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E smettiamola col pensare che la politica sia una cosa sporca

Invece di fare gli indulti o far sparare ai cerbiatti…

Vediamo di rispettare un po’ il programma per cui vi abbiamo votato, eh.

Come sempre Cineboom sostiene la LAV, anche nella nuova campagna:

Campagna LAV

Giornate Nazionali per i diritti degli animali

Gentili amici,

il 4 e il 5 novembre la LAV ritornerà in piazza per le due consuete Giornate Nazionali di sensibilizzazione sui diritti degli animali, questa volta saranno finalizzate a ricordare al governo le promesse scritte alla pagina 153 del programma politico nazionale “Per il bene dell’Italia”.

Progressiva abolizione della vivisezione e sviluppo di metodi alternativi; nuove norme su allevamento, trasporti, riconoscimento degli animali nella costituzione, sono alcuni degli impegni presi a pagina 153.

Promesse che la LAV chiede di trasformare in realtà.

Il vostro aiuto è indispensabile per far sentire la nostra voce e richiedere immediatamente nuove leggi che migliorino in modo concreto la vita di milioni di animali.

Potete aiutarci diffondendo i banner realizzati a supporto di questa inziativa linkati all’home page www.lav.it

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Cordiali saluti

Annamaria d’Emilio

Ufficio Comunicazione
LAV

Perché adoro vivere a Pisa

Prima mattina, stazione centrale, edicola.

- Salve.
- Buongiorno.
- Mi dà Repubblica?
- Eh, no, guardi, è in sciopero.
- Umh, L’Unità?
- No, niente.
- Ok, il Manifesto?

La ragazza dell’edicola, sveglia come pochi altri data l’ora, ride.
Rido per riflesso condizionato, e perché lei, in effetti, trascina.

- Che ho detto di strano?
- Ma no, niente.
- Ma dai, dimmi -, incalzo sempre sorridente.

- Ma no, è che stamattina fate tutti lo stesso percorso politico fulminante.

Fantastica.

Oggi schiavi

Qual è quel paese dove, quando arrivi, vieni obbligato a lavorare, vivi in tuguri senza acqua in preda alle malattie, il padrone esige una ragazza da violentare per permetterti di lavorare, non ti viene consetito nemmeno di mangiare e i pochi soldi che ti danno ti vengono sottratti?

Qual è quel paese dove, se provi a ribellarti anche solo per poter sopravvivere, puoi venire ucciso e il tuo cadavere non verrà mai più trovato o identificato?

Qual è quel paese dove non puoi rivolgerti né ai medici né alle autorità, perché sono tutte colluse con il padrone che ti schiavizza?

1) Cina

2) Italia

3) Russia

Per vergognarsi di vivere in questo paese, cliccare sulla risposta giusta.

L’omertà è un omicidio.

Cucu’, cucu’, Milingo non c’e’ piu’!

La fonte stavolta e’ il Papu, poi di agenzia in agenzia ho ricostruto quanto segue:
Milingo aveva sposato l’agopunturista Maria Sung durante un matrimonio collettivo celebrato dal reverendo Moon all’Hilton di New York. La chiesa l’ha riacciuffato, gli ha fatto chiedere pubblicamente scusa dopodiche’ l’ha recluso a Zagarolo perche’ non si poteva permettere di perdere un contatto collaudato con la chiesa d’Africa. Ma monsignor Milingo e’ scappato di nuovo per riapparire ad una conferenza stampa al National Press Club di Washington pronunciando queste parole: «Libertà di matrimonio per i preti, subito!». «È un collare troppo stretto» quello imposto dalla Chiesa, ha detto inoltre Milingo che ha anche precisato di non essersi mai separato dalla propria moglie.
Aspettiamo la contromossa del pastore tedesco.

Sì ma sparisci sul serio però!

Chi segue questo blog sa che ho preso particolarmente a cuore la parabola di uno degli individui più inutili e falliti che la politica italiani ricordi: Maurizio Scelli.

C’è anche l’ex commissario della Croce Rossa Italiana Maurizio Scelli a partecipare alla seconda giornata dei lavori del convegno ‘d-Destra’ organizzato da Francesco Storace in un convento su una collina di Napoli.

Ne ho già parlato qui e qui, anticipandone le mosse, sgamandone i propositi, tallonandolo come una moglie marchigiana sospettosa.

