Pietro Paladini, dopo l'improvvisa morte della moglie, si siede ad aspettare che esca la figlia da scuola ogni giorno e che il dolore per la perdita arrivi.
Il voto del redattore
- voto
- 4/5
- valutazione
- Per i morettiani e non.
Il voto dei lettori
- voto medio
- 4/5
- numero votanti
- Questo film è stato votato da 1 lettore
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02 11 2013
Caos calmo
di Antonio Luigi Grimaldi
- Dati
- Titolo originale: Caos calmo
- Soggetto: Sandro Veronesi (romanzo ominimo)
- Sceneggiatura: Nanni Moretti, Laura Paolucci, Francesco Piccolo
- Genere: Drammatico - Psicologico
- Durata: 112 min.
- Nazionalità: Italia
- Anno: 2008
- Produzione: Fandango, Rai Cinema
- Distribuzione: 01 Distribution
- Data di uscita: 08 02 2008
Recensione pubblicata il 18 02 2008
Questa recensione è stata letta 16056 volte
Tumultuoso isolamento
di Lorenzo Morganti
Dopo aver vinto il premio strega il libro di Sandro Veronesi, Caos Calmo, sbarca nelle sale cinematografiche italiane. Adattato per lo schermo dal terzetto di sceneggiatori formato da Nanni Moretti, Laura Paolucci e Francesco Piccolo, il film, diretto da
Antonello Grimaldi, ripercorre le fasi essenziali del racconto.
Un giorno come gli altri Pietro è al mare; in acqua una donna sta per
affogare e lui senza pensarci un momento si getta in mare per salvarla.
