feed rss facebook twitter youtube
 

libera critica cinematografica

 
 
 
 
roll
drag
Locandina
 
 
 
locandina
 
 
 
 
 
 
 
 
roll
drag
Consigli
 
31 05 2012
 
 
 
 
 
30 01 2012
 
 
 
 
 
30 11 2011
 
 
Speciale 3
Addio a Ken Russell, cantore della perversione umana
  • tipo Monografia
  • Keivan Karimi
 
 
 
 
28 11 2011
 
 
 
 
 
15 11 2011
 
 
Speciale 5
Festival internazionale del film di Roma 2011
  • tipo Festival
  • Keivan Karimi
 
 
 
 
 
 
 
 
 
roll
drag
Ultimi Upload
 
Editoriali
 
Vignette
 
Schede
 
 
 
Scheda 1
Need for Speed
  • di Scott Waugh
  • dal 13 03 2014
  • genere Azione
  • tipo Road Movie
 
 
 
 
 
Recensioni
 
 
 
Recensione 1
A Royal Weekend
  • di Roger Michell
  • dal 10 01 2013
  • genere Commedia
  • tipo Storico
  • Roberta Folatti
 
votovotovotovoto
 
 
 
 
 
Speciali
 
31 05 2012
 
 
 
 
 
Rubriche
 
01 04 2012
 
 
Rubrica 1
Premi Oscar, All'Accademy l'inglese non va più di moda
  • tipo Fuori sincrono
  • Keivan Karimi
 
 
 
 
Cloache
 
 
 
Recensione Nella Cloaca
Cosmopolis
  • Sciacquone E se invece che i capelli la tagliassimo corta?
  •  
  • Antinoo
 
 
 
 
Ring
 
 
 
Recensione Sul Ring
A Dangerous Method
  • Contro Il pessimo metodo
  •  
  • A favore La violenza della psicoanalisi
  • Sara Troilo Vs. Keivan Karimi
 
 
 
 
News
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
roll
Info
 

Monografia

Speciale del 09 01 2009

 
 
 
 
 
 
 
roll
drag
Speciale

Jane Austen e il cinema

di Carlo Griseri

Mettiamo subito in chiaro una cosa: l'articolo che segue non vuole essere una raccolta enciclopedica di tutte le pellicole tratte dall'opera di Jane Austen, ma solo la condivisione  di una recente "scoperta". Pochi mesi fa, dopo la visione del film Il club di Jane Austen, tratto dal libro omonimo di Karen Joy Fowler e di cui parlerò dopo, è nata in me la voglia di iniziare finalmente a leggere i libri della celebre scrittrice inglese. Fino a quel momento, devo ammettere, li avevo sempre considerati come una lettura "da donne" e avevo sempre preferito dedicarmi ad altro.  Scoprire che si trattava di soli sei libri, e sentirne parlare così bene dai personaggi di quel film mi ha convinto a provare: senza dilungarmi oltre, basti dire che ne sono rimasto affascinato e nel giro di un paio di mesi - oltre ad averli letti tutti - ho provveduto a cercare tutti i film da lei tratti (grazie internet!) e tutti quelli che "gravitano" intorno al suo mondo.
Da questa breve ma intensa esperienza nasce l'articolo che state leggendo: l'intento è soprattutto quello di fissare su carta le mie considerazioni, ma anche - se sarà il caso - di essere d'aiuto per chi vorrà approcciare un simile percorso...

Nota bene: l'ordine di "analisi" delle pellicole segue quello delle mie letture che, devo confessarlo, è lo stesso adottato nel libro della Fowler dai suoi personaggi.

Nota bene numero 2: i film e i film per la tv tratti dall'opera di Jane Austen sono tanti, alcuni non di facile reperibilità e altri sono in fase di realizzazione (nel 2009 uscirà una nuova Emma, ad esempio...). Provvederò ad aggiornare il pezzo via via che ne vedrò altri (qualche titolo ancora "assente": l'Orgoglio e pregiudizio di Laurence Olivier, le serie BBC dei primi anni '80, gli "esperimenti" The Real Jane Austen e Miss Austen Regrets, la commedia Pride and prejudice: A Latter-Day Comedy,...).

