Il voto del redattore
- voto
- 3.5/5
- valutazione
- Per lo spettatore che vuole essere sfidato




Il voto dei lettori
- voto medio
- 1.7/5
- numero votanti
- Questo film è stato votato da 57 lettori


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02 11 2013
Old Boy
di Park Chan-wook
- Dati
- Titolo originale: Old Boy
- Soggetto: Tratto dall'omonimo manga
- Sceneggiatura: Hwang Jo-yun, Lim Chun-hyeong
- Genere: Azione - Psicologico
- Durata: 120'
- Nazionalità: Corea del sud
- Anno: 2005
- Produzione: ShowEast, Egg Films
- Distribuzione: Lucky Red
- Data di uscita: 00 00 0000
Recensione pubblicata il 17 05 2005
Questa recensione è stata letta 21754 volte
Scatole... coreane
di Eduard Le Fou

Grazie anche alla raccomandazione dell'ormai onnipresente Quentin Tarantino, che del festival di Cannes era l'anno scorso presidente della giuria, e che, si racconta, si fosse preso una vera e propria "fissa cinefila" per questa pellicola tanto da farle assegnare il Gran Premio della Giuria.
Più che il tema centrale, la vendetta è lo strumento narrativo che conduce lo spettatore attraverso le visioni sempre sorprendenti e originali del regista, e dentro un'ossessione: la segregazione, l'isolamento coatto, e le lacerazioni violente che esse provocano dentro l'anima e sul corpo di chi la vive. Un'ossessione comune a molti registi coreani contemporanei, cresciuti tra la propaganda anti-comunista rivolta contro i fratelli della Corea del Nord e una dolorosa ricerca di liberta' all'interno della propria stessa nazione.


Lo spettatore viene condotto all'interno di questo gioco di scatole cinesi (o coreane?), dentro e fuori la mente del protagonista, avanti e indietro nel tempo, attraverso una ricostruzione dei ricordi o di ciò che il protagonista crede di ricordare. La narrazione e' un continuo e ossessivo spingersi oltre i confini del sopportabile sia per il protagonista che per lo spettatore, la cui capacità di guardare viene sfidata e portata inesorabilmente a spingersi contro le barriere che la costringono. Le scatole, e il loro contenuto, del resto sono un elemento scenografico ricorrente, sono gli strumenti tramite i quali Oh Dae-soo e Mi-do vengono di volta in volta a conoscenza di verità sempre più sconvolgenti.


I lettori hanno scritto 16 commenti
Luigi Faragalli
- indirizzo IP 87.17.102.24
- data e ora Domenica 10 Agosto 2008 [18:05]
- commento In effetti. Comunque sai, i giudizi della massa sono spesso singolari. Certo dispiace un voto dei lettori così basso per un film come questo.
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