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Rubrica del 23 12 2005

 
 
 
 
 
 
 
 
 
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Rubrica

Lettere al rosso grosso [Speciale Natale 2005]

di la Redazione

Lucio

Caro Babbo Natale,

quest'anno non so proprio cosa chiederti, perché in fondo rimani sempre il solito puzzone mentitore della cocacola. A un certo punto sembrava quasi mi avresti portato qualcosa di speciale, bello e pronto giusto per questo Natale, ma invece.
E allora, patetico Babbo, questa volta do un consiglio io a te: perché non scendi in campo e regali un posto di lavoro a tutti? Certo, ci sono illustri precedenti con cui devi confrontarti, ma penso che tu non abbia nulla da temere però: sei tanto simpatico (per quanto lo può essere un ciccione che sta sempre a urlare oh! oh! oh!) e dalla tua hai anni e anni di reiterate menzogne (ai bambini!!!) sul groppone. E poi, diciamocelo, con quel look da impenitente comunista ubriacone che ti ritrovi fai un certo effetto su una certa fetta dell'elettorato. Quindi ciancio alle bande e candidati, ché del resto peggio di come stiamo è difficile. Tanto vale tentare.
Per eventuali regali e gadget promozionali da campagna elettorale mi permetterei timidamente di consigliarti il cineboomshop, che è davvero assai fico. D'altronde ognuno deve pur guardare al suo mulino, no? Questi sono gli insegnamenti del mondo moderno: oggi a me, domani pure.
Saluta la Befana e le renne, e mi raccomando: non esagerare troppo con le pilloline blu.
Con sempre più disillusione ma comunque con affetto (in verità è pietà),

Lucio

P.S.: Se anche quest'anno, come ogni anno, unica volta all'anno, conti di andare al cinema, maledetto natalino che non sei altro, lascia perdere stupide primevisioni e puzzolenti popcorn, e piuttosto noleggiati Le Avventure Acquatiche di Steve Zissou e/o Il Castello Errante di Howl, o al massimo scaricateli.
Poi ringrazierai tu a me.

Ciao.

P.P.S.: Fai una cosa, guardati pure La Sposa Cadavere.


Riccardo

Caro Babbo Natale,

quest'anno ti scrivo per chiederti aiuto riguardo ad un problema personale che mi attanaglia da qualche giorno. Ti spiego subito: avrai notato come negli ultimi mesi mi sono trovato a recensire soprattutto film di stampo commerciale, mentre ho ahimè trascurato un po' quelli diretti ad un pubblico più di nicchia. Qualche maligno ha iniziato a vociferare che sono diventato il redattore delle major. Il fatto è che non lo faccio apposta, ultimamente, ogni volta che danno un film di impegno civile, o non riesco ad andare a vederlo, oppure nelle ore precedenti la proiezione me ne accadono di tutti i colori (motorini rotti, bufere di neve, gatti in fuga). Ti prego, Babbo, fa qualcosa perché non ci si sta per niente bene in questa situazione; al bar mi guardano male, gli amici si negano al telefono, al supermercato una vecchietta mi ha persino rubato i soldi del carrello (io l'ho guardata, basito, e lei mi ha detto: "ma si, giovanotto, cosa vuole che siano per  uno come lei due euro?"). Ma tu mi conosci, Babbo, sai bene che non mi venderei in questo modo. Pensavo di aver messo fine a questa storia sbattendo in cloaca il film dell'Adidas sul calcio, invece niente, la volta dopo mi sono trovato a recensire Harry Potter. So bene che chiedere aiuto proprio a te, che stai messo molto peggio di me ( a proposito, è vero che i tuoi capi stanno assetando l'India, hanno appoggiato la repressione violenta di uno sciopero in Sud America e hanno richiamato un manager dalla pensione per recuperare punti contro la Pepsi?), potrà sembrare un controsenso, ma credo che in questo paese tu sia l'unica persona rimasta a cui si possa chiedere di esaudire un desiderio. Ti ringrazio sin da adesso per l'aiuto. Adesso ti lascio perché vado a vedermi King Kong. Buon Natale

Riccardo

p.s: mi raccomando, la Coca-Cola non darla anche alle renne altrimenti ti ritrovi biondo con gli occhi azzurri come forse eri da giovane. A proposito, ma sei mai stato giovane tu?


