feed rss facebook twitter youtube
 

libera critica cinematografica

 
 
 
 
roll
drag
Locandina
 
 
 
locandina
 
 
 
 
 
 
 
 
roll
drag
Consigli
 
31 05 2012
 
 
 
 
 
30 01 2012
 
 
 
 
 
30 11 2011
 
 
Speciale 3
Addio a Ken Russell, cantore della perversione umana
  • tipo Monografia
  • Keivan Karimi
 
 
 
 
28 11 2011
 
 
 
 
 
15 11 2011
 
 
Speciale 5
Festival internazionale del film di Roma 2011
  • tipo Festival
  • Keivan Karimi
 
 
 
 
 
 
 
 
 
roll
drag
Ultimi Upload
 
Editoriali
 
Vignette
 
Schede
 
 
 
Scheda 1
Need for Speed
  • di Scott Waugh
  • dal 13 03 2014
  • genere Azione
  • tipo Road Movie
 
 
 
 
 
Recensioni
 
 
 
Recensione 1
A Royal Weekend
  • di Roger Michell
  • dal 10 01 2013
  • genere Commedia
  • tipo Storico
  • Roberta Folatti
 
votovotovotovoto
 
 
 
 
 
Speciali
 
31 05 2012
 
 
 
 
 
Rubriche
 
01 04 2012
 
 
Rubrica 1
Premi Oscar, All'Accademy l'inglese non va più di moda
  • tipo Fuori sincrono
  • Keivan Karimi
 
 
 
 
Cloache
 
 
 
Recensione Nella Cloaca
Cosmopolis
  • Sciacquone E se invece che i capelli la tagliassimo corta?
  •  
  • Antinoo
 
 
 
 
Ring
 
 
 
Recensione Sul Ring
A Dangerous Method
  • Contro Il pessimo metodo
  •  
  • A favore La violenza della psicoanalisi
  • Sara Troilo Vs. Keivan Karimi
 
 
 
 
News
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
roll
Info
 

Festival

Speciale del 03 11 2008

 
 
 
 
 
 
 
roll
drag
Speciale

Cinemambiente 2008, un successo senza precedenti

di Carlo Griseri

Iniziamo dalla fine, e cioè dai vincitori. Non per una ragione specifica, ma perchè mai come quest'anno i titoli scelti dalle diverse giurie hanno incontrato il favore del pubblico (bisognava sentire il calore degli applausi in sala al momento dei vari annunci per crederci), e lo spettro di tematiche affrontate dai lavori premiati è tanto ampio da dare un'idea completa del Cinemambiente.
A vincere il riconoscimento principale dell'11^ edizione del festival è stato The nuclear comeback del neozelandese Justin Pemberton, un film - come ha dichiarato la giuria - "decisamente importante sul più importante problema dei nostri tempi - la decisione carica di tensione su come produrre l'energia. Il regista affronta un tema complesso e lo spiega allo spettatore in modo tranquillo e tuttavia simpatico. Un forte senso di equilibrio giornalistico fa sì che l'argomento non si perda in emozione, come spesso accade con l'energia nucleare.  Lo spezzone dietro le quinte a Chernobyl è una conquista straordinaria e resterà nel ricordo per anni. Eccellente". Nulla da aggiungere, il documentario ha scaldato gli animi in sala e reso presente un problema che è sempre più comune in tutto il mondo. Alla proiezione è seguito un seguitissimo dibattito sul tema con "addetti ai lavori" come l'ex Ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio e il presidente di Iride Energia, Riccardo Casale.


Tra i film italiani ha vinto Cry sea di Cafi Mohamud e Luca Cusani, un lavoro davvero eccellente sul problema della pesca in Senegal. "Un documentario che si fa guidare dalle domande e cerca risposte vere, che sa cogliere le contraddizioni di decisioni prese da pochi e potenti, le cui conseguenze ricadono su chi, da quelle decisioni, è storicamente escluso". Davvero ben girato, ben scritto, ben curato: complimenti. I due registi (completamente a loro spese!) hanno girato tra Senegal (sulla costa, sulle piroghe dei pescatori locali ma anche al largo sui grandi pescherecci europei), Londra e Bruxelles (l'Unione Europea con i suoi accordi commerciali che non rispettano la popolazione senegalese è il "cattivo" della situazione), cercando e riuscendo a portare avanti un contraddittorio in cui tutte le parti in causa hanno lo spazio per dare la loro versione. Non è una cosa che molti documentaristi si preoccupano di fare, troppo spesso spinti dalla voglia di dimostrare la loro tesi: quindi doppi complimenti!


