Quando politica, marketing e pettegolezzi si uniscono

Quando si uniscono marketing, pettegolezzi e politica si uniscono, il prodotto è un fenomeno riprovevole che riempie giornali, telegiornali e chiacchiere da bar di tutta Italia.
Ecco quale solo i valori della “nuova politica”, che tanto si vantava di aver superato le ideologie.

Io mi sento continuamente preso per i fondelli e accerchiato, perché nessuno può fare a meno di parlarne. Io tento di non farlo, a costo di non far capire precisamente quello a cui sto riferendomi.
Chi ne parla per dirne bene, chi ne parla per dirne male. Anche io ne sto parlando proprio qui, anche se spero che non conti una pubblicità in cui il prodotto non viene né mostrato né nominato.
Giornalisti: voi siete i peggiori colpevoli. Prima di mettere una notizia in prima pagina dovreste chiedevi se state veramente informando, ovvero il vostro lavoro, o siete un po’ come dei cartelloni pubblicitari vuoti, sui quali chi passa può affiggere quello che più gli fa comodo.
Chiunque parli o abbia parlato, ieri, oggi, sempre, non solo di quest’ultima riprovevole trovata, ma di tutti le trovate di marketing politico e commerciale si interroghi, prima di parlare: voglio essere un cartellone pubblicitario anch’io, oppure voglio vivere la mia vita con dignità e libero arbitrio?

9 pensieri su “Quando politica, marketing e pettegolezzi si uniscono”

  1. E il sondaggio?
    Cosa devo fare con mia moglie? Presto, commissionate un sondaggio.

    Lo so, è triste che anche noi se ne parli. Ma cosa dobbiamo fare? Ignorare il comportamento di un paese intero?

    Far finta che ieri non si siano messi tutti, ma proprio tutti, a dire la propria su questa storia?

  2. E’ vero che l’indifferenza è la cosa più facile da ignorare, ma allora parliamo di come sia curioso che proprio su questa insignificante frase scoppi lo scontro, dopo che sono passati inosservati altri atteggiamenti maschilisti e irrispettosi ben peggiori di questo, tra cui le esternazioni all’ultimo congresso di FI o il bacio all’operaia, etc etc. Di come questi signori prendano in giro i propri (e)lettori montando puerilmente un caso dal niente.
    Oppure parliamo del motivo che ha spinto Berlusconi a far scoppiare il caso adesso che è il rapporto nella CdL a sembrare in crisi, di come voglia subdolamente far passare l’idea che lui è bravo e riappacificatore, di come riesce a riconciliare tutto e tutti e sia degno di fiducia.
    Questa sua strategia populista è solo un modo per rinnovare il carisma della sua leadership agli occhi dei cittadini, o anche un modo per dimostrare la sua bravura di manipolatore intimidendo anche i dissidenti alleati?
    Eppure è proprio scegliendo questa strada dimostra la sua falsità, il suo essere subdolo e calcolatore. Ancora una volta l’unica cosa che cura è l’immagine, irrispettoso della dignità del suo pubblico e della sua famiglia. Questo è ciò che si evince dalla vicenda. Il rapporto “personale” tra i coniugi, se esiste, è assolutamente estraneo al fulcro della vicenda.

  3. Non so quanto ci sia di organizzato in questa vicenda.
    Fede ieri sera aveva la faccia di uno che, potendo, avrebbe strozzato la Veronica.
    Se è stata tutta una montatura per conquistare di nuovo il centro del palcoscenico, beh, dobbiamo dire che il primo ad esserci cascato con tutte le scarpe è stato proprio il direttore di Repubblica.
    E la cosa, francamente, mi stupirebbe.

    Il guaio è che, vista la propensione dell’uomo Berlusconi a barare in ogni ambito della propria vita, non possiamo esimerci dal congetturare anche in questo frangente.
    Rientrando, probabilmente, anche noi in una reazione del tutto prevedibile.

  4. Io non riesco davvero a credere che ci sia un briciolo di sincerità nelle esternazioni della Lario. Molto più facile mi viene vederci opportunismo e credere che il direttore di Repubblica e tutti gli altri facciano sempre e comunque i loro interessi in funzione dell’audience o delle vendite. Tra l’altro è una piega che sta prendendo sempre di più Repubblica, almeno nella versione online, dove ormai ci sono fisse un paio di rubriche che puntano sul “sexy” e il fantastico indicatore di gossip sulle celebrità.

  5. Beh, sì. Su Repubblica online ormai la “colonna tette” è una costante. Ed è vero anche che resistere ai gusti barbari e triviali dell’Italia mediocre è davvero difficile. Sai anche tu quel che succede su cineboom non appena fa capolino una notizia con qualche richiamo alla sessualità oppure qualche recensione in cui viene nominato l’idolo adolescenziale di turno: gli accessi schizzano alle stelle.
    Berlusconi è un po’ il re del circo di nani e ballerine mediatico, ogni volta che dice una stronzata viene rimbalzata da tutti in continuazione. Ormai è un riflesso condizionato del mondo dell’informazione.

    Difficile uscirne.

  6. Si’, ok, ma anche BLOB! Per almeno 3 giorni e’ andato avanti con questa miserabile storia della dignita’ femminile lesa. Perche’ le veline di quel progressista di ricci non ledono la dignita’ femminile, no? Piu’ che negli anni 50 da una parte ci sono gli uomini che hanno un titolo o una professionalita’ e dall’altra le donne che hanno le tette (oltre le gambe c’e’ di piu’, appunto). Questo il modello televisivo. Quasi quasi lo segnalo alla repubblica, magari non se n’e’ ancora accorta…

  7. So che la domanda può sembrarti un po’ strana ma tra zapping e gialappa’s ti è per caso capitato di vedere qualcosa del grande fratello di quest’anno? A me è successo ieri. Tra ragazze che esclamavano “vieni qua che ho il clitoride come una campana”, altre che si facevano prendere le sigarette da dentro le mutande ed altre ancora che chiedevano candide “ma non hai mai pisciato addosso ad una ragazza? Ma sei un fallito allora…”, sembrava di guardare in perpetuo le scene preliminari di un porno pesante.

  8. No, non mi e’ capitato di vederlo. Ma stai dicendo che anche al grande fratello ci sono le donne maliziose e gli uomini intelligenti o capaci? E non i soliti poveracci di sempre?

  9. No, non è esatto, ci sono le donne maliziose (di più, diciamo pure che ci sono le donne che la danno via) e gli uomini candidati (spero trombati) di Forza Italia.

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