo critico nella spesa quotidiana, invita a non fare acquisti per 24 ore sabato 25 novembre 2006.

Per un giorno non comprate nulla.

Fate un gesto simbolico, importante, che mostri come si può sfuggire all’imperativo del consumismo riappropriandosi di una fetta di tempo per fare cose diverse dallo shopping di massa
Che cos’è la giornata del non acquisto (Buy Nothing day)

Una giornata dedi cata a tutto tranne che alle compere, per rendere concreto il dissenso verso il consumismo e smascherare le bugie di chi usa ogni mezzo per convincerci che l’unica via per uscire dalla crisi è tenere alti i consumi.

Ci dicono “grazie” perché aumentando i consumi aiutiamo la nostra economia a risollevarsi. Ma i nostri consumi rappresentano il carburante per un sistema economico insostenibile, che aumenta le diseguaglianze, esaurisce le risorse, inquina la Terra.

Ci fanno credere che è meglio usare il tempo per fare acquisti, anziché dedicarsi alle relazioni, ai figli, a un buon libro. Siamo proprio sicuri che sia così?

Nel 1992 è stato lanciato il “Buy Nothing Day”, una giornata di disintossicazione per fermarsi a riflettere: un’occasione preziosa per mettere in discussione il nostro ruolo nel funzionamento del sistema e per scoprire come sia possibile divertirsi e stare bene anche senza comprare nulla.

Il “Buy nothing day” commemora le vittime delle politiche orientate alla massimizzazione dei consumi: dalle popolazioni del Sud del mondo deboli di fronte alla globalizzazione dei mercati, all’ambiente deturpato da rifiuti e inquinamento, alla colonizzazione dell’immaginario a opera di pubblicitari che propongono modelli di vita irrealizzabili per la maggior parte della popolazione del mondo. La giornata del non acquisto è un invito a “demarkettizzare” la nostra vita.

La giornata del non acquisto è un invito alla sobrietà e a ripensare alla solidarietà e alla gratuità quali componenti attive di un’economia sostenibile.

La giornata del non acquisto non è uno sciopero, e non è contro i commercianti.

La giornata del non acquisto vuole essere solo un piccolo passo verso un’economia più leggera, un’economia di giustizia, nella consapevolezza che il possesso di una grande quantità di beni non dà la felicità, ANZI.

Facciamo sentire il nostro peso: chi compra vota!

Per altre informazioni vedi:
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http://adbusters.org/metas/eco/bnd/ (sito di riferimento mondiale)
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http://www.bilancidigiustizia.it (sito della campagna “Bilanci di giustizia” nel quale si trovano iniziative e materiali sulla Giornata del non acquisto, tra i quali numerosi biglietti per la diffusione della campagna: “e se per un giorno non comprassi nulla?”, “No grazie, oggi consumo relazioni”, “Non compro… e sono felice”, ecc. vedi qui)
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http://www.terre.it/eventi/indici/77.html (sito di Terre di mezzo)

ATTENZIONE: la fondazione Banco alimentare onlus ha fissato nello stesso giorno l’annuale edizione della Colletta alimentare, iniziativa mediante la quale chi lo desidera può fare acquisti per i bisognosi, consegnandoli fuori dai punti vendita al personale della Colletta.

La campagna “La mia spesa per la Pace”, deplorando la sovrapposizione delle due iniziative, invita tutti coloro che sono intenzionati a partecipare alla Colletta alimentare ad acquistare i prodotti da destinare alla Colletta nei giorni precedenti il 25 novembre oppure ad effettuare gli acquisti il 25 novembre stesso, ma limitandosi solo alla merce da donare.

Vedi gli altri comunicati della Campagna …

Campagna “La mia spesa per la Pace”

info@lamiaspesaperlapace.it
www.lamiaspesaperlapace.it
Tel. e fax 029024617

Oggi schiavi

Qual è quel paese dove, quando arrivi, vieni obbligato a lavorare, vivi in tuguri senza acqua in preda alle malattie, il padrone esige una ragazza da violentare per permetterti di lavorare, non ti viene consetito nemmeno di mangiare e i pochi soldi che ti danno ti vengono sottratti?

Qual è quel paese dove, se provi a ribellarti anche solo per poter sopravvivere, puoi venire ucciso e il tuo cadavere non verrà mai più trovato o identificato?

Qual è quel paese dove non puoi rivolgerti né ai medici né alle autorità, perché sono tutte colluse con il padrone che ti schiavizza?

1) Cina

2) Italia

3) Russia

Per vergognarsi di vivere in questo paese, cliccare sulla risposta giusta.

L’omertà è un omicidio.

Il Cielo di Beslan

Fa sempre bene vedere quello che normalmente nessuno ci fa vedere.
Abbiamo ricevuto in redazione la segnalazione di un’installazione fotografica che volentieri giriamo a tutti i nostri lettori:

NICOLAJ PENNESTRI

“Il Cielo di Beslan”

PASTIFICIO CECERE

Via degli Ausoni, 7 – 00185 Roma

Inaugurazione martedì 5 settembre ore 19.30

5 settembre – 20 settembre 2006

A due anni di distanza dalla tragedia avvenuta nella scuola n°1 di Beslan, in Ossetia, nel sud della Russia, la Fondazione Pastificio Cerere presenta oggi un progetto di Nicolaj Pennestri dal titolo Il cielo di Beslan.

