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del 03 07 2004

 
 
 
 
 
 
 
 
 
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Marlon non c'e' piu'.

Altro terribile lutto nel mondo del cinema. Marlon Brando, il grande ribelle, e' morto. Nato nel Nebraska il 3 aprile 1924, ha abbandonato la carriera militare perche' poco incline alla disciplina ed e' andato a New York a fare l'attore. L'incontro con Elia Kazan e l'Actor's studio (fine anni '40) hanno cambiato lo stile di Brando e segnato un nuovo modo di recitare per gran parte degli attori americani, da quel momento si impone un metodo nuovo che prevede di assumenre la personalita' del personaggio interpretato. Brando, di fatto, ha sempre avuto una personalita' molto forte, del proprio lavoro diceva: "Faccio il mestiere piu' inutile del mondo, ma resto a Hollywood perche' non ho il coraggio di rifiutare i soldi". Al Pacino, dopo essere stato al suo fianco durante le risprese de Il Padrino, si e' espresso in termini ben piu' lusinghieri: "Recitare con Brando è stato come recitare con Dio". Ebbene, Dio ora non c'e' piu'. Questo Dio che e' sempre stato bravissimo a mantenersi lontano dagli onori della cronaca, che ha sempre detestato tutto cio' che e' gossip e che ruota attorno a Hollywood, e' morto e l'ha fatto sapere attraverso il proprio avvocato, riuscendo a tenere nascosta (quanto piu' possibile) la propria malattia. La sua carriera e' iniziata nel 1950 con "Uomini" di Zinneman, ha vinto due Oscar: Fronte del porto (1954) e Il padrino nel 1972, cerimonia famosa perché Brando diserta la premiazione e manda a ritirare la sua statuetta una pellerossa (tra l'altro "falsa", ma lo si saprà solo in seguito) che legge un appassionato discorso contro lo sfruttamento degli indiani da parte di Hollywood. Nessuno porta' mai dimenticare il suo colonnello Kurtz di Apocalypse Now, cosi' come nessuno puo' scordarsi che Marlon Brando e' stato uno dei piu' grandi sex symbol dello star system. La sua canottiera di Un tram chiamato desiderio e' mitologia, lo stesso per la mise di Fronte del porto, l'intepretazione di Ultimo tango a Parigi ha elargito materiale onirico a tutto il mondo e il suo personaggio ne La stangata ha fatto altrettanto. Insomma, Marlon ci manchera' moltissimo. Addio, Marlon, il resto e' superfluo.
 
 
 
 
 
 
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