Emma
Due versioni a confronto, entrambe curiosamente realizzate nel 1996: quella della BBC, con una giovane Kate Beckinsale come protagonista, e quella cinematografica di Douglas McGrath che ha contribuito a lanciare la carriera di Gwyneth Paltrow.
"Sono andata a scegliermi un'eroina che nessuno tranne me potrebbe amare...": sono queste le parole con cui l'autrice del libro era solita introdurre uno dei suoi libri più noti. Va da sé che riuscire a rendere sullo schermo un personaggio simile senza farlo sembrare troppo (o troppo poco) presuntuoso e testardo ma al contempo amabile e generoso non era facile. E nessuna delle due protagoniste riesce nell'intento. Ai punti il confronto viene vinto dalla versione per il grande schermo, ma bisogna tristemente ammettere che si tratta di una sfida al ribasso: se i tagli nello sviluppo della trama sono inevitabili, non altrettanto si può dire delle invenzioni narrative da cui a volte gli sceneggiatori sono tentati. A ciò si deve aggiungere che i cast (specie quello BBC) sono risultati ampiamente insoddisfacenti e che i personaggi sono diventati troppo "macchiette" per risultare credibili. Ma è vero che è più semplice descrivere un uomo come Knightley a parole che non trovarne un corrispettivo in carne e ossa! Jeremy Northam e Mark Strong fanno il possibile, ma il risultato è di poco conto. Curiosità: entrambe le pellicole hanno nel cast, nel ruolo chiave di Harriett Smith, giovani attrici che nell'arco di pochi anni sarebbero riuscite a imporsi, ma che sembrano entrambe (per motivi diversi) ampiamente fuori parte. Con la Paltrow c'è Toni Collette, con la Beckinsale invece Samantha Morton.

Ragione e sentimento
Nuovamente due versioni a confronto: quella pluri-premiata di Emma Thompson (che ha ricevuto l'Oscar per il suo adattamento dell'opera) del 1995 e lo sceneggiato televisivo in tre puntate della BBC realizzato nella primavera 2008.  Vista la profonda differenza di struttura e di durata è impossibile fare un confronto attendibile tra le due pellicole. Emma Thompson riesce nell'impresa di ridurre la vicenda alla durata cinematografica, ma così facendo "sforbicia" molto e rende troppo sbrigativi alcuni passaggi che già nel libro faticano a essere credibili (Uno su tutti? Il "cambio" di marito improvviso di Lucy...). L'errore forse più grande è però quello di riservare per se stessa il ruolo di Elinor: l'attrice britannica, per quanto bravissima, è troppo "adulta" per risultare credibile nella parte. E lo stesso Hugh Grant, per quanto giusto con le sue faccette imbarazzate, è troppo bello per essere Edward Ferrars. Niente da dire sulla scelta di Kate Winslet per la parte di Marianne, mentre Alan Rickman è troppo spigoloso e monocorde per impersonare il colonnello Brandon.
Lo sceneggiato BBC riesce - grazie anche alla durata maggiore - a diventare il miglior esempio di trasposizione finora visto di tutta l'opera della scrittrice: la storia ricalca fedelmente quella del libro e il cast, seppur composto da nomi poco noti, è all'altezza della situazione. Soprattutto Hattie Morahan (vista ne La bussola d'oro) nella parte di Elinor e Dan Stevens in quella di Edward Ferrars, in assoluto uno dei migliori "eroi austeniani" in carne e ossa... Nel ruolo dell'affascinante mascalzone Willoughby c'è Dominic Cooper, ora richiestissimo dal grande schermo dopo le sue performance in Mamma mia!, The Escapist e La duchessa.