Dunque, ricapitoliamo, Scelli in pochi anni è riuscito a:
- Farsi trombare alle elezioni quando Forza Italia riusciva a portare in parlamento cani e porci
- Rovinare la Croce Rossa e trasformarla in un covo di ragazzotti ebeti cattofascisti screditandola in Italia e all’estero
- Fallire la creazione di un nuovo movimento con tanto di terrorista nero invitato alla prima uscita ufficiale
- Presentare una lista alle politiche soltanto in una circoscrizione, con risultati assolutamente deludenti, dopo aver a stento creato una sorta di partitino con quattro o cinque dei ragazzotti ebeti cattofascisti suddetti
- Presentare una lista alle amministrative di Milano e prendere meno voti del barboncino della Moratti

Bene, finalmente, Scelli, ha deciso, pare, di levarsi di culo (in realtà accasandosi però nella nuova AN che Storace sta cercando di creare alle spalle di Fini):

Napoli, 16 lug. (Apcom) – “Io ho il terrore delle sindromi di appagamento e di chi per tanti anni fa la stessa cosa. La sconfitta è la sconfitta. Chi perde deve lasciare spazio agli altri, alle retrovie in cui c’è gente con tanta competenza e capacità”. E’ una vera e propria dichiarazione di fedeltà quella che l’ex commissario della Croce Rossa Maurizio Scelli fa a Francesco Storace e ai dirigenti riuniti a convegno a Napoli per ragionare sul futuro di Alleanza nazionale.

L’uscita di Scelli è stata anche l’occasione per l’ex dirigente della Cri di togliersi qualche sassolino dalla scarpa e rispondere a chi, come egli stesso ricorda, lo definì ‘un mistificatore’ e uno che si inventava le cose. Scelli si definisce ancora “stupefatto dall’atteggiamento – ricorda – di Ignazio La Russa che giustamente rivendicò una medaglia d’oro per Fabrizio Quattrocchi dimenticando di ringraziare chi consentì la restituzione delle spoglie alla famiglia. Posso dire che rischiammo molto più la vita per recuperare queste spoglie che per liberare le due Simone”.

Ma bravo, Scelli, mi fa un sacco piacere sapere che ti sei impegnato più per recuperare la salma di un fascista che non per salvare la vita di due ragazze.

Infine l’ultima promessa: “In politica sono stato un fallimento totale. Ci ho provato e non lo farò più”.

Scelli, detto fra noi, anche alla Croce Rossa hai fatto cagare vermi, eh.

Politici di merda

Roma, 13 lug. (Apcom) – Escrementi umani negli uffici del gruppo di Italia dei Valori alla Camera e subito scatta la richiesta al presidente della Camera Fausto Bertinotti per una “inchiesta immediata” per quella che i dipietriti definiscono non solo una “grave e inaudita volgarità” ma “un oltraggio alle istituzioni”.

No, dico, ma davvero io devo pagare lo stipendio ai liceali ripetenti della Casa delle Libertà per fargli depositare la cacca per dispetto davanti alla porta dei “nemici”?

Ma io pagherei Zidane per farli demolire a colpi di testa a questi imbecilli, altro che onorevoli!

Fermi tutti!

Mi colpisce l’insolita concomitanza di due fatti politici piuttosto singolari:

UNO

La Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera ha respinto all’unanimita’ la richiesta della magistratura di arrestare l’ex presidente della Regione Puglia, Raffaele Fitto. Lo rende noto un membro della Giunta, Antonio Leone (Fi).
[www.repubblica.it]

E DUE

Silvio Berlusconi annuncia la disponibilità della Cdl a dare il suo appoggio incondizionato al rifinanziamento della missione italiana in Afghanistan.
[www.repubblica.it]

Ué, D’Alema, non è che mentre noi cazzeggiamo, festeggiamo e parliamo di Zidane tu ricominci ad inciuciare col nano?

Eccheccacchio, non ci si può distrarre un attimo però!

Ma allora non è solo una che sa lucidarsi le chiappe

Forse abbiamo giudicato Mara Carfagna troppo in fretta, forse non è solo una protovelina ficcata di forza nei primi posti delle liste di Forza Italia perché amica molto raccomandata di qualche potente del partito, no, forse lei è di più.

Roma, 3 lug. (Apcom) – Il decreto sulle liberalizzazioni “colpisce blocchi sociali di riferimento del centrodestra”. Lo dichiara Mara Carfagna, deputata di Forza Italia, segretario della Commissione Affari Costituzionali della Camera dei deputati.

Segretario della Commissione Affari Costituzionali, wow!
Deve aver imparato un sacco sulla Costituzione quando faceva la comparsa da tavolino nella Piazza Grande di Magalli.

“Il decreto del Governo sulla concorrenza potrebbe rappresentare un’interessante tessera di un mosaico che al momento non esiste. Le vere liberalizzazioni – aggiunge Carfagna – si avviano a partire dai settori dove il monopolio è maggiore. Prodi e Bersani, pertanto, dovevano prima aprire i mercati di energia, poste, trasporti e servizi pubblici locali e poi passare ad altre categorie”.

Già, i settori dove il monopolio è maggiore, ma non parliamo della raccolta pubblicitaria e dell’emittenza radiotelevisiva o dell’editoria, tutti settori dove il partito che le ha regalato il posto in parlamento potrebbe rivelarsi particolarmente sensibile. Del resto, da valletta de La domenica del villaggio, di Mengacci, di certo avrà imparato tutto sulle liberalizzazioni.