Marina Rosset per il film La main de l'ours ha vinto l'ultima categoria, quella di animazione. E' l'unico titolo tra i premiati che non ho avuto la fortuna - e il piacere - di vedere, quindi mi affido completamente alle parole della giuria. "Un film di diploma poetico e maturo che tratta il tema dell'ambiente senza retorica, con destrezza ed efficacia grafica e narrativa".
Come ogni festival che "si rispetti", anche al Cinemambiente oltre ai tre premi principali vengono assegnati anche numerosi premi collaterali e menzioni speciali che tendono a dare lustro al maggior numero di titoli possibile. Quest'anno però sono stati un pugno i documentari capaci di ottenere i favori di pubblico e critica, e quindi a vedersi premiare da più parti: Cry sea, ad esempio, ha ricevuto anche la menzione di Legambiente, e il commovente Puujee di Kazuka Yamada (scelto per inaugurare la rassegna) è riuscito a portarne a casa ben due. La storia della ragazzina nomade Puujee e della sua famiglia ha coinvolto tutti coloro che l'hanno potuta seguire, e il viso della bambina sui manifesti ha accompagnato tutte le giornate di festival.
Al di là dei premi, mai come quest'anno il Cinemambiente è stato un successo di pubblico: più volte (quasi sempre nel corso del weekend) le sale sono state riempite e molta gente è rimasta fuori! Le iniziative collaterali, organizzate con musei e istituzioni di Torino e della cintura, sono state numerose e interessanti, i temi sempre più vari e approfonditi: non solo ambiente, ma anche diritti umani e sicurezza sul lavoro, con rassegne specifiche allestite in collaborazione con Amnesty International e con l'INAIL.
"Esserci", a questo festival, è sempre più un dovere per coloro che hanno una coscienza civile e che hanno a cuore il destino del pianeta. I documentari proposti, anche nei (rari) casi in cui il loro livello qualitativo sia basso, non fanno mai uscire dalla sala con la sensazione di aver perso del tempo: uno spunto, una riflessione sono il minimo che regalano.

L'incontro con Daryl Hannah

Il momento sicuramente più mediatico di tutto il Cinemambiente è avvenuto il sabato, quando dagli Stati Uniti è giunta Daryl Hannah, star hollywoodiana da tempo impegnata nella lotta per la salvaguardia dell'ambiente.
L'attrice, protagonista tra gli altri di Blade Runner, Splash - Una sirena a Manhattan e Kill Bill, ha vissuto due momenti torinesi: al mattino, dopo una visita privata al Museo Nazionale del Cinema, ha incontrato i giornalisti, mentre la sera l'ha dedicata al pubblico e alla proiezione di alcuni suoi cortometraggi ambientalisti (li si può vedere anche sul sito ufficiale, http://www.dhlovelife.com).
In entrambe le occasioni, tema dei suoi interventi è stata l'importanza di rispettare l'ambiente: l'attrice ha voluto dare anche semplici ma utili consigli per diventare "attivi protagonisti", come muoversi in bici e non in auto, ridurre i consumi, ridurre gli sprechi e tanti altri piccoli gesti che possono "cambiare il mondo".
I suoi lavori sono curati, anche se lei stessa si è scusata dicendo che sta "ancora imparando" e che a volte si è addirittura "dimenticata di accendere il microfono". Sarà, ma il prodotto finale mostrato a Torino era di buona qualità e anche molto interessante, in particolare i corti Eviction, un documento sul suo arresto per proteggere la comune verde di South Central Farm in California, e Carbon Neutral,  un'intervista allo scienziato ecologista David Suzuki che consiglia alcune buone pratiche fondamentali per la salvaguardia del pianeta.

 
 
 
 
 
 
roll
drag
Commenti
 

I lettori hanno scritto 0 commenti

 
 
 
 
 
 
Partecipa 
 

Cosa aspetti a diventare un utente registrato?

Queste funzioni sono abilitate soltanto per gli utenti registrati. Si possono votare i film ed esprimere opinioni su registi, attori o su qualunque altro aspetto riguardante le pellicole, si può commentare quanto scritto nelle recensioni e negli articoli e concordare o dissentire. Gli utenti registrati hanno inoltre accesso a molte altre funzioni personalizzate sul sito. Basta un minuto, registrati e fai sentire la tua voce.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
help
Pubblicità
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ti piace anche la musica ? Countdown refresh: 0 sec.