Alice

Caro Babbo Natale

Premetto che so chi sei e da che parte stai. Tu stai dalla parte dei produttori senza scrupoli e delle multinazionali, ma quest'anno sono in buona fede e voglio credere che ti abbiano costretto a rappresentare uno stereotipo consumistico a causa dei debiti di gioco che hai accumulato negli anni. Magari sei un povero vecchio pieno di vizi, che il sistema sfrutta attraverso un ricatto. Allora, prima di tutto vorrei lamentarmi per alcune cose che sto vedendo ora in giro. In televisione vedo gente che dice bugie e vedo incontri a tu per tu fittizi, dove solo alcuni parlano e altri non possono replicare. Non parliamo poi delle strumentalizzazioni, all'ordine del giorno: parole estrapolate dai contesti e gente perbene che protesta camuffata da "gruppi sovversivi". Inoltre leggi approvate senza che nessuno ne sappia niente e processi tirati avanti attraverso gli stessi espedienti utilizzati dagli autori dei reality televisivi, tra cui spicca Amici di Maria de Filippi. Ecco, vorrei soprattutto lamentarmi di alcuni meccanismi cinematografici e non, che sfruttano l'adolescenza e le sue contraddizioni, compresa l'ingenuità, per fare spettacolo. Finché adulti più o meno segnati dalla vita e dalle droghe decidono di sputtanarsi per un po' di notorietà va benissimo, ma far credere ai ragazzini che soffrire, litigare e rendersi ridicoli significa "farsi conoscere" è troppo. Basta con la banalizzazione degli adolescenti, che abbiamo scoperto funzionano più degli adulti perché sono più sinceri (o credibili, chissà, non voglio essere ingenua anche io). Basta con il film Melissa P. dove la produttrice Francesca Neri, che ha adorato il libro di una ragazzina e delle sue fantasie sessuali, sfrutta l'immagine dell'adolescente adescatrice. Basta con queste ragazzine sciocchine e seducenti schiaffate sullo schermo, mentre cercano di mettere in imbarazzo adulti tentati dai piaceri della vita. Basta con la descrizione dell'adolescenza come un patetico modo di attirare l'attenzione e andare controcorrente. Basta con la sottile difesa della pedofilia, con la scusa che "alcune adolescenti di oggi si comportano come adulte, ma che dobbiamo fare?". Le ragazzine e i ragazzini non sono una merce, secondo me. Le loro sensazioni amplificate ad arte non dovrebbero essere la merce redditizia dello spettacolo televisivo, o cinematografico. Il cinema è e deve rimanere un'arte, non questo ibrido che si vede a Natale. Scusa babbo per la mia sparata moralistica, ma mi sembra tanto di cattivo gusto far passare messaggi che usano l'adolescenza. Come nell'ultimo panettone squallido Boldi-De Sica, dove il protagonista è irretito da una giovane prorompente, figlia del suo migliore amico e tutto sembra un giochino. Ecco, se certo cinema ci fosse un po' meno nel mondo, io sarei un po' piu' contenta. E anche se ci fossero meno Passo a due o Boogeyman (scrivere le sceneggiature è un lavoro serio) o peggio, Lord of  War. Come se la guerra non fosse mai abbastanza pubblicizzata, le donne non ancora definitivamente seppellite sotto l'idea "buone solo per spendere i soldi del marito ricco" e i neri non sufficientemente considerati la feccia del mondo. Ma chi lo finanzia questo cinema? Produttori senza scrupoli, gli va anche male certe volte. Babbo Natale, non potresti fare in modo che gli serva di lezione? E non potresti proteggere i film duri e difficili, come il meraviglioso Caché e il simpatico The Corporation? Per ultimo, ricorda di portare qualcosa ai gattini poveri dei canili.

