Al centro del nuovo film di Peter Del Monte, regista abituato a scavare nell'intrico dei sentimenti, c'è il contrasto - stridente ma anche portatore di un grande slancio vitale - tra il caos e la razionalità, tra l'incapacità di governare le proprie emozioni e la volontà di tenerle a freno dentro un "impianto" più strutturato. Forse più maturo. All'interno di questo contrasto però c'è soprattutto l'incontro tra due personalità talmente diverse da finire con l'attrarsi irresistibilmente e col dipendere l'una dall'altra.  Si intuisce sin dalla prima scena che il rapporto tra Mavi, interpretata dall'attrice polacca Kasia Smutniak, e Teo, che ha il volto di Marco Foschi, uno dei giovani emergenti del cinema italiano, sarà burrascoso, travagliato. Ma imprescindibile per entrambi. Nelle battute iniziali del film la giovane donna investe con l'auto lo studente di astrofisica e, se i danni fisici saranno lievi, sarà l'impatto emotivo ad essere di notevole entità. Teo non riesce a togliersi dalla testa la ragazza che l'ha mandato all'ospedale malgrado conviva con una sua compagna di università.

Nelle tue mani  procede per salti temporali, per cui dopo l'assiduo corteggiamento di Teo, che segue Mavi ovunque, ritroviamo i due protagonisti già sposati e con una figlia. La loro vita sembra scorrere tranquilla, entrambi lavorano e, con l'aiuto dei genitori di lui, riescono a gestire la piccola Caterina senza eccessivi problemi. Però Mavi aveva avvertito il suo compagno: "attento, perchè sono un casino...". E i casini arrivano... La fragilità della ragazza, che non tollera i distacchi - neppure se si tratta di pochi giorni - sembra dipendere da qualcosa accaduto in passato che ha a che fare col suo ambiguo rapporto col padre. Tutte le volte che lo rivide perde il suo equilibrio psicologico, finendo per combinare grossi guai, come se non gli importasse più della sua vita e di ciò che ha faticosamente costruito. All'inizio, come spiega il regista stesso "Teo, persona razionale, bisognoso di ordine, prova a contenere la forza primordiale che sprigiona da Mavi, ma poi, per non esserne sopraffatto, fugge via. Ma la distanza da lei non ne attenua il richiamo. E lo obbliga a confrontarsi con i propri limiti. E con il mistero del caos che crea la vita e fa muovere le cose".

In certe parti del film si avverte forse un eccesso di teorizzazione, operazione che rende i personaggi e qualche dialogo un po' prevedibili, togliendo loro spontaneità in favore di una tesi precostituita. In generale però Nelle tue mani risulta convincente, incentrato com'è sull'incontro-scontro di due caratteri che, della reciproca diversità, fanno un motivo di attrazione e al tempo stesso un pretesto per allontanarsi. La figura di Mavi è ben delineata attraverso i suoi tormenti e le sue improvvise, incontenibili gioie, la Smutniak evita il rischio di calcare la mano, sottraendo più che spingendo sul tasto dell'eccentricità, affrontando con pudore un carattere che di per sè è sopra le righe. La sceneggiatura, opera dello stesso Del Monte e di Michele Pellegrini, ha qualche pecca, in particolare nei dialoghi, ma sostanzialmente regge e la scena finale, con la coppia che ritrova un nuovo e sofferto senso di serenità, non è consolatoria e ben si addice al complesso percorso dei due protagonisti.