Cassate

Poniamo il caso che io subisca un furto, ok? Non me lo auguro ma facciamo questa ipotesi. Poniamo pure che io subisca un altro furto e i ladri vengano catturati. Ebbene, essi avranno uno sconto di pena in base all’attenuante che io non sono nuovo all’esperienza dei furti. Logico, no? Certo, in questo paese franchista si.

17 pensieri su “Cassate”

  1. Io avrei solo una “piccola” contestazione da fare: Non è che l’aver fatto l’amore prepari così tanto all’esperienza dello stupro, eh.
    E’ come dire che andare all’autoscontro a divertirsi con gli amici rende meno doloroso fare un frontale a duecento sulla superstrada.

  2. Ma su quale legge è scritto che un reato è meno dannoso se l’hai già subito? Ditemi, perchè io questo principio non l’ho mai visto scritto. Io devo tenere il conto delle persone che ho conosciuto biblicamente per permettere una pena adeguata a quello che forse mi stuprerà domani o tra tre anni? Ma che razza di principio si sono permessi di creare? Lo stupro viene considerato grave solo perché non hai avuto rapporti prima? Ma non era una violazione del corpo? Non era una violazione della volontà? Non è una violazione?

  3. Ma non è che il giudice è una toga azzurra? Oppure verde come la lega? Oppure è proprio un problema di una parte del genere maschile che alimenta queste considerazioni? Povera quattordicenne e tutte quelle che verranno dopo di lei. Comincio già ad avere paura. Mi toccherà stare attenta alla gente con cui parlo stasera, chissà che non mi accusino di cercarmi i problemi..

  4. Il problema sta nella testa del maschio italico e più generalmente del maschio cattolico o fondamentalista evangelico o islamico. La donna è il male assoluto, il serpente, la tentatrice, la corruttrice, la sgualdrina che osa comportarsi diversamente dalla madre. La donna è a contatto con i cicli della natura ed emana un’aura di magia che diventa stregoneria nella testa di certi derelitti.
    A volte il maschio è impotente, o indesiderabile, o ha una paura fottuta della donna, specie se ha personalità. Quindi egli odia ciò che teme e/o non può avere. Basti ritornare alle frasi che certi parlamentari cdl hanno usato nei confronti della Prestigiacomo. E ritorniamo pure sulla sentenza “dei jeans”, per restare in ambito di stupro. Del resto considera che lo stupro, fino a qualche anno fa era considerato, in Italia, un reato contro la “morale pubblica” e non contro la persona.

  5. In questi casi servirebbe una fede cieca nel karma. I cassonetti non saranno vergini e non sarebbe per loro traumatico uno stupro. Anche di massa, no? Cioe’ lo sarebbe di sicuro, ma c’e’ gente che deve proprio sbatterci la testa…

  6. Sta tranquilla. Loro pagheranno.
    Non so più cosa usare se non un “loro”, tante sono le categorie di laidi squallidi che ormai hanno alzato la cresta da cinque anni a a questa parte. Preti, fasci, democristiani, cowboys (non quelli di Browback), dentisti alcolizzati, massoni, poliziotti paralleli, lacchè, teosofi, annelarosa, omofobi, sessuofobi, moralizzatori, crociati, socci(mel).

  7. Ad onor del vero, fermo restando tutto quello che abbiamo detto finora, bisogna dire che c’è stata una certa mistificazione operata dalla stampa. Al solito si cerca di dipingere i magistrati come malati di mente. In realtà la Cassazione è entrata nel merito di una decisione della Corte d’Appello notevolmente circoscritta. L’attenuante contestata veniva negata all’imputato per le “modalità innaturali del rapporto”. Pare si trattasse di un rapporto orale forzato. La Cassazione ha detto che quella motivazione semplicemente non ha molto senso da un punto di vista giuridico e che quindi NON VA NECESSARIAMENTE CONCESSA l’attenuante, semplicemente la si dovrebbe negare con una motivazione sensata. Riporto in dettaglio, ricordando che si parla dell’attenuante di “minor gravità”:

    La Suprema Corte, pur sottolineando “la riprovevolezza della condotta dell’imputato”, ha invece ritenuto che la mancata concessione della attenuante, che – va ricordato, è espressamente prevista dalla legge sulla violenza sessuale – non fosse sufficientemente motivata, e per questo ha chiesto ai giudici di merito di riesaminare il caso.

    Personalmente, al posto dei giudici della Cassazione, avrei colto comunque un’occasione per stare zitto. Giuridicamente sensata o meno non c’è, secondo me, attenunate che si possa concedere ad uno stupratore, tantomeno una sedicente “minor gravità”.

  8. Al di là delle questioni strettamente giuridiche, secondo me esiste un ordine di questioni etiche imprescindibili. Come è potuto succedere che un’ipotesi simile sia stata anche solo vagamente ventilata? Come si può pensare di richiedere attenuanti per uno stupro? Un’attenuante si concede a chi ruba per fame. Purtroppo in questo paese può capitare che si faccia l’occhiolino allo stupratore, gli si dia una pacca sulla spalla e gli si chieda se la vittima era una “calda”. E non dimentichiamoci che, seppure la stragrande maggioranza della Magistratura sia composta da persone irreprensibili, esistono dei residuati dell’epoca democristiana, ovviamente con radici personali o parentali nel ventennio fascista.
    Il discorso è simile alla questione dei candidati alle prossime elezioni che, pur non avendo passato tutti i tre gradi di giudizio, anche solo per il fatto di essere indagati dovrebbero essere esclusi a priori. Esiste una sfera etica. Me ne frego della presunzione di innocenza: una persona come Cuffaro dovrebbe entrare in un’aula parlamentare al massimo come uomo delle pulizie.

  9. Eh, ho capito, ma il problema sta a monte. Se il legislatore ha previsto che vi sia quell’attenuante poi non si può dire alla Corte di Cassazione di non entrare sulla concessione o meno della stessa. Abbiamo dei legislatori abbastanza scandalosi, questo lo sottoscrivo, dobbiamo sempre però porre nella giusta ottica il rapporto causa effetto.

  10. E’ scandaloso che la legge non sia stata rivista, allora. O nessuno se n’è accorto che c’era la possibilità di concessione d’attenuante? Tanto è solo stupro.
    Ma dai, che schifo!

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