 Un abbraccio

 Alice


Stefano

Salve, lettori. Non ho idee per l'articolo, però ho trovato questa letterina a Babbo Natale. Non ho avuto tempo di leggerla, ma l'ha scritta un mio caro amico che vive qua vicino. Odia il Natale ma dice che si è sforzato. Se volete, leggetela, io non posso perché se no mi si scuoce il pandoro.
Auguri, Stefano

Caro Augusto,

Come stai? Bene. Spero che anche il bambino stia bene. Sai, abbiamo tutti dei momenti brutti ma per fortuna passano e passerà anche questo 18 luglio. Bel caldo, eh! Non vedo l'ora di andare a nuotare. Oggi abbiamo fatto lo scortorone, però senza canditi, perché a quell'antipatico di mio cugino non piacciono. Possa morire. Domani poi ci sarà il solito pranzone, mai come quest'anno ho voglia di partecipare al rituale dello sciuè, spero solo che anche quest'anno la calza ripiena di tacchino sia almeno lavata, precedentemente. Lo spirito del 18 luglio è vivo anche quest'anno. Nessuno che spende un centesimo, tutti che sinceramente dicono le cose in faccia e non incontrano nessuno che non vorrebbero vedere affatto. Il governo democratico-dittatoriale ha deciso che quest'anno verrà giustiziato Neri Parenti. Speravo nel CEO Disney, ma è un bel regalo comunque. Anche stasera Tuttle mi è venuto a trovare. Era simpatico, rimbalzava da una parete all'altra della stanza e anch'io ho iniziato a farlo con lui, la mia faccia mutava di continuo finché non ho incontrato Ted Laurent. Siamo saliti sul Pullman e ce ne siamo andati. Il tutto mi ha lasciato una serenità inusitata. Ieri sono stato a casa di Grazia e, davanti a un bel piatto di asino arrosto, ho parlato col geometra che mi avevi consigliato, anche lui ha concordato con il consiglio che mi aveva dato il tuo amico svedese Reirt, abbiamo fatto il preventivo per gli schemi di gesso, dice che da questo monolocale potremo ricavarci moltissimi spazi vitali. Tutto sembra mettersi per il meglio, ma ho degli incubi che mi perseguitano costantemente. Sogno delle enormi lattine di coca cola che mi travolgono dalle quali escono miriadi di cose inutili, che la gente si affanna ad afferarre, attaccandosi, arrabbiandosi, a volte facendosi male, come in preda a un'oscura pazzia. Stranamente, la maggior parte di asiatici e mussulmani che incontravo sembravano essere immuni da quest'assurda frenesia. Davvero inquietante. Eppure, col tempo sto facedo l'abitudine a questo cielo, le morbide losanghe sono ogni giorno più accoglienti e i bottoncini sono ora luna, ora sole. Anche Tuttle mi ha detto che non mi devo lamentare e che fuori è molto peggio. Gli credo. Spero che la lettera che mi ha chiesto di scriverti ti piaccia.

Ciao Augusto, stammi bene e salutami tuo Babbo Claus e il suo cane Renna.
Int. #23245


Sara

Falli sparire tutti


Ciao uomo che pubblicizza l'industria che uccide i sindacalisti, me lo faresti un favore stavolta? Guarda che e' un favore enorme. Io comincio a chiedertelo, poi vedi tu se esercitare lo stesso sangue freddo della tua azienda. Ricordati solo che mi devi qualcosa perche' ancora non ti ho perdonato l'uscita sottotono di Miyazaki e del suo Castello errante di Howl. Ma veniamo a noi. Sono davvero infastidita dall'ingerenza cattolica nella mia vita di cittadina di uno stato che non e' quello vaticano. Sono stanca delle cadaveriche mani di Ruini che tentano di insinuarsi nelle scelte personali di ognuno. Stufa del tedesco che decide che cos'e' la moralita' e abbaia anche contro a Harry Potter che a detta sua fa apologia di arti magiche. Perche'? Lui cosa fa? L'Illuminista? Sono sfinita dal Dio di Spielberg che uccide gli alieni con i batteri e gli acari. Mi ripugna la trama di Cuore sacro cosi' come il compendio di buoni sentimenti liofilizzati che trasuda da The Interpreter. Ormai non riesco nemmeno piu' a sorridere quando penso all'Esorcismo di Emily Rose ovvero come spacciare per vere le possessioni demoniache e assolvere un prete omicida, posso solo dire che "e' talmente brutto che non l'ho neanche visto". Non pretendo di vedere un Old Boy al giorno, ne' di ritrovare la leggerezza malinconica della Sposa Cadavere di Tim Burton in ogni pellicola. Non mi ostino a lamentarmi se ogni mese non scorre davanti ai miei occhi un Broken Flowers o un colpo ben assestato alla famiglia tirato da quel maestro indiscusso che risponde al nome di David Cronenberg (e parlo di A History of Violence). No! Non chiedo l'impossibile io! Non mi interessa nemmeno piu' capire perche' ci si debba sorbire una lezione di moralita' ogni giorno, io pretendo che questo stato sia laico. Le modalita' decidile tu. Ah, non vale rispondere "Prendi la cittadinanza francese".


