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Rubrica del 07 10 2007

 
 
 
 
 
 
 
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Rubrica

Il linguaggio del cinema

di Roberta Folatti

 

Dizionario teorico e critico del cinema - Jacques Aumont, Michel Marie

Edizioni Lindau, 381 pagine, 26 euro

E' un attimo, basta superare la naturale ritrosia verso le catalogazioni - di solito un po' aride - e cominciare a spulciare le varie voci del Dizionario teorico e critico del cinema per farsi catturare dalla curiosità e dall'interesse. Ovviamente bisogna amare il cinema ed essere intenzionati a capirlo, analizzarlo, decifrarlo in maniera meno superficiale del solito.

Il volume di Jacques Aumont e Michel Marie, entrambi professori all'Università della Sorbonne Nouvelle-Paris 3, si rivolge innanzitutto . Ma il linguaggio usato è semplice, diretto, per nulla ostico dunque accessibile anche ai non addetti ai lavori.

Gli autori precisano che non si tratta di un'enciclopedia nè di un dizionario generale della Settima Arte e suggeriscono al lettore, che vorrebbe approfondire ulteriormente, di attingere ai riferimenti bibliografici postposti ad ogni singola voce. Il libro dei due esperti francesi contiene nozioni di estetica, semiologia, psicologia, storia dell'arte e dello spettacolo e molto altro ancora. 400 termini che prendono in esame stili, tecniche, maestri del genere, personaggi chiave, critici e studiosi come Andrè Bazin e Rudolf Arnheim, che hanno contribuito a costruire teorie sul cinema, riconosciuto come una forma d'arte.

Come dicevamo Aumont e Marie fanno seguire ad ogni voce del dizionario suggerimenti di legami intellettuali e una bibliografia sintetica ma efficace. Sono riusciti a trovare una buona formula che mantiene l'equilibrio tra terminologia tecnica, incursioni nei temi psicologici e psicanalitici e pura passione per un mezzo d'espressione così fascinoso. Cinema dunque, analizzato, catalogato, vivisezionato, ma prima di tutto amato.

 
 
 
 
 
 
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