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Speciale del 06 10 2011

 
 
 
 
 
 
 
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Speciale

cortoLovere 2011

di Emanuel Perico

Sabato 24 settembre l’ex Oscarino, oggi Cortolovere, ha chiuso i battenti della sua XIV edizione, sempre più ricca di opere provenienti da tutto il mondo: Francia, Spagna, Svizzera e anche Stati Uniti.

I moltissimi cortometraggi d’autore approdati sulle rive del Sebino sono stati più di 100 (alcuni realizzati da autori alla prima esperienza, altri da già navigati concorrenti) e, dopo attenta analisi, ridotti a soli 19 a spartirsi i diversi premi messi in palio.

La presidenza della giuria (ruolo che lo scorso anno fu di Pupi Avati) è stata affidata all’attore Luigi Lo Cascio, uno dei nomi più rilevanti del cinema di casa nostra, (interprete tra l’altro di film importanti come I cento passi, Buongiorno notte, La bestia nel cuore e la Meglio gioventù), il quale dopo aver manifestato la sua gratitudine agli organizzatori per l’occasione offerta, ha raccontato un po’ di aneddoti sulla sua professione e anticipato qualche novità sui suoi prossimi impegni soprattutto teatrali.

Tra i 19 film in concorso ne sono stati poi selezionati 8 così suddivisi nelle varie categorie:


Miglior corto d’animazione:

Something left, something taken - Max Porter, Ru Kuwahata (Usa):

Cartoon-thriller realizzato con una tecnica nuovissima e molto elaborata, racconta di una coppia che viene accompagnata in auto da un inquietante autista il quale trasporta qualcosa di misterioso in una custodia di canna da pesca e tutti gli indizi lasciano supporre che si tratti del pericolosissimo killer dello Zodiaco... Atmosfere cupe e paranoiche per un corto proiettato anche al Sundance Film Festival.


Miglior corto per la televisione:

Zapping Life - Daniel Hernandez Torrado (Spagna):

Selezionato e premiato in una miriade di festival, il corto riprende una famiglia raccolta sul divano, ipnotizzata dalla televisione tra televendite e quiz show. Nulla sembra distoglierli da quel torpore, ma quando fuori scoppia la fine del mondo saranno costretti ad un brusco ritorno alla realtà. Una parodia alquanto sibillina sul mondo dei mass media.


Miglior film per istituti scolastici:

Reale o virtuale? - Alessandro Bonini (Italia) Scuola media di Manerbio:

Un ragazzino non troppo popolare a scuola, deriso e vittima dei bulli, si crea un alter ego fico su Facebook. La sua popolarità virtuale aumenta ma scoprirà che la realtà è molto più intrigante. Precisa e puntuale critica al mondo dei social network.



Miglior film straniero:

Paper memories -Theo Putzu (Spagna):

Interessante esperimento di live-stop motion dove un anziano ripercorre i suoi ricordi attraverso vecchie fotografie della moglie scomparsa. Molto commovente.


Miglior colonna sonora:

 Il Dieci - Daniel Mejìa (Colombia):

Una partitella di calcio tra ragazzini in un campetto d’estate. Il ruolo del numero dieci non è esattamente quello del Pibe de oro... Una musica delicata, semplice e dalle particolari scelte timbriche arricchisce di poesia il film.


 

Miglior soggetto:

Sotto casa - Alessio Lauria (Italia):

A volte trovare un parcheggio proprio sotto il portone di casa può cambiare la prospettiva di una vita. Esilarante esasperazione di una problematica quotidiana con la quale ogni giorno siamo costretti a convivere.



Miglior fotografia:

Vodka tonic - Ivano Fachin (Italia):

L’ultimo atto di un venditore di sogni, ormai disilluso da tutto, che rivede la sua vita come un mix di ingredienti miscelati sapientemente. Proprio come un buon vodka tonic. Pellicola pluripremiata quella del regista siciliano, surreale, etilica, onirica (non a caso anche la preferita del redattore n.d.a.)



Miglior film giuria popolare:

Kolkrabba - Nicola Ballarini (Italia):

Il premio del pubblico assegnato nella serata del Venerdì va a questa interessante opera in stop-motion dove, in un immobile magazzino, gli oggetti prendono vita e forma di bizzarre creature degli abissi.



Menzione particolare per un’opera dal taglio sociale:

Lultimo cielo di Simone Petralia nel quale una donna malata di SLA ricorda i giorni felici sulle note di un malinconico brano di Max Gazzè, protagonisti Pino Quartullo e Jinny Steffan (Un medico in famiglia).

E concludiamo con il cortometraggio vincitore della manifestazione:


Miglior film:

Il numero di Sharon - Roberto Gagnor (Italia):

Motivazione: “Per il perfetto equilibrio tra l’idea del film e la sua realizzazione. Il tutto pervaso da uno spiccato umorismo.”

Durante una chat casuale un ragazzo conosce una ragazza. Proprio mentre lei gli sta comunicando il suo numero di telefono, un fulmine fa saltare la corrente sulle ultime tre cifre. Il nostro eroe si metterà a comporre tutti i 1000 numeri mancanti con la speranza di trovare quello giusto. Ce la fara?



Nel complesso un’edizione molto ricca sempre più orientata verso le nuove tecnologie e moderne tecniche di ripresa, con molto spazio riservato ai giovani (registi, esordienti, allievi delle scuole di cinema) il che ci fa ben sperare per il futuro del nostro cinema sempre in bilico tra genialità e paradosso.

All’anno prossimo!

 
 
 
 
 
 
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