Mansfield Park
Ancora due le versioni visionate, entrambe targate BBC: la prima realizzata nel 1999, la seconda trasmessa a inizio 2008. Partiamo proprio da quest'ultima, forse la peggiore di tutti i titoli presi qui in esame: a cominciare dalla scelta dell'attrice che interpreta Fanny, Billie Piper. Fanny, poi, viene ritratta troppo frenetica e impulsiva per il ruolo. Il suo atteggiamento nel libro è molto dimesso, delicato e rispettoso, lontano anni luce dall'irruenza che si vede sullo schermo (problema, a dire il vero, comune a entrambe le pellicole). I tanti personaggi che sono raccontati non aiutano certo il lavoro degli sceneggiatori: forse invece di un'altra versione "corta", a pochi anni dalla precedente, sarebbe stato più intelligente affrontare una mini-serie (come già avvenuto all'inizio degli anni '80...) che desse l'ampio respiro necessario e una collocazione a tutti (o quasi) gli eventi di quello che da molti è considerato il capolavoro assoluto di Jane Austen. Una regia piatta, unita alle scarse doti dei protagonisti, determina il pessimo giudizio complessivo.
La versione precedente, datata 1999, risulta migliore (di poco): il cast è più azzeccato e le soluzioni registiche più originali e riuscite (un esempio? I "riassunti" di Fanny con lo sguardo in camera), ma la sceneggiatura si prende davvero troppe libertà dal testo originale! Frances O'Connor nel ruolo di Fanny è quasi perfetta, e il compianto Harold Pinter interpreta il signor Bertram in modo impeccabile anche se un po' troppo duro. Troppe, dicevamo, le invenzioni di sceneggiatura: nella seconda metà si esagera davvero, impossibile fare un elenco per non fare troppo "spoiler" ma - fidatevi - si riesce a stento a sostenerne la visione...
Una curiosità: a interpretare Mary Crawford sono state scritturate due bellezze anglosassoni che nel giro di pochi anni sono riuscite a farsi notare. La versione 2008 vede nel ruolo Hayley Atwell, da lì a poco scelta da Woody Allen per il suo Sogni e delitti (in cui recita con la Sally Hawkins di Persuasione e lo Ewan McGregor di Ragione e sentimento!) e successivamente al fianco di Keira Knightley ne La duchessa (in cui Dominic Cooper completa il trio di attori "ex-Austeniani).
Mansfield Park versione 1999 ha nella parte Embeth Davidtz, già vista negli anni in film come Junebug e Il caso Thomas Crawford, ma soprattutto affascinante interprete della serie televisiva In treatment. Chi vince il confronto tra le due? Giudicando solamente dai due film in questione, sicuramente la Atwell: il vestito d'epoca e i riccioli non donano molto alla Davidtz, che sembra un po' fuori parte.
Altre curiosità dai cast: nella parte di Maria Bertram nel film del 2008 troviamo Michelle Donna bionica Ryan, mentre nel ruolo dello stupido signor Rushworth (del '99) c'è Hugh Bonneville, visto anche in Notting Hill e - nel ruolo del padre delle sorelle Bennet - in Lost in Austen!  

L'abbazia di Northanger
Il libro più ignoto e meno considerato della Austen si è rivelato una vera sorpresa: inferiore agli altri, vero, ma anche pieno di umorismo e con una "Jane" molto presente a commentare con caustica ironia gli eventi che lei stesso ha inventato. Il film BBC da esso tratto (trasmesso a gennaio 2008) si rivela uno dei migliori: l'idea di rendere reali i "sogni letterari" dell'eroina di turno, Catherine Morland (interpretata con la giusta leggerezza da Felicity Jones), è forse la più azzeccata e divertente. Ma tutta la pellicola, pur nella sua brevità, riesce a mantenere lo stesso ritmo della lettura. Ottimo il lavoro di casting, che oltre alla Jones vede JJ Feild nel ruolo di Henry Tilney.

Orgoglio e pregiudizio
Tre le versioni più importanti del libro più famoso della Austen: dall'ultima con Keira Knightley alla versione BBC con Colin Firth, senza dimenticare la versione anni '40 con Laurence Olivier (che però al momento non ho ancora recuperato per la visione...). Andiamo a ritroso, e iniziamo dall'ultima trasposizione: è il 2005 e nelle sale arriva la versione firmata Joe Wright (che un paio d'anni dopo avrebbe firmato quel polpettone di Espiazione...), con Keira Knightley nel ruolo di Elizabeth Bennet (a cui conferisce un'aggressività forse eccessiva nella prima parte) e un imbalsamato Matthew McFadyen in quello di Darcy. Troppe le libertà che si sono presi gli sceneggiatori, troppo belli ma poco espressivi gli attori del cast (eccezion fatta per Jane Bennet, Rosamund Pike, che rende bene il suo personaggio), troppo inventate le scene clou del rapporto tra Lizzy e Darcy, con baci inesistenti su carta e approcci decisamente poco compatibili con l'etichetta di quella società. Peccato sia confinato in un angolino il signor Bennet ottimamente interpretato da Donald Sutherland.
Meglio sotto molti punti di vista lo sceneggiato in sei puntate targato BBC, che nel 1996 contribuì a lanciare la carriera di Colin Firth, ottimo interprete di Darcy: un ruolo complesso, in cui è necessario dosare l'antipatia che inizialmente il personaggio ispira e saperla trasformare lentamente (ma inesorabilmente) in "qualcos'altro". Dove McFadyen fallisce, Firth trionfa.
Per il resto, il lungo minutaggio permette alla storia di svilupparsi in modo abbastanza fedele al romanzo e il bilancio complessivo è ampiamente al di sopra della sufficienza anche se non priva di pecche. Intanto le scelte di cast, che a parte Firth (e a voler essere generosi anche Jennifer Ehle in quello di Elizabeth) è ampiamente insoddisfacente. La bellissima Jane (Susannah Harker) è davvero poco bella, Bingley, Wickham e gli altri membri della famiglia Bennet sono una vera delusione. La scelta di un attore per la parte di un personaggio letterario è sempre difficile: ognuno leggendo si fa un'idea diversa di come dovrà essere l'eroe o l'eroina di turno, ma forse mai come in questo caso le scelte sono parse tanto sbagliate!

