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del 10 02 2008

 
 
 
 
 
 
 
 
 
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Paul Haggis a marzo all'Alba International Film Festival

Riceviamo e pubblichiamo:

Alba International Film Festival e Cinema Corto in Bra, festival dedicato ai cortometraggi, si uniscono per dare vita a un'unica manifestazione: Alba e Bra in Festival, una "dieci giorni di cinema" dal 7 al 16 di marzo. Una grande occasione turistica e culturale per il territorio delle Langhe e del Roero. Paul Haggis all'inaugurazione del  6 marzo (in allegato comunicato generale dei due festival).

PAUL HAGGIS: DAGLI OSCAR ALL'ALBA INTERNATIONAL FILM FESTIVAL

Dal 7 al 12 marzo 2008 Alba si apre alla settima edizione dell'Alba International Film Festival.

Anche quest'anno saranno presenti personalità di spicco del mondo del cinema e non solo. Ospite d'eccezione sarà il due volte Premio Oscar Paul Haggis che - giovedì 6 marzo - inaugurerà la manifestazione con la presentazione al pubblico di "Crash - contatto fisico" da lui scritto e diretto. Dopo aver vinto l'Oscar nel 2005 con questo film, Haggis si appresta a portare sul piccolo schermo una serie in 13 episodi ispirata al lungometraggio.

Gli incontri con il grande sceneggiatore/regista hollywoodiano (tra i suoi lavori ricordiamo gli script di "Million Dollar Baby" e "Lettere da Iwo Jima" diretti da Clint Eastwood e la sceneggiatura e regia di "Nella valle di Elah") continueranno tutta la settimana: venerdì 7 marzo sarà infatti protagonista di una lezione di cinema incentrata sul suo ruolo di autore sia cinematografico che televisivo, mentre nei giorni successivi presenterà nella sezione "Carta bianca" otto titoli, frutto di una sua personale selezione. Tra i film proposti: "La finestra sul cortile" di Alfred Hitchcock, "Fino all'ultimo respiro "di Jean-Luc Godard, "Blow Up "di Michelangelo Antonioni, "L'amerikano" di Costantin Costa-Gavras, "Quel pomeriggio di un giorno da cani" di Sidney Lumet e "Salvador "di Oliver Stone.

Chi è Paul Haggis?

Sceneggiatore, regista e autore televisivo tra i più famosi negli anni Ottanta e Novanta, è un uomo di spettacolo a tutto campo, autore di un cinema mainstream dal sapore civile, ma anche di prodotti commerciali come Casino Royale (2006) e di serie televisive come Walker, Texas Ranger e Love Boat, e fuori dal set protagonista della protesta degli sceneggiatori che ha paralizzato il mondo dello spettacolo statunitense.

La sua fama la deve in gran parte alla collaborazione con Clint Eastwood, per il quale ha scritto la sceneggiatura di capolavori come Million Dollar Baby (2004) e Lettere da Iwo Jima (2006) e il soggetto di Flags of Our Fathers (2006), e in misura uguale al suo lavoro da regista. Perché se il suo primo film, la commedia musicale Red Hot (2004), è poco più che una parentesi nella sua carriera televisiva, i successivi Crash - Contatto fisico (2004) e Nella valle di Elah (2007) sono due titoli importanti nel panorama di un cinema hollywoodiano che, schiacciato dalle logiche dei remake e dei blockbuster, fatica sempre di più a produrre opere d'autore.

Paul Haggis è, in questo senso, l'uomo del momento, come i due Oscar per la miglior sceneggiatura con Million Dollar Baby e per il miglior film con Crash confermano: un autore che, sotto l'egida di Eastwood, ricerca il cinema classico e le sue forme consolidate. Attuali nei temi che affrontano ma tradizionali nel racconto, i suoi film affrontano le ferite aperte della società americana per curarne il dolore, sia esso provocato dalla difficile convivenza di razze e classi come in Crash o dai devastanti effetti della guerra in Iraq come in Nella valle di Elah. Dialoghi emblematici e immagini simboliche (incidenti automobilistici, scherzi del destino, bandiere americane appese al contrario…) sono gli elementi tipici dei suoi racconti, costruiti attorno ad emozioni autentiche e retti da una scrittura attenta al particolare psicologico e al dettaglio.

Quello di Paul Haggis è un lavoro che emerge per la qualità e l'importanza del suo apporto al sistema hollywoodiano. Con soli due film significativi alle spalle, l'autore ha già delineato una poetica precisa e consapevole, un modo di raccontare storie che è frutto di uno sguardo attento alla società e alle forme di un cinema che a forza di considerare classico rischiamo sempre di più di perdere.

 
 
 
 
 
 
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