feed rss facebook twitter youtube
 

libera critica cinematografica

 
 
 
 
roll
drag
Locandina
 
 
 
locandina
 
 
 
 
 
 
 
 
roll
drag
Trama

Luciana nel 1957 ha nove anni e scappa dalla propria comunione perchè si dichiara comunista. Cresce nei circoli della FGCI con l'appoggio del fratello maggiore, appassionato di spazio. Con malinconia ripensa alla povera cagnetta Laika mandata sulla luna dai russi.

 
 
 
 
 
roll
drag
Voti

Il voto del redattore

  • voto
  • 2.5/5
  • valutazione
  • Ottimo il corto, meno brillante il film vero e proprio
  •  
 
votovotovoto
 
 
 

Il voto dei lettori

  • voto medio
  • senza voto
  • numero votanti
  • Questo film è stato votato da 0 lettori
  •  
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
roll
drag
Consigli
 
 
 
Recensione 1
Miracolo a Le Havre
  • di Aki Kaurismäki
  • dal 25 11 2011
  • genere Commedia
  • tipo Sociale
  • Roberta Folatti
 
votovotovotovotovoto
 
 
 
 
 
 
Recensione 2
Qualunquemente
  • di Giulio Manfredonia
  • dal 21 01 2011
  • genere Commedia
  • tipo Sociale
  • Filippo Cannizzo
 
votovotovotovoto
 
 
 
 
 
 
 
Recensione 3
Soul Kitchen
  • di Fatih Akin
  • dal 08 01 2010
  • genere Commedia
  • tipo Sociale
  • Roberta Folatti
 
votovotovotovoto
 
 
 
 
 
 
Recensione 4
La Banda
  • di Eran Kolirin
  • dal 21 03 2008
  • genere Commedia
  • tipo Sociale
  • Antinoo
 
votovotovotovoto
 
 
 
 
 
 
 
Recensione 5
La sposa siriana
  • di Eran Riklis
  • dal
  • genere Commedia
  • tipo Sociale
  • Sara Troilo
 
votovotovotovoto
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
roll
drag
Ultimi Upload
 
Editoriali
 
Vignette
 
Schede
 
 
 
Scheda 1
Need for Speed
  • di Scott Waugh
  • dal 13 03 2014
  • genere Azione
  • tipo Road Movie
 
 
 
 
 
Recensioni
 
 
 
Recensione 1
A Royal Weekend
  • di Roger Michell
  • dal 10 01 2013
  • genere Commedia
  • tipo Storico
  • Roberta Folatti
 
votovotovotovoto
 
 
 
 
 
Speciali
 
31 05 2012
 
 
 
 
 
Rubriche
 
01 04 2012
 
 
Rubrica 1
Premi Oscar, All'Accademy l'inglese non va più di moda
  • tipo Fuori sincrono
  • Keivan Karimi
 
 
 
 
Cloache
 
 
 
Recensione Nella Cloaca
Cosmopolis
  • Sciacquone E se invece che i capelli la tagliassimo corta?
  •  
  • Antinoo
 
 
 
 
Ring
 
 
 
Recensione Sul Ring
A Dangerous Method
  • Contro Il pessimo metodo
  •  
  • A favore La violenza della psicoanalisi
  • Sara Troilo Vs. Keivan Karimi
 
 
 
 
News
 
 
 
 
 
 
 
 
 
roll
Info

Cosmonauta

di Susanna Nicchiarelli

 
    Dati
  • Titolo originale: Cosmonauta
  • Soggetto: Teresa Ciabatti, Susanna Nicchiarelli
  • Sceneggiatura: Teresa Ciabatti, Susanna Nicchiarelli
  • Genere: Commedia - Sociale
  • Durata: 89 min.
     
  • Nazionalità: Italia
  • Anno: 2009
  • Produzione: Fandango, Rai Cinema
  • Distribuzione: Fandango
  • Data di uscita: 11 09 2009
 
 
 
 
 
 
 
 
roll
drag
Recensione

Comunque mandare Laika a morire non fu progresso

di Luigi Faragalli

La cosa più bella di Cosmonauta non è il film.
Non quello con attori in carne e ossa almeno. La cosa più bella che c'è in Cosmonauta è il piccolo, tenero, corto iniziale, diretto anch'esso da Susanna Nicchiarelli. Un corto realizzato presumibilmente animando pupazzi di plastilina, utilizzando con sicurezza e maestria la tecnica di ripresa a passo uno che ha reso celebri i lungometraggi con protagonisti Wallace & Gromit.
Nel corto viene narrata un'epica impresa spaziale, si tratta del viaggio dello Sputnik 5, ovvero la prima missione di esseri viventi in orbita avente una non trascurabile peculiarità:  i suddetti esseri viventi sono sopravvissuti e tornati sani e salvi sul nostro pianeta natio.
Questi esseri viventi, esserini ad essere onesti, erano topi, cagnolini, piante, insetti, e minuteria biologica varia.
L'intuizione felice del corto è quella di far comportare gli animaletti non già da inconsapevoli cavie utilizzate e sfruttate dagli umani bensì da veri e propri esploratori ardimentosi, coscienti di pericoli e rischi connessi alla propria avventura e comunque determinati a portarla a termine. Ovviamente sono adorabili nel loro coraggio e nei loro dubbi. Aleggia su tutta la vicenda il fantasma della povera Laika, lanciata con lo Sputnik 2 e già condannata a morte prima del lancio; non era previsto infatti per lei alcun ritorno.
Gli animaletti dello Sputnik 5 però sono cosmonauti, sono eroi, così pronti a donare se stessi alla causa da negare anche le più evidenti verità. Così, anche se tutti sanno quanto atroce e predeterminata sia stata la fine della povera cagnetta che li ha preceduti, Laika diventa "un incidente", e fino alla fine i nostri animaletti non sanno se stanno davvero facendo qualcosa in nome del progresso o se stanno andando incontro a morte certa confidando in delle enormi menzogne.
Fortunatamente il viaggio dello Sputnik 5 fu un successo, se non fosse stato così probabilmente avrei pianto per tutta la durata del film seguente.

