Insieme

Adesso vi racconto una strana storia.
Finanche stupefacente, almeno immagino che lo sia per i miei amici che leggono questi scritti o per i lettori più assidui.

Io sono un ateo, un laico, uno scettico. Non riesco a “credere”, è per me un atto impossibile. Se non capisco qualcosa, se non trovo prove, se non mi convinco, io dubito. E’ la mia natura, qualcosa che travalica studi ed educazione, qualcosa di più intimo.
Per quanto possa apparire incredibile è questa mia caratteristica a donarmi uno degli aspetti che più apprezzo di me stesso, ovvero la non comune apertura ad ogni possibilità. Io non escludo Dio, non ci credo ma non lo escludo.
Non escludo nemmeno la magia, i draghi, Babbo Natale, i fantasmi, i poteri della mente, la pranoterapia, l’omeopatia, i viaggi nel tempo e gli alieni. Non ci credo ma non li escludo, e nella mia vita, ovviamente, non ne tengo conto.
Con Dio, essendo chiaramente concetto di ordine di grandezza superiore, ho qualche problema in più.
Lo ammetto, l’esistenza di Dio mi piacerebbe, e molto, se non altro per potermela prendere con lui in alcuni, rari, momenti di sconforto.
Ma niente, io proprio non riesco a credere.

Qualche tempo fa, in una mail, un lettore di Cineboom ci palesò la sua esistenza ed il suo apprezzamento. Mi sorpresi scoprendo dalla sua firma in calce la strana professione (meglio sarebbe dire forse vocazione) di questo nuovo amico: era un monaco benedettino di Monte Oliveto, dell’Abbazia di San Miniato al Monte.

Per ovvie ragioni di riservatezza non scriverò il nome del nostro monaco, vi basti sapere che da quel giorno ci siamo sentiti via mail più volte e sempre sono rimasto colpito dalla sua cortesia, dalla sua leggerezza e… dalla sua non comune apertura ad ogni possibilità.

Noi siamo ragazzacci. Questo sito è militante, corrosivo (almeno questo scrivono di noi), se la prende spesso col Papa, col Vaticano, con le gerarchie ecclesiastiche, non abbiamo peli sulla lingua e raramente risparmiamo munizioni.
Ciò nonostante il mio amico benedettino ci legge, e spesso ci trova anche interessanti.

Ma non finisce qui.
Eh no. Perché io leggo lui.
Eh, sì, leggo la lectio. Il dibattito su Welby e la morte, le riflessioni sulla pace, le analisi del Vangelo di Luca, l’aiuto offerto al povero bambino sopravvisuto ad una tragedia… tutto.
Leggo in silenzio, con rispetto, e spesso trovo il tutto molto interessante.

E forse è per questo che, così come tempo fa su queste pagine ci siamo trovati ad irridere il negazionismo, oggi ci ritroviamo ad aiutare la redazione della Lectio di San Miniato di Firenze nella sua opera di diffusione di un importante appello, promosso dal prof. Brunello Mantelli contro le tesi negazioniste della Shoa.

Per firmare visitate la pagina dedicata cliccando qui.

Perché si può credere e si può non credere, ma non si può negare l’orrore.

Fascismo in brodo

Quand’è che il clima butta bene per un uomo forte, fortissimo, per uno che prenda a calci in culo gli stranieri delinquenti e ripulisca le strade per noi brava gente italica?
Ad occhio è croce direi che ci siamo quasi. E qualcuno non vede l’ora che accada.
Che una giovane prostituta rumena abbia ucciso una giovane italiana è ovviamente una tragedia.
Che il giornalismo televisivo nostrano non abbia perso occasione per sguazzare nella tragedia è altresì ovvio ed evidente.

Quello che forse salta meno all’occhio, il dato per cogliere il quale bisogna essere un filo allenati, è l’incredibile carico d’odio potenziale che questa vicenda innesca e che i nostri tg si sono preoccupati soltanto di incrementare.
Ad ogni servizio di Studio Aperto qualche giornalista Mediaset (mi scuso con la categoria per aver avvicinato la loro professione all’azienda che l’ha rovinata per sempre) da giorni si premura di pungolare ogni più recondito istinto barbarico e violento del pubblico televisivo.

Risultato?
Quella PUTTANA (fosse stata una badante rumena, o una ragioniera rumena, o una fisica nucleare rumena avrebbero ripetuto la professione ad ogni edizione?) ha ucciso una NOSTRA ragazza (ma come, gli italiani sono un popolo soltanto quando c’è da odiare qualcuno? Un romano, o un calabrese, o un napoletano, diventano uguali ai veneti o ai lombardi soltanto quando vengono colpiti da questi delinquenti immigrati?) e ci vorrebbe LA PENA DI MORTE (certo, perché il messaggio che Studio Aperto, o il TG5 o il TG4 e, purtroppo, talvolta anche i tg RAI tendono a far passare è proprio questo. L’ergastolo è poco per questa lurida assassina, no?).
E tutti vestiti al funerale come ad un comizio di Forza Nuova, tutti a fischiare il povero Marrazzo che mai in vita sua ha fatto un solo atto che potesse istigare alla violenza, tutti ad urlare in faccia al prete, durante l’omelia, che no, non si può perdonare quella puttana assassina, che certo, il cattolicesimo insegna proprio quello, a perdonare, e se siamo in una chiesa ad un funerale è perché dovremmo essere cattolici, ma no, non si può perdonare quella lurida puttana extracomunitaria (poco importa se i rumeni sono europei quanto noi da quest’anno).
Insomma, tutti là, pronti al linciaggio, pronti alla vendetta, carichi di rabbia, di livore, e di odio, pronti alla barbarie, pronti al medioevo.

E pronti, soprattutto, a mandarlo in diretta tv.

Gli intoccabili

Bene, supponiamo per un istante che Dio, il dio dei cattolici, non esista.
Che ci crediate o no, questa è un’eventualità.
Supponiamo che sia così e che la Chiesa di Roma, quella che crede se stessa universale e destinata a rappresentare la volontà di Dio in Terra, non sia altro che un’organizzazione rigidamente gerarchica, discendente diretta delle strutture politiche e di culto di un Impero Romano morente, creata e continuata nei secoli in linea di massima per amministrare l’incredibile potere che deriva dall’avere in pugno la bilancia del peccato.
Supponiamo che sia così e che essa sia, di conseguenza, assolutamente fallibile.
Supponiamo quindi che un Vescovo, un Arcivescovo, un Cardinale, un Patriarca o persino il Papa stesso siano esseri umani come noi tutti, soltanto magari vestiti in modo decisamente più ridicolo, e che, in quanto esseri umani, siano fallaci come tutti e come tutti in grado benissimo di dire e fare macroscopiche stupidaggini.
Supponiamo che un comico abbia voglia di dire che per lui le alte sfere del Vaticano sbagliano… Cosa ci sarebbe di male nel dirlo?
Questo è ancora un paese libero e laico oppure no?
Si può ancora pensare, e dire, che forse Dio non esiste e che il cattolicesimo è una religione come qualunque altra oppure no?
Si può ancora pensare, e dire, che la Chiesa talvolta prende cantonate colossali oppure no?

Perché nessuno nella sedicente sinistra ha speso una parola per difendere Rivera?
Perché qualche imbecille si prende la briga di dare a Rivera del “terrorista” e nessuno si scandalizza?
Perché finanche i sindacati se la prendono con lui invece di difendere il suo sacrosanto diritto a fare satira e umorismo su quel che gli pare, Chiesa Cattolica compresa?

Possibile davvero che in Italia non si possa più dire che concedere i funerali religiosi ad un dittatore sanguinario e negarli ad un malato che non ha voluto più soffrire sia stata una abnorme cazzata?

Andrea, non ti preoccupare, avevi ragione tu.