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del 02 03 2006

 
 
 
 
 
 
 
 
 
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News

Sergio Rubini, Emilio Solfrizzi e Claudia Gerini

Fine settimana all'insegna della Terra del tacco d'Italia
 
Sergio Rubini, Emilio Solfrizzi e Claudia Gerini
promuovono il Salento
 
 
Ci ha pensato Emanuela Giovannini a dare il via alle danze con il suo bellissimo servizio sul numero odierno de "I Viaggi di Repubblica". Nove pagine ricche di foto e con la testimonianza diretta del regista Sergio Rubini che ha saputo raccontare il fascino, i colori, la cultura e la lingua di questa straordinaria zona d'Italia. 
 
"Quando sono partito da casa - confessa Sergio Rubini - ero stato qualche
volta a Parigi ma non avevo mai visto Lecce.
Una cosa che accade spesso. Si arriva dall'altro capo del mondo
e non ci si cura di quello che si ha dietro l'angolo."
 
Esce domani, 24 febbraio, nelle sale italiane il nuovo film LA TERRA di SERGIO RUBINI con Fabrizio Bentivoglio, Paolo Briguglia, Massimo Venturiello, Emilio Solfrizzi e Claudia Gerini.
 
Prendersi cura delle cose per liberarsene. E' la prospettiva di questo film che ha un titolo semplice e forte: La terra. Nella luce abbacinante, "messicana" del Salento dove si sono svolte le riprese, la storia strizza l'occhio al "giallo", ma è soprattutto un dramma etico, il "mezzogiorno di fuoco" di un quarantacinquenne tornato a casa da lontano. (o. iarussi)
 
E' la storia di Luigi, interpretato dal sempre affascinante e coinvolgente Fabrizio Bentivoglio, che fa ritorno al paese di origine, Mesagne (provincia di Brindisi), dopo averlo abbandonato tanti anni prima. Qui ritrova i suoi tre fratelli (Venturiello, Solfrizzi e Briguglia) che conducono esistenze molto diverse, strettamente legate alla realtà in cui vivono, che è poi la realtà delle piccole città della provincia italiana, soprattutto del sud, alle prese con le ingiustizie del "signorotto" del paese, tra debiti, campagne elettorali, pettegolezzi e volontariato.
Dopo tanti anni d'assenza, Luigi capisce subito di essere cambiato, di aver dimenticato le dinamiche di vita della terra di origine tanto da sentirsi un estraneo e di conoscere davvero poco i suoi fratelli; ma il richiamo del sangue lo porterà a delle scelte e a dei comportamenti che nella vita condotta fino a quel momento a Milano non avrebbe mai pensato di assumere, il passato e il presente gli si pareranno davanti cercando una riconciliazione.
 
Dice Rubini: "Il film racconta come a un certo punto della vita si venga chiamati ad assumersi una serie di responsabilità, le stesse che mai avremmo voluto assumerci. Spesso queste responsabilità provengono dalla famiglia, da una dimensione ematica, dal sangue. Non è questione di proprietà, e tuttavia la terra può dividere, unisce piuttosto il non averla. Luigi, che io definisco 'il ragionatore', entra in una spirale dolce e dolorosa, si riappropria della sua famiglia composta da due fratelli e un fratellastro divisi dalla terra ereditata dal padre benestante, fino a compromettersi, fino a trasformarsi". "C'è un omicidio, viene ucciso una specie di usuraio e arrampicatore sociale e Luigi dovrà risolvere la situazione scabrosa. Succede: quando te ne vai lontano da casa, i famigliari, gli amici, gli altri, ti perdono di vista. Poi un giorno torni, ti fermi e gli altri finalmente ricominciano a vederti e ti chiedono delle cose, spingono perché tu ti prenda cura di certe situazioni".
 
Il Salento è stato scelto ultimamente per La Bestia nel Cuore, Melissa P., Eccezzziunale Veramente e per tutta la serie tv Il Giudice Mastrangelo.
 
Secondo voi, vorrà forse dire qualcosa questo?
 
 
 
 
 
 
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