Film seguente che, duole dirlo, pur avendo vinto il premio come miglior film a Venezia nella sezione 'controcampo italiano', lascia molto il tempo che trova, ovvero trova questo nostro tempo di sinistra distrutta e piagnucolante, tutta persa nel rimpianto di una grandezza perduta ed apparentemente irrecuperabile, e lo lascia esattamente identico: disperante e sospirante.
Ok, purtroppo il PCI non c'è più, non ci sono più le sezioni, non ci sono più le battaglie, non c'è più alcuna lotta in cui riconoscersi ed in cui impegnarsi. Non c'è contrapposizione vera, non c'è davvero una qualsivoglia alternativa in cui sperare, a cui ambire. Ok, è così, lo sappiamo, è stato detto e ridetto, in troppi film per suscitare ancora il dovuto interesse.

Superato però il disinteresse per l'abusata tematica della ricostruzione dei "favolosi" anni Sessanta della sinistra, anni in cui il programma Vostok faceva mietere all'Unione Sovietica un successo dopo l'altro nello spazio, il film è un affresco sociale realizzato con cura e dedizione. La protagonista della storia è una ragazza che seguiremo dall'infanzia fino alla maturità: Luciana.
La scena di apertura del film è forte e liberatoria, ben girata e coinvolgente. E' una folle e cocciuta corsa di una bambina via dalla sua meringata prima comunione, attraverso strade, prati, scale e cortili che sono incredibilmente familiari a noi tutti pur essendo ormai introvabili nella nostra modernità. La corsa della bambina termina chiusa nel bagno di casa, a strapparsi di dosso un vestito da festa che non sente e che non vuole, un vestito imposto, un vestito evidentemente ridicolo. E proprio per questo, per il suo disagio, per la ribellione, per l'emulazione di un fratello più grande, nella gola della bimba chiusa in bagno nasce e cresce un grido che segnerà la sua vita da quel momento un poi, un grido che le fa dire forte e chiaro di essere comunista, forte e chiaro come nessuno oggi fa più.

Segue il crescere e la scoperta dell'amore, essenzialmente.
Perché anche le ragazzine comuniste si innamoravano. Anche le ragazzine comuniste facevano sbagli. Vuoi per gelosia, vuoi per l'incapacità di gestire la malattia di un fratello sempre più spesso motivo di imbarazzo, vuoi per la mancanza feroce di un padre straordinario in vita, luminoso, perfetto e giusto come solo taluni compagni sapevano esserlo, vuoi per tutte queste cose o semplicemente per il naturale ribollire di ormoni, di cazzate nel crescere, comunisti o no, se ne facevano e se fanno.
Seguiamo quindi le vicende di questa ragazza che diventa donna, scontrandosi anche con un certo maschilismo sociale e radicato da cui nemmeno il PCI si salvava a quel tempo, episodio dopo episodio e piccola vicenda dopo piccola vicenda, tra volantinaggi, primi baci, patrigni borghesi conservatori che si beccano le sberle a chiamarli fascisti (ah, dove son finiti), prime volte, invidie, gelosie, rappresaglie, bugie, traguardi, conquiste e notti in piagiama, sdraiati a guardare le stelle, là dove volavano i cosmonauti.

Un film romantico e leggero, costruito sulla nostalgia e perennemente a un soffio dalla tragedia pur senza diventarlo mai.
Miriana Raschillà è perfetta nella parte di Luciana, ha occhi penetranti ed intelligenti, sa essere solo con lo sguardo svogliata ed indifferente così come intrigante ed interessata oppure rabbiosa e pronta ad esplodere. Ottima prova per la giovane attrice. Si comporta bene anche Claudia Pandolfi nel difficile ruolo della madre vedova, in anni in cui era già abbastanza difficile essere semplicemente una donna. Bravo anche Sergio Rubini, patrigno borghese riuscito, ma da lui non ci aspettava certo di meno. Si ritaglia per sé un ruolo anche la regista. Susanna  Nicchiarelli è Marisa, compagna adulta che prende a cuore la giovane turbolenta in sezione e cerca di farle da guida, per quanto sia possibile guidare un'adolescente da qualche parte.
Ottima la ricostruzione del periodo, sia per l'attenta ricerca visuale che per l'ottima colonna sonora. I luoghi, gli interni delle case, i vestiti, i portoni, tutto è incredibilmente al posto giusto, tutto preciso.

Nel complesso quindi un film gradevole, che non lascia l'amaro in bocca ma che non esalta nemmeno, e che probabilmente dirà ancora meno a chi comunista non è mai stato, a chi non ha mai fatto vita di sezione ed a chi, in definitiva, non ha mai saputo la differenza tra astronauti e cosmonauti.

 
 
 
 
 
 
roll
drag
Commenti
 

I lettori hanno scritto 0 commenti

 
 
 
 
 
 
Partecipa 
 

Cosa aspetti a diventare un utente registrato?

Queste funzioni sono abilitate soltanto per gli utenti registrati. Si possono votare i film ed esprimere opinioni su registi, attori o su qualunque altro aspetto riguardante le pellicole, si può commentare quanto scritto nelle recensioni e negli articoli e concordare o dissentire. Gli utenti registrati hanno inoltre accesso a molte altre funzioni personalizzate sul sito. Basta un minuto, registrati e fai sentire la tua voce.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
help
Pubblicità
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ti piace anche la musica ? Countdown refresh: 0 sec.