Persuasione
L'ultimo libro scritto da Jane Austen, da alcuni critici considerato incompleto, è stato uno dei meno trasposti. L'unica versione che sono riuscito a recuperare è quella realizzata dalla BBC e trasmessa nel gennaio 2008: protagonista nel ruolo di Anne Elliot è Sally Hawkins, vincitrice, pochi mesi dopo la trasmissione, del premio come migliore attrice al festival di Berlino per il film La felicità porta fortuna di Mike Leigh.
Chi ha visto quest'ultima pellicola potrà capire facilmente quanto la pur bravissima attrice inglese risulti inadatta al ruolo della figlia di sir Elliot: goffa, inelegante e troppo remissiva, tutto il contrario di quello che ci si poteva immaginare dalla lettura del libro. Il padre e la sorella di Anne sono troppo caricaturali e la loro avversione nei confronti della protagonista è totalmente assente nel libro (da cui traspare invece una più sottile indifferenza), ma - cosa ancor più grave - viene falsato tutto il rapporto tra la stessa Anne e il capitano Wentworth (un Rupert Penry-Jones forse troppo imbambolato): da autrice del loro distacco, ad esempio, Lady Russell diventa l'unica confidente del loro amore, e sono tagliate tutte le pagine in cui veniva data una motivazione a un amore contrastato ma mai sopito.  Inoltre è inspiegabilmente stata modificata la svolta che permette il lieto fine: non dico di più per non svelare nulla, ma la soluzione adottata dalla Austen era geniale e anche - a modesto avviso di chi scrive - facilmente trasportabile sullo schermo. Si è scelto di modificare il tutto, svilendolo completamente.
Una delusione: l'apice forse si raggiunge nel completo sovvertimento delle regole sociali dell'epoca, che rendevano arduo per una coppia di innamorati non ancora "ufficiali" trovare tempo per stare soli, e faceva diventare gli eventi sociali (come i balli) momenti unici per recuperare qua e là alcuni istanti di (relativa) intimità. Nel film questo non risulta, i personaggi (specie quelli femminili) risultano troppo liberi di comportarsi come vogliono: fosse stato possibile fare così, non esisterebbero i libri di Jane Austen...

Varie (ed eventuali): Becoming Jane
In questo film è la stessa Jane Austen a diventare protagonista assoluta, interpretata da Anne Hathaway (la pellicola è diretta da Julian Jarrold, lo stesso di quel gioiellino che è Kinky boots, e il co-protagonista è James McAvoy).  Non era facile scrivere una sceneggiatura sulla vita della Austen, di cui poco si sa e molto si deve immaginare: forse questo avrebbe dovuto essere un freno per gli autori, che non hanno però resistito alla tentazione... Il risultato finale non è così male come si poteva temere, anzi: la scrittrice viene immaginata vittima di un amore infelice che a volte ricorda quello di Elizabeth in Orgoglio e pregiudizio, altre volte (soprattutto) quello sfortunato di Marianne in Ragione e sentimento... A tratti, nei personaggi principali o in quelli di contorno, emergono quindi molte delle vicende e dei sentimenti che si ritrovano nelle pagine dei sei libri scritti da Jane Austen. Da vedere, in ogni caso.

