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libera critica cinematografica

 
 
 
 
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Locandina
 
 
 
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Trama

Un ritratto di Ian Curtis, ovvero il cantante dei Joy Division i cui problemi personali, professionali e romantici lo portano a suicidarsi all'età di 23 anni.

 
 
 
 
 
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Voti

Il voto del redattore

  • voto
  • 3/5
  • valutazione
  • Per i fan dei Joy Division forse sarà una delusione, la loro musica è relegata un po' troppo sullo sfondo.
  •  
 
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Il voto dei lettori

  • voto medio
  • 4.5/5
  • numero votanti
  • Questo film è stato votato da 1 lettore
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Info

Control

di Anton Corbijn

 
    Dati
  • Titolo originale: Control
  • Soggetto: Deborah Curtis (romanzo)
  • Sceneggiatura: Matt Greenhalgh
  • Genere: Drammatico - Biografico
  • Durata: 119 min.
     
  • Nazionalità: Australia, UK
  • Anno: 2007
  • Produzione:
  • Distribuzione: Metacinema
  • Data di uscita: 24 10 2008
 
 
 
 
 
 
 
 
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Recensione

La parabola triste del leader dei Joy Division

di Roberta Folatti

E' quella sensazione di spaesamento, di perdita di controllo sulla propria vita che lo rende fragile e indifeso. Come trovarsi su un auto che prende improvvisamente velocità e accorgersi di non poter azionare i freni. Ci si scopre spettatori della propria esistenza, ci si guarda dal di fuori stentando a riconoscersi. A ventitre anni e con un animo ipersensibile questi sentimenti possono alla fine risultare soverchianti. Fu così per Ian Curtis, leader del gruppo dei Joy Division. Partiti da Manchester si conquistarono in breve tempo le credenziali per sfondare anche all'estero. Coi testi composti da Curtis - introverso fino ad apparire, in certi momenti, asociale ma capace di condensare in versi toccanti la sua fatica di vivere - la band aveva cominciato a scalare le classifiche di vendita e si era conquistata la stima dei fans.

Invece di vivere questa avventura con spensieratezza, il giovane cantante-compositore si incupiva, preso dai suoi problemi personali. Si era sposato giovanissimo e la sua compagna era rimasta presto incinta, ma col crescere del successo si rendeva conto che quelle scelte premature erano state uno sbaglio. Al tempo stesso si sentiva legato indissolubilmente alla sua giovane famiglia, vivendo i distacchi con grandi sensi di colpa. Mentre sua moglie stava volentieri nella cittadina nei dintorni di Manchester dove erano cresciuti, Curtis odiava quell'ambiente chiuso, soffocante.

Col passare degli anni le distanze fra loro aumentavano anche a causa delle nuove conoscenze che il cantante ebbe modo di fare girando l'Inghilterra coi Joy Division. A tutto questo si aggiunse l'irrompere dell'epilessia nella vita del giovane, una malattia che lo costrinse a imbottirsi di farmaci che probabilmente influirono sul suo umore. Mescolati all'alcool e alle abitudini nomadi tipiche dei musicisti, resero precaria la sua salute, e lo fecero sentire sempre un po' borderline. L'incontro con una avvenente giornalista belga lo mandò ancora di più in confusione, lacerato tra una storia nuova ed emozionante e il senso di responsabilità verso la giovane moglie, che a lui si affidava totalmente, e la loro bambina. Crebbe in lui la convinzione di non essere un buon padre.

Control racconta dunque, più che la vicenda dei Joy Division, la triste parabola di questo ragazzo precocemente intristito. Il regista è un celebre fotografo, Anton Corbijn, che è stato un fan del gruppo, e la storia è tratta dalla biografia firmata dalla vedova di Curtis. L'attore protagonista, Sam Riley, riesce ad imprimere sul proprio volto i segni dell'apatia e della progressiva desolazione che invasero la vita di Curtis nonostante il successo, unico problema si presenta quando l'attore sta sul palco dove risulta un po' fasullo. Quasi fastidioso con quelle smorfie esagerate. Forse più che scimiottare l'originale avrebbe dovuto trovare una chiave più personale di interpretazione.

Girata in bianco e nero Control è una pellicola un po' asfittica, la forza del rock che dovrebbe pervaderla rimane sullo sfondo. In primo piano l'incapacità di vivere di un ragazzo di vent'anni.

 
 
 
 
 
 
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Commenti
 

I lettori hanno scritto 5 commenti

 
 
Chiara Orlandi
Chiara Orlandi
  • indirizzo IP 85.18.201.173
  • data e ora Mercoledì 12 Novembre 2008 [21:42]
  • commento scusa Roberta ma non sono per nulla d'accordo con questa rece. Control è un film sulla vita di Ian Curtis e non sui JD. inoltre Corbijn non è un fotografo qualsiasi bensì il loro ufficiale, almeno nei
 
 
 
 
 
Chiara Orlandi
Chiara Orlandi
  • indirizzo IP 85.18.201.173
  • data e ora Mercoledì 12 Novembre 2008 [21:45]
  • commento primi tempi. la fotografia del film è eccellente e la scelta del b/n è stata coraggiosamente premiata. trovo Control un film ben strutturato soprattutto perchè fedelissimo all'esistenza di Ian
 
 
 
 
 
Chiara Orlandi
Chiara Orlandi
  • indirizzo IP 85.18.201.173
  • data e ora Mercoledì 12 Novembre 2008 [21:47]
  • commento e alle difficoltà che incontrò come giovane, come padre come marito e amante inetto. la storia non è per niente pregiudiziale e soprattutto il film non è un inutile nostalgico musical sui tempi andati
 
 
 
 
 
Sara Troilo
Sara Troilo
  • indirizzo IP 80.206.80.34
  • data e ora Venerdì 14 Novembre 2008 [16:15]
  • commento Insomma, ci stava un ring?
 
 
 
 
 
Chiara Orlandi
Chiara Orlandi
  • indirizzo IP 85.18.201.173
  • data e ora Giovedì 11 Dicembre 2008 [14:35]
  • commento ma... più che un ring speravo in una controbattuta dell'autrice di questa rece... : )
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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