Nel luglio 2005 Nicolaj, insieme ad altri due artisti, a seguito di un’iniziativa della Protezione Civile Italiana e con il sostegno della Fondazione Pastificio Cerere stessa, è stato inviato in Ossezia del Nord, per realizzare delle opere per l’ospedale Pediatrico di Vladikavkaz, (Beslan) ospedale ristrutturato in aiuto ai bambini superstiti.

Nicolaj Pennestri presenta una installazione fotografica dal significato forte per rivelare e raccontare le sue emozioni.

Il lavoro si divide in due parti concettuali.

Nel cortile della Fondazione viene presentata una installazione con dei fili elettrici sospesi in aria che alimentano delle lampadine che rappresentano le vittime della tragedia. Soltanto alcune sono illuminate. Come le anime dei bambini volate in cielo. Altre lampadine sono legate a dei sacchi di plastica colmi d’acqua. Colmi di quella sostanza che ha fatto disidratare il futuro di un paese del bene più prolifico: i propri figli.

All’interno della Fondazione viene ricreato un percorso immaginario, una sorta di sentiero geoemotivo, costruito da foto del cielo che veste le montagne di Beslan, isolandola tra i boschi fino ad arrivare alla scuola N°1. E’ come se le mura della scuola fossero ancora in piedi a testimonianza del fatto, che una semplice foto, può essere più forte di tante parole effimere soffiate sul cielo di ogni paese del mondo.

All’inaugurazione parteciperanno tra gli altri Carlotta Miti, Paolo Romano, Ivan Bacchi,Tania Zamparo, Giorgio Borghetti, Alessia Tomba, Enrico Loverso, Cristina Moglia, Luca Calvani, Livia Vitale

Nel corso dell’iniziativa verrano raccolti fondi a favore del Centro Provinciale G. Fregosi – Tetto Azzurro di Roma, Centro Polifunzionale per la Diagnosi, il Trattamento e l’Accoglienza dei bambini in situazioni di maltrattamento e abuso, affidato dalla Provincia di Roma in gestione a S.O.S. Il Telefono Azzurro ONLUS.

special fund REVIVAL OF BESLAN

Amarena company

Telefono Azzurro

Piccole differenze

In fondo tra un cessate il fuoco urgente ed uno immediato c’è poca differenza.
Quanto?
Pochi giorni?
Settimane?
Mesi?

Già.

Qual è il problema?

Il problema è che quando si spara, quando si tirano bombe, ogni istante può essere l’ultimo per qualcuno.

Queste foto sono tratte dal blog di Beppe Grillo, mi sembra giusto riproporle oggi alla fine della conferenza di Roma.

Ma non bastano a capire.
Guardate ancora, guardate tutto quello che riuscite a guardare.

E’ vero, non ci si poteva oggettivamente aspettare di più dalla conferenza, se qualcuno dei governanti del pianeta però, una volta soltanto, ci stupisse in positivo, non sarebbe cosa sgradita.

Noi vecchi ricchi parliamo ed i bambini poveri muoiono… qualcosa non funziona.

Prenderla malissimo

I cugini d’oltralpe hanno preso malissimo l’espulsione dell’ariete Zidane. Come biasimarli? Come quando un bambino si fa male perche’ ha urtato un tavolo e si dice “cattivo tavolo”, cosi’ loro dicono “cattivo Materazzi, chissa’ cos’ha detto a Zidane”. Le ricostruzioni sono fantastiche, c’e’ chi la butta sulla moglie zoccola (o la sorella) e chi si spinge al terrorista o addirittura “filio di Harkis” che sarebbe un collaborazionista dei francesi ai tempi della guerra d’Algeria. Davvero da ridere e rotolarsi per terra! Poi c’e’ questo Gallas (chi cazzo e’? un difensore francese, pare) che dice (fonte la solita: www.repubblica.it) :

“Gallas: “Vorrei picchiarlo”. William Gallas, difensore francese, è furioso con Materazzi. “Vorrei solo picchiarlo”. “Sappiamo tutti come sono fatti gli italiani, fanno sempre cosi’. Quando sentono che stanno subendo, provocano – spiega Gallas nelle parole riportate dai media inglesi – quando ho visto Zidane andarsene così, avrei voluto spaccare la faccia a Materazzi. A volte un giocatore fa il furbo, dicendo cose per le quali vorresti ucciderlo. Gli italiani barano, ma non possiamo farci nulla”. Lanciatissimo nella sua arringa, Gallas arriva a chiedere l’intervento della Fifa. Ma forse andrebbe squalificato lui.”

Si’, certo, difendetelo pure il vostro Zidane. Sara’ stata tutta colpa di Materazzi. Probabilmente anche le altre due volte in cui e’ stato beccato a dare testate alla gente in campo.

verguenza!

E vergogna. Cazzo.