Varie (ed eventuali): Lost in Austen
L'idea alla base della serie tv in quattro puntate trasmessa nell'autunno 2008 lasciava presagire buone cose: Amanda Price (interpretata da Jemima Rooper) è una ragazza londinese in crisi col fidanzato, che si rifugia da quando era bambina nelle pagine del suo libro preferito, Orgoglio e pregiudizio, per isolarsi da una realtà che le piace sempre meno. Un giorno, per caso, scopre che nel suo bagno esiste un passaggio che la collega con la Londra dell'800, e più precisamente con casa Bennet. Una sera l'eroina del libro, Elizabeth, decide di attraversare quel varco stanca della convenzioni dell'epoca, e Amanda si ritrova un po' sorpresa a far parte della vita quotidiana della famiglia di cui tanto ha letto. Da lì parte una lunga serie di errori della ragazza, che riesce, appena arrivata, a sviare e a ingarbugliare gli eventi che sono raccontati nel libro: per tutto il resto della storia cercherà di risolvere i problemi da lei creati, con l'unico risultato di peggiorare ancora di più la situazione. Spunto interessante, dicevamo, che avrebbe meritato una trattazione migliore: attori inadatti, sviluppo della trama al limite del ridicolo e ricostruzione storica che lascia a desiderare. Peccato.
Curiosità: a interpretare Elizabeth Bennet, eroina del libro ma qui visibile solo all'inizio della prima e al termine dell'ultima puntata, è quella Gemma Arterton poi diventata nota grazie al ruolo di Bond-girl in Quantum of Solace e a un pugno di altre pellicole (St. Trinian's, RocknRolla).

Varie (ed eventuali): Matrimoni e pregiudizi
Il film indiano del 2004 è una versione davvero insolita di Orgoglio e pregiudizio (il gioco di parole del titolo è più chiaro in inglese: da Pride and prejudice a Bride and prejudice): le vicende di casa Bennett diventano protagoniste di un vero e proprio musical made in Bollywood. Restano fissi alcuni aspetti: c'è sempre un William Darcy (Martin Henderson), e c'è anche un signor Bingley (solo che di nome fa Balraj ed è interpretato da Naveen Andrews, diventato poi noto come Sayd nel serial Lost).
Per il resto ci sono le storie delle sorelle Bakshi (non Bennett), il sarcasmo di loro padre e la voglia di sposarle della madre (ci sono anche Wickham e il cugino Kholi, che fa le veci del buon Collins): Elizabeth qui si chiama Lalita ed è interpretata dalla star indiana Aishwarya Rai... Canti e balli a profusione, una versione allegra e spensierata più fedele di quanto si potrebbe immaginare.
Curiosità: nel ruolo della sorella di Darcy, che qui non si chiama Georgiana ma Georgina, c'è Alexis Una mamma per amica Bledel.

Varie (ed eventuali): Clueless - Ragazze a Beverly Hills
Una versione moderna (e ampiamente rivisitata) di Emma, con Alicia Silverstone nel ruolo della protagonista, Cher Horowitz, una ricca ragazza amata da tutti i suoi compagni di scuola, che vive col padre e si impegna per trovare marito a una professoressa che le è simpatica. Prende poi sotto la sua ala protettiva Tai (Brittany Murphy), una nuova studentessa. Tutti qui i collegamenti con il libro di Jane Austen, davvero poco per non pensare che si tratti solo di un'abile mossa promozionale per rendere il tutto più interessante. Ebbe a suo tempo (è uscito nel 1995) un ottimo successo di pubblico.

Varie (eventuali): Il club di Jane Austen
Come promesso a inizio articolo, chiudiamo con il film che ha dato la spinta alla ricerca nel mondo di Jane Austen, nel cinema e nei libri. Il film di Robin Swicord è forse un po' banale e non certo memorabile, ma assume maggiore interesse e "appeal" per gli amanti delle opere di Jane Austen. Sei persone (cinque donne e un uomo) decidono di riunirsi una volta al mese per parlare di un diverso libro della Austen, e le vicende dei diversi personaggi creati dalla scrittrice si intrecciano sempre di più con quelle dei protagonisti del libro della Fowler, aiutandoli a superare i propri momenti difficili. Rispetto al libro da cui è tratto, nella pellicola sono molto più ricorrenti i discorsi sui vari libri (che risultano invece più "annacquati" nel libro), e i personaggi sono decisamente più giovani per aumentare le potenzialità al botteghino del film.
Nel cast, tra le altre, Maria Bello, Emily Blunt (vista ne Il diavolo veste Prada) e Maggie Grace (Lost).

 
 
 
 
 
 
roll
drag
Commenti
 

I lettori hanno scritto 0 commenti

 
 
 
 
 
 
Partecipa 
 

Cosa aspetti a diventare un utente registrato?

Queste funzioni sono abilitate soltanto per gli utenti registrati. Si possono votare i film ed esprimere opinioni su registi, attori o su qualunque altro aspetto riguardante le pellicole, si può commentare quanto scritto nelle recensioni e negli articoli e concordare o dissentire. Gli utenti registrati hanno inoltre accesso a molte altre funzioni personalizzate sul sito. Basta un minuto, registrati e fai sentire la tua voce.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
help
Pubblicità
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ti piace anche la musica ? Countdown refresh: 0 sec.