“Così com’è – sottolinea la deputata di FI – questo decreto somiglia ad una vendetta elettorale che colpisce blocchi sociali di riferimento del centrodestra e lascia intatti i privilegi delle grandi lobbies e dei sindacati vicini al centrosinistra”.

“In questo contesto – conclude Carfagna – sono incomprensibili le aperture di esponenti della Cdl, che o non hanno compreso la portata punitiva e politica di questo decreto o si preparano a diventare quinte colonne del centrosinistra”.

Ma certo, Mara, del resto chi ha vinto le fasce di Miss Sorrisi e Canzoni e di Miss Cinema ha tutte le ragioni di questo mondo nel redarguire Tommaso Padoa Schioppa, uno dei più grandi esperti di economia del pianeta. Tommasino ha solo voluto fare un dispetto agli elettori di centrodestra, è chiaro, mica sta tentando di mordenizzare il paese favorendo concorrenza e consumatori, no.

Senti Mara, forse io continuo a giudicarti nel modo sbagliato, però, quando un ghost writer di Forza Italia ti passa una dichiarazione da leggere per motivare la tua esistenza in Parlamento… non prenderti così sul serio, ok?

Er medici al senato

Da La Repubblica online:
Poco dopo la sospensione della seduta il presidente dei senatori forzisti Renato Schifani è stato colto da malore. L’ esponente azzurro, che ha accusato un dolore al petto, è stato subito trasferito in una clinica privata per ulteriori accertamenti.

Dopo che Malan, senatore di Forza Italia, ha scagliato contro Marini un regolamento, Schifani si e’ sentito male.
IO non dico niente.

Devoluzionami sta minchia.

Ieri, in una spendida giornata calda e luminosa, l’Italia ha difeso la sua Costituzione dall’assalto di malviventi, barbari, fascisti, clerico-pazzoidi, nani, ballerine e Calderoli. Un No grande come una nazione è risuonato in mezzo al Mediterraneo, ribadendo un concetto semplice: l’Italia esiste ed è viva, la padania non esiste e comunque suca.
Come al solito i politici del nostro centrodestra però amano mentire e come al solito su questo blog ci prendiamo l’onere di fare quello che il nostro centrosinistra non riesce a fare, ovvero dimostrare inequivocabilmente quanto siano cialtroni nella sedicente Casa delle Libertà.
Andiamo a vedere quali affermazioni mendaci del centrodestra ci tocca confutare oggidì:

1) Il centrosinistra, come già alle politiche, ha prevalso grazie a brogli elettorali, soprattutto per quanto riguarda il voto degli italiani all’estero

Bene, considerato che ha votato più del 50% degli aventi diritto, ovvero più di venti milioni di persone e considerando che il NO ha prevalso per più del 20% dei voti espressi, se ne deduce che il NO ha preso più di 5.000.000 di voti in più del SI’, cifra chiaramente non ottenibile con brogli di qualsivoglia natura. Inoltre, se nel centrodestra fossero meno che stupidi, si sarebbero accorti che nel voto degli italiani all’estero ha prevalso il SI’.

2) Nel nord Italia ha vinto il SI’

A quanto ci è dato sapere, in verità, nel nord Italia ha vinto il NO, e nemmeno di poco. I dati ci dicono 52,6% per il NO e 47,4% per il SI’. Certo, si potrebbe, come fanno i leghisti, non considerare l’Emilia Romagna nel nord, ovvero escludere dalla sedicente padania metà della pianura padana, in tal caso il SI’ prevarrebbe di pochissimo nel mozzicone di nord rimanente. E non sarebbe comunque sufficiente a parlare di vittoria, per il semplice fatto che comunque anche in questo nord monco Piemonte, Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia e Liguria hanno comunque bocciato la riforma. Bene, ma se ci riduciamo ancora? Se consideriamo Nord solo il Lombardo-Veneto? Beh, le cose migliorano per la Lega ma nemmeno poi tanto. In Lombardia la riforma non passa né a Mantova né a Milano. In Veneto la bocciano Rovigo e Venezia. Inoltre in Lomardia il NO arriva comunque al 45,4%, ed in Veneto comunque al 44,7%. Insomma, in larga misura questo schifo di riforma non è piaciuta nemmeno al nord.

3) La parte più produttiva del paese ha votato SI’.

Eh, certo, ed a Torino si grattano la pancia da mane a sera. Ma anche ad Alessandria, Asti, Aosta, Mantova, Milano, Bolzano, Trento, Rovigo, Venezia, Gorizia, Trieste, Genova, La Spezia e Savona.
Insomma, è vero che il nord produce buona parte del prodotto interno lordo del paese ma è anche vero che buona parte del nord non ha votato SI’ manco per il cazzo.

Insomma, addio, cari leghisti, la vostra parabola politica finalmente giunge al termine e, meritandolo ampiamente, si consuma nel nulla: un trascurabile rutto di sottofondo nella Storia.