Il voto del redattore
- voto
- 2.5/5
- valutazione
- Strano esperimento, il film è molto psicologico ma può lasciare per molti motivi interdetti. Aspettate la fine: tutto si chiarirà. Rimandata Anne Hathaway.
Il voto dei lettori
- voto medio
- senza voto
- numero votanti
- Questo film è stato votato da 0 lettori
- di Sidney Lumet
- dal 14 03 2008
- genere Drammatico
- tipo Thriller
- Riccardo Lupoli
- di Andrew Dominik
- dal 18 10 2012
- genere Drammatico
- tipo Thriller
- Ernesto Fanfani
- Contro Il pessimo metodo
- A favore La violenza della psicoanalisi
- Sara Troilo Vs. Keivan Karimi
Passengers - Mistero ad alta quota
di Rodrigo García
- Dati
- Titolo originale: Passengers
- Soggetto: Ronnie Christensen
- Sceneggiatura: Ronnie Christensen
- Genere: Drammatico - Thriller
- Durata: 95 min.
- Nazionalità: USA
- Anno: 2008
- Produzione: Mandate Pictures, Persistent Entertainment, Senator International
- Distribuzione: MOVIEMAX
- Data di uscita: 05 12 2008
Niente è come sembra
di Carlo Griseri
C'era giustamente molta attesa, quindi, per questo film: lo shock post-traumatico, il recupero di informazioni sull'incidente attraverso un duro lavoro sui propri ricordi sepolti... tutti argomenti di grande interesse e affidati a un team di persone che hanno sempre dimostrato di saper trattare la materia (nel cast c'è pure Dianne Wiest, già in In treatment!). Conclusa la parte introduttiva di questa recensione, passiamo a commentare quanto si vede effettivamente sullo schermo. Il tutto si potrebbe riassumere con un paio di versi di Battiato, quelli che dicono "niente è come sembra, niente è come appare"... Se vi potrà sembrare assurdo che casi così complicati come quello dei sopravvissuti ad un disastro aereo vengano affidati a una psicologa al suo primo incarico, state tranquilli: la spiegazione arriverà, niente è come sembra... Se il modo in cui viene trattata l'indagine, fin dal suo avvio, vi sembrerà senza senso e inspiegabile, state tranquilli: arriverà il momento in cui tutto sarà più chiaro, niente è come appare... Se la gestione dei rapporti dottore-paziente della psicologa Hathaway (in pratica inizia un pericoloso flirt con uno di loro praticamente subito dopo averlo conosciuto!) potrà sembrarvi davvero ridicola, rimanete davanti allo schermo: la nostra dottoressa sarà pure un'irresponsabile, ma una specie di spiegazione arriverà prima della fine, comodi...
Se la vicina Dianne Wiest vi pare talmente impicciona e "onnipresente" da risultare "irreale", date tempo al tempo: anche in questo caso, gli sceneggiatori non sono impazziti, il filo logico sarà ristabilito... Se, infine, in alcuni passaggi della sceneggiatura vi sembrerà di aver perso qualche pezzo della storia, di non capire bene dove finiscono i personaggi (alcuni di loro improvvisamente appaiono e, soprattutto, scompaiono) non arrabbiatevi e non imprecate nei confronti del povero figlio di "Gabo": la spiegazione, statene certi, arriverà prima della fine... Ecco, forse il problema di questo film sta proprio nel fatto che la soluzione (illuminante, ad essere sinceri: complimenti a chi ha avuto l'idea...) arriva forse un po' troppo tardi, quando il tempo per collegare tutti i fili di una storia complessa è troppo poco, e si rischia di non avere il tempo di capire.
Ultime righe sul cast: Anne Hathaway sembra continuamente in difficoltà a interpretare un ruolo che non sembra proprio essere stato scritto per lei, David Morse è lontano dalle sue migliori interpretazioni, Dianne Wiest sembra impegnata in una caricatura di sé stessa, gli altri attori non si fanno particolarmente apprezzare.
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