Emanuel

 

Caro Daddy Nate,

vorrei sapere chi è quel bambino che tutti gli anni ti chiede un film dei Vanzina… lo so che c'è il segreto professionale, ma non gli faccio niente giuro! Solo un pochino di solletico con del filo spinato sotto i piedini... Guarda che non è necessario esaudire sempre tutti i desideri. Caspita, io l'anno scorso ti avevo chiesto un paio di mutandine di Scarlet Johansson e non le ho avute UFFA!
Quest'anno ho fatto il bravo: ho visto tanti bei filmini (beh non tutti proprio belli belli) ma soprattutto ho mandato tanti amichetti a vederli, così ho contribuito alla diffusione della celluloide e non ne ho scaricato nemmeno uno da internet.                             

Allora parto subito con l'elenco dei doni che vorrei:

1-     I biglietti del cinema meno cari
2-     La Cocacola e i popcorn maxi meno cari
3-     Un nuovo film di P.T. Anderson
4-     Che Italia 1 rispettasse gli orari di programmazione di Six Feet Under (mi sarò perso 3 puntate, corbezzoli!!)
5-     Per sopperire al punto n.4 puoi comunque portarmi i cofanetti completi della serie (anche in inglese vanno bene).

Infine vorrei che la gente imparasse a usare di più l'immaginazione e la fantasia e che andasse al cinema divertendosi e credendo che i Precog e Spiderman e King Kong e Han Solo e gli X-men e Gli Incredibili e Donnie Darko esistano per davvero… perché esistono vero? Come te… vero che esisti??

Ciao ti voglio bene


Ed

Caro Babbo Natale,

quest'anno è passato a resistere su tutti i fronti, ma per la prima volta dopo tanto tempo sento di poter essere ottimista per il 2006. Sarà perchè l'anno nuovo inizierà con i nuovi film di Woody Allen (che torna al dramma), di Mallick, di Moretti, sarà perchè il presidente del mio Milan presto tornerà a fare solo quello, sarà che peggio di così non si può andare, insomma mi sento che l'anno prossimo molte cose cambieranno e riscatterà un 2005 senza infamia e senza lode. Un anno in cui nel bene (Il gusto dell'anguria, Les amants reguliers) e nel male (Manderlay, Melissa P) sono arrivate conferme dai soliti noti. E allora per il prossimo anno, caro babbo Natale, ti chiedo di portarci al cinema almeno una grande e sorprendente rivelazione a portarci una tanto attesa ventata di aria nuova nelle nostre giornate!

Grazie da eddino.


Pipolo

Tutti i bambini del mondo credono a Babbo Natale con l'eccezione di Shirley Temple, la famosa star bambina, che diceva di lui: "Ho smesso di credere a Babbo Natale a sei anni, quando mia madre mi portò a vederlo in un grande magazzino e lui mi chiese l'autografo."
Un po' più cresciutello di lei, lo sceneggiatore hollywoodiano di colore Dick Gregory ha detto: "Non ho mai creduto a Babbo Natale. Nessun bianco sarebbe mai venuto con dei pacchi nel mio quartiere dopo il tramonto."
Io invece ci credo ed ecco la mia letterina:
"Caro Babbo Natale, ti prego, fammi trovare sotto l'albero un posteggio portatile da srotolare magicamente nelle zone più trafficate della città. Portami la partita di calcio solo la domenica, come al tempo di Rita Pavone, così io e i miei amici non litigheremo più con le nostre mogli. Porta a tutti i cani un contenitore di plastica da applicarsi al posteriore per i loro escrementi oppure fa in modo che li depositino nella casa dei loro padroni e, mi raccomando, sotto l'albero invece di un trenino fammi trovare pacco grosso grosso di euro da spendere per far felice Berlusconi, che ci tiene tanto.

