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libera critica cinematografica

 
 
 
 
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Locandina
 
 
 
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Trama

Un tizio non sa scegliere tra la ragazza che piace ai suoi genitori e la ragazza che piace a lui.

 
 
 
 
 
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Voti

Il voto del redattore

  • voto
  • 4/5
  • valutazione
  • Il racconto di una scelta d'amore, reso in maniera naturale, semplice e particolarmente bella.
  •  
 
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Il voto dei lettori

  • voto medio
  • senza voto
  • numero votanti
  • Questo film è stato votato da 0 lettori
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Info

Two Lovers

di James Gray

 
    Dati
  • Titolo originale: Two Lovers
  • Soggetto:
  • Sceneggiatura: James Gray, Richard Menello
  • Genere: Drammatico - Sentimentale
  • Durata: 110 min.
     
  • Nazionalità: U.S.A.
  • Anno: 2009
  • Produzione: 2929 Productions, Tempesta Films
  • Distribuzione: BIM
  • Data di uscita: 27 03 2009
 
 
 
 
 
 
 
 
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Recensione

Quando ancora vale parlare d'amore.

di Antinoo

Ci troviamo a Brighton Beach, un sobborgo di Brooklyn, luogo evidentemente molto amato dal regista James Gray che vi ambienta spesso e volentieri le sue opere. Qui vive Leonard (Joaquin Phoenix), un giovane tormentato che è tornato a vivere con i genitori, i signori Kraditor, dopo una delusione d'amore e un paio di tentativi di suicidio: la ragazza che tanto amava lo lascia perché un'analisi ha stabilito che entrambi sono portatori sani di una rara malattia, che impedisce loro di avere figli sani. La sua vita scorre tra alcuni lavoretti per la piccola lavanderia del padre Reuben (Moni Monoshov) e le ansie, giustificate, della madre Ruth (Isabella Rossellini). L'ambizioso padre ebreo, vorrebbe espandere il suo giro d'affari, grazie all'amico Michael (Bob Ari) che possiede una rete di lavanderie automatizzate: quale modo migliore per siglare l'affare se non il far conoscere i rispettivi figli? Leonard incontra così la deliziosa Sandra (Vinessa Shaw) che, consapevole delle blande manovre del genitore ma già attratta dal ragazzo sin dalla prima volta che lo ha incontrato, fa di tutto per non farlo sentire obbligato nei suoi confronti e cerca di spingerlo a dedicarsi alla sua vera, grande passione: la fotografia. Nei confronti di Leonard, Sandra ha un atteggiamento a metà tra la curiosa attrazione per le sue stranezze e una civetteria timida eppure seducente. E il ragazzo ne rimane positivamente impressionato.


Tornando a casa, però, incontra per caso la sua nuova vicina: l'affascinante Michelle (Gwyneth Paltrow), bionda, elegante, estremamente confusa circa la propria vita e i propri affetti. Impossibile non esserne immediatamente conquistato. Leonard inizia a sviluppare una vera e propria ossessione nei confronti della nuova inquilina del piano di sopra: la spia garbatamente, si inventa incontri casuali ed inizia a conquistare la sua fiducia, mostrandosi davvero interessato a lei come persona. Michelle, trovando nello stravagante ragazzo il confidente ideale ed un perfetto cavalier servente, inizia a fare sempre riferimento a lui, arrivando a confidargli il vero motivo per cui è andata a vivere in quel triste sobborgo: l'ha parcheggiata lì l'uomo sposato di cui è l'amante. Leonard, immediatamente, viene colpito in pieno cuore da questa notizia, e il buio da cui si è a fatica tirato fuori torna a ghermirlo. Deve fuggire dai suoi autentici sentimenti per Michelle perchè lo condurrebbero esattamente dove era prima e scegliere il sicuro riparo che l'affetto sincero e disinteressato di Sandra sembra offrirgli?


Two Lovers non è un film che brilli per originalità della trama, ma ha una maniera molto personale, intima e suggestiva di raccontare la sua storia, cosa abbastanza inedita nelle produzioni made in USA. Il Central Park e la city, qui, sono visti come luoghi esotici, un po' finti, e come rifugio comodo di coloro che amano vivere esistenze d'apparenza e di facciata, in contrasto con la gente reale che abita luoghi veri, dove si sperimentano tutte le gamme dell'esistenza: la depressione, l'ansia, la frustrazione, le false speranze, le sconfitte, le piccole vittorie di ogni giorno, che diventano grandi se condivise davvero. Archetipo di tutto ciò sono i personaggi, caratterizzati meravigliosamente da attori che danno splendide prove di recitazione: Joaquin Phoenix è completamente a suo agio in un ruolo che non concederebbe nulla al suo fascino. Il fisico è appesantito, lo sguardo stralunato, i gesti goffi e timidi, ma riesce a mantenere un enorme spessore: quello di un uomo che ha davvero amato e che, soltanto per questo, è rimasto indietro rispetto a quelli che comunemente la gente considera normali. Gwyneth Paltrow è eccezionale: finalmente riesce a dare un'interpretazione credibile dell'oggetto del desiderio, mentre IO l'ho sempre considerata quanto di più vicino al manico di scopa abbia mai calcato lo schermo. Una prova eccellente per un personaggio che spesso avrebbe dovuto rappresentare, ma non le è mai riuscito di incarnare nei precedenti Paradiso Perduto, Obsession, Delitto Perfetto o Shakespeare in love. In questi film, nonostante il suo ruolo fosse quello di donna al centro di una passione più o meno morbosa, la sua fisicità e le sue gamme espressive la rendevano assolutamente inadeguata a ricoprire in maniera credibile un tale ruolo. Qui invece dà vita ad una donna che, incapace di gestirsi, prendersi cura di sé, imporsi una direzione sana e, per giunta, ben consapevole di queste sue incapacità emotive, viene ugualmente amata in maniera incondizionata. Dal protagonista e dagli spettatori. Vinessa Shaw, da prostituta seduttrice in Eyes wide shut, qui è giovane innamorata esente da trucchi e manovre, che tende a conquistare ciò che desidera in maniera diretta eppure mai sfacciata, sapendo attendere il momento migliore e proponendosi esattamente per ciò che è, e val la pena di avere. Ed, infine, Isabella Rossellini, che con un solo sguardo di intatta bellezza riesce a trasmettere tutte le paure di una madre, sospesa tra il bisogno di proteggere il figlio e la certezza che l'unico modo per salvarlo davvero è lasciare che decida liberamente della propria vita.


Un film emotivamente molto coinvolgente, forse penalizzato da una locandina troppo patinata che non rende giustizia al tema e alla forma narrativa del racconto che in realtà è caratterizzato da un'enorme cura per l'immagine, che tuttavia viene mantenuta estremamente autentica, e dotato di un sonoro sempre evocativo. Contiene, infatti, una delle migliori scene sottolineate da un'aria di opera lirica che ricordi, dai tempi di Pretty Woman, passando per Philadelphia: O Lola, c'hai di latti la cammisa, tratta da Cavalleria Rusticana. Il tradimento, le attese spezzate e la rivalsa. Di un giovane cuore che decide di vivere. Nonostante tutto.

 
 
 
 
 
 
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