W Irving Abbasso Darwin

Ci scrive il professor Franco Damiani, ci eravamo già occupati di lui in questo post.

Questa la mail del professore:

Volevo solo dire a quel simpatico vostro redattore che trova il tempo di occuparsi del sottoscritto che mi dispiace deluderlo ma non ho affatto tempo libero e non mi annoio per nulla: sono regolarmente in servizio, per la vostra gioia, avendo vinto la causa amministrativa e quella disciplinare con l’amministrazione scolastica e attendendo di giorno in giorno il risarcimento milionario dei danni materiali e morali. Se volete mettervici anche voi, un’altra causetta per diffamazione non mi costa niemte, così stavolta mi compro la casa nuova. Non sono mai andato in giro a “lagnarmi” di alcunché.

Trovo comunque profondamente scorretto occuparsi di terzi senza dar loro la possibilità di replicare.
sarà il vostro stile.

W Irving Abbasso Darwin

Franco Damiani

P.s. Almeno informatevi prima di scrivere: noi di destra facciamo così.

Questa la mia risposta:

Caro professor Damiani,
E’ un piacere sentirla. Mi chiamo Luigi Faragalli è sono il webmaster di cineboom.
Francamente non ricordavo il testo cui lei fa riferimento e quindi ho dovuto ricercalo e rileggerlo. Nel testo si fa riferimento al suo allontanamento (che mi pare ci sia stato visto il suo ricorso alla giustizia, conclusosi peraltro felicemente per lei) ed al riguardo mostrato per lei e per le sue posizioni da parte di Forza Nuova, anche questo a quanto mi risulta rispondente a verità.
Non vedo quindi gli estremi della “causetta” per diffamazione tuttavia, qualora lei ritenesse diversamente, saremo ben pronti a cercare di renderle il più ostico possibile l’acquisto della nuova dimora, e non certo per antipatia personale, semplicemente perché non riteniamo assolutamente di averla diffamata.
Riguardo alla scorrettezza la sua valutazione è alquanto aprioristica, le diamo volentieri la possibilità di replicare.
Se lei ritiene mi impegno a pubblicare la sua precedente mail in cui dà notizia della vittoria della causa amministrativa e disciplinare.
Il nostro stile è quello di informarci e di informare, non mettiamo in croce nessuno, diamo notizie in modo leggero e, per i nostri lettori, divertente.

Attendo dunque il suo consenso alla pubblicazione della sua precedente precisazione.

A presto.

Luigi Faragalli

www.cineboom.it

Il consenso del professor Damiani alla pubblicazione è poi giunto assieme ad altre precisazioni che riporto:

- Per la precisione si trattava di “sospensione cautelare”, che non è un provvedimento disciplinare ma che di solito non viene applicata nemmeno nei confronti dei pedofili (c’è stato un caso recente) e comunque dura al massimo pochi giorni, Nel mio caso è durata sei mesi e mezzo. Il giudice del lavoro di Padova l’ha revocata il 13 giugno 2005 come illegittima e sproporzionata, dopodiché il consiglio di disciplina del MIUR mi ha prosciolto da ogni addebito “non avendo il docente violato alcuna norma”. Pensavo che un sito libertario o giù di lì come il vostro dovrebbe essere a favore della libertà di pensiero e di insegnamento, invece mi sbagliavo: anche voi volete la libertà solo per chi la pensa come voi, con buona pace di Voltaire.

- Pubblichi pure la replica, magari aggiungendo che la storicità dei Vangeli, prima di essere un dogma di fede vincolante per ogni cristiano, è una verità di ragione naturale, come qualsiasi sacerdote non infrollito dal Vaticano II le potrà spiegare. E io avevo solo detto, correggendo una grave ambiguità del testo, che la Chiesa l’ha sempre insegnata. Facendo seguire, sempre a scanso di equivoci, una spiegazione della teologia cattolica (mi rifiuto di aggiungere “tradizionale”) sull’ebraismo. Il tutto nell’ambito del normale svolgimento del programma di storia. Apriti cielo: chi tocca Sion muore. Il che dovrebbe toccare qualche corda anche all’estrema sinistra (su Israele sono meno lontano da Ferrando che da Gasparri): ma tant’è, dalli al fascista e chi s’è visto s’è visto. Che tristezza.

Confermo al professor Damiani che in effetti siamo un sito libertario o giù di lì e che siamo assolutamente per la libertà di pensiero, tanto che siamo qui a pubblicare tranquillamente queste sue osservazioni. Il tiro al singolo fascista non è uno sport che solitamente ci appassiona, preferiamo tirare su ogni limitazione della libertà, come il professore avrà di certo notato spesso non siamo teneri nemmeno con chi politicamente dovrebbe esserci vicino.
Non posso poi che provare umanamente dispiacere per la dolorosa vicenda personale che ha colpito il professor Damiani nei giorni della polemica e di cui egli mi informa nel nostro scambio epistolare.
E’ ovvio che chi riporta notizie e prende posizioni su di esse non può essere sempre a conoscenza di tutte le vicende, personali e non, che riguardano le persone citate, esiste per questo il diritto di replica che noi non esitiamo a concedere quando necessario. Avremmo potuto di certo contattare telefonicamente il professor Damiani, come egli stesso suggerisce, al momento della stesura però non si voleva approfondire la vicenda fino a questo punto. Sta a chi scrive valutare quanto spazio dare ad un argomento e quanto si ritengano affidabili le fonti o quanto sia necessario acquisire ulteriori notizie.
Sembra poi aver dato particolarmente fastidio al professor Damiani il riferimento al suo “lagnarsi”. Ribadisce che la sua è stata soltanto una difesa doverosa e giusta. Ne prediamo atto, così come ci pare superfluo sottolineare che, nel rispetto della legge, si possano esprimere tranquillamente pareri su eventi ed atteggiamenti.
Così come il professor Damiani ha diritto di insegnare quello che gli pare nel rispetto delle norme vigenti, così chi di dovere ha la libertà di discutere i suoi argomenti, così come il professore ha il diritto di difendersi e di replicare ai nostri articoli, così noi abbiamo il diritto di informare ed esprimere opinioni.

Sono sufficientemente persuaso che questo articolo dimostri in modo lampante quanto io sia parsona corretta e lontana da ogni mentalità stalinista, tuttavia non per questo pronto ad imbavagliarmi, o ad imbavagliare i redattori, ci mancherebbe.