Ciao e buon Natale da Pipolo."


Roby

Babbo, Babbo, Babbo,
non è ora che rinnovi un poco il tuo look?
Sempre quei pantaloni rossi a sbuffo, così naif e fuori moda... so che la maggior parte del tempo lo passi in certe lande desolate in cui ci si può vestire come viene, ma nei pochi giorni in cui sei sotto i riflettori planetari dovresti smettere di trascurarti così.
Abiti vecchi di secoli, che ogni anno infili in lavatrice col programma antinfeltrente, che funziona sì - ma non evita una generale stropicciatura.
Perchè non provi a modernizzarti un po'?
Ti ci vedrei coi pantaloni (ampiamente) sotto la cintola, a vita ultrabassa, e con un tot di piercing distribuiti sul tuo corpaccione, sarebbe un cambio di immagine che ti avvicinerebbe ai giovani, rinverdendo fasti e una nomea ormai impolverata.
Questo slancio di rinnovamento, anche solo di striscio, potrebbe coinvolgere il cinema italiano, che in parallelo con l'andazzo generale del paese, all'estero non è più tanto considerato. Ecco caro Babbone, l'anno prossimo, contrariamente al 2005, regalaci tante piccole opportunità di uscire dalle sale cinematografiche soddisfatti e anche un po' fieri della creatività e del coraggio italioti. Sai non ci vuole molto, basta lasciar lavorare registi che hanno delle idee, idee personali, magari un tantino controcorrente, registi che pensano più al proprio bagaglio di ricordi, sensazioni, fantasie, che a cosa funziona in tivù in questo momento. Registi che hanno convinzioni maturate osservando il mondo e non intendono svenderle al botteghino. Registi che credono che il pubblico sia artisticamente maturo, capace di scegliere e di porsi davanti a un film con la propria soggettività, senza lasciarsi intimidire se questo film non ha la trama di una fiction di bassa lega.
Già che ci sei dovresti popolare il cinema italiano anche di produttori e distributori che permettano a questi registi di esprimersi, foraggiandoli con un po' di soldini... non tanti eh, se no si montano muccinescamente la testa e se ne vanno oltreoceano a girare kolossal (?). Perchè sai, caro Babbo versione Dolce e Gabbana, ma comprati sulle bancarelle dei cinesi, che ormai si fanno beffe del made in Italy ultragriffato (e fanno bene),  vedere un film pensato, sentito, vissuto è una bellissima esperienza e ti sembra che i sette euro e passa che ogni volta ci estorcono, non lascino un buco così evidente nel portafoglio.
Ma la cosa, forse più esosa e massimamente pretenziosa, che ti chiedo è di far succedere molte volte  quel piccolo miracolo per cui un film, con le sue immagini, la sua storia, i suoi volti, collima perfettamente con la musica che lo accompagna, in una simbiosi magica che ti spinge ad amare allo stesso modo pellicola e colonna sonora. So che è difficile e tu, nel tuo nuovo look a vita bassa taroccatissimo, grazie  a quei copioni magistrali dei cinesi, ti senti un poco impacciato, ti sembra quasi che ti entrino bufere di neve dal fondoschiena, ma non ti preoccupare: sei trendissimo... qualche concessione alla forma non intaccherà il contenuto di sogni che la tua figura, da sempre, porta con sè.

Ciao Babbone, e ricordati: cinema intelligente per gli italiani, segnatelo, fatti un memo e buona fortuna...


Luigi

Prego, signor Natale, si metta seduto, cominciamo fra un minuto.
Tutto bene? La poltrona è comoda? Gradisce qualcosa da bere?
Allora, controlliamo prima un po' i suoi dati: Nome... Babbo, cognome... Natale, professione... fattorino stagionale... tutto giusto?
Lei sa perché è qui? Se lo immagina un po', eh? No, niente cinema, non cerchi di sviare.
Le racconto una cosa: Qualche giorno fa ero in treno, un eurostar, quaranta euro per fare quattrocento chilometri senza un posto per mettere i bagagli. Di fronte a me un'impiegata bionda, uguale ad una mia ex ma con dieci chili in più. La chiameremo la mia Finta ex. Sulla destra una ragazza giovane ma con i capelli già ingrigiti, la chiameremo la Grigia, come fosse un'aliena. Di fronte a lei un avvocato tirato a fuoco, vestito evidentemente tutti i giorni come per andare ad un matrimonio, lo chiameremo Rasoio. Per quanto riguarda me, beh, mi chiamerò il Torvo, non sto nemmeno a raccontarle il perché.

Le espongo gli eventi dal di fuori, come in effetti li ascolto e li vivo quando mi trovo in queste circostanze. Cerco di portare il mio punto di vista sopra i personaggi, me compreso.
Finta ex, Rasoio e la Grigia cominciano a parlare tra di loro, il Torvo si disinteressa, non ha voglia di chiacchierare. Non ha voglia quasi di nulla in effetti.
Finta ex comincia come una sciocca, fa sfoggio di sicurezza, di viaggi, ride un sacco, fa le vocine, vuole fare la simpatica, attrarre l'attenzione. Più in là si scoprirà che ha perso il padre da poco, il suo lavoro non le piace ed il suo capo tratta malissimo lei e le sue colleghe. 
La Grigia legge il suo libro, di tanto in tanto dà stoccate da intellettuale snob ai suoi interlocutori, fa la superiore, la distaccata. Più in là si scoprirà che ha perso il lavoro da poco, deve fare causa all'imprenditore che l'ha liquidata per sostituirla con una ragazzina ancora più giovane ed ancora più precaria, sogna di vivere un giorno in una città bella e sogna anche un ragazzo gentile, anche se non lo dice. Il Torvo però intuisce. E' fatto così, lui intuisce.
Rasoio fa scintille. Lui ha successo, ha i soldi, è rampante, non ha problemi, lui ha capito come ci si muove in questo mondo squalo. Più in là si scoprirà che vorrebbe tanto le cose cambiassero, vorrebbe le aziende più oneste ed i Ministri dell'Economia con meno fantasia e più capacità a far di conto. Vorrebbe ancora tutte le cose che voleva una volta, quando si vestiva un po' peggio. Vorrebbe anche baciare la Grigia, anche se non lo dice. Il Torvo però si sa cosa fa.
Alla fine c'è troppa tristezza e allora parla il Torvo, e fa spettacolo, scherza su tutto, ride con tutti, e quando i quattro escono dal treno fanno un bel pezzo di strada insieme, e quasi gli dispiace separarsi. Sospira il Torvo, e pensa che fa un freddo boia, ma sorride.

Perché le dico questo, signor Natale?
Perché sono stanco di lavorare al posto suo. Ho i miei problemi, io.
Porti un po' di felicità agli italiani in questo nuovo anno altrimenti si consideri pure licenziato.
Sono stato chiaro?

 
 
 
 
 
 
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Commenti
 

I lettori hanno scritto 10 commenti

 
 
utente
Sara
  • indirizzo IP 151.38.135.241
  • data e ora Venerdì 23 Dicembre 2005 [9:31]
  • commento e che cacchio, babbo! inizi malissimo! triplicati gli assegni per chi fa studiare i figli dai preti e stipendi stellari per chi insegna religione! che schifo!!!
 
 
 
 
 
utente
Tetsuo
  • indirizzo IP 151.52.5.243
  • data e ora Venerdì 23 Dicembre 2005 [13:10]
  • commento "Falli sparire tutti" è una citazione da The Twilight Zone di quale lustro fa? :)
 
 
 
 
 
utente
lucio
  • indirizzo IP 87.6.35.155
  • data e ora Venerdì 23 Dicembre 2005 [11:24]
  • commento grande torvo!
 
 
 
 
 
utente
alice
  • indirizzo IP 87.1.186.8
  • data e ora Venerdì 23 Dicembre 2005 [14:08]
  • commento Mi sto commuovendo per il Torvo... che natale malinconico, con tutte queste ipocrisie e il nanetto che parla da ore senza commento su rai1
 
 
 
 
 
utente
Sara
  • indirizzo IP 151.38.135.241
  • data e ora Venerdì 23 Dicembre 2005 [14:34]
  • commento e tu guardi? non farlo. esci di casa al freddo piuttosto!
 
 
 
 
Pagine: 1 2
 
 
 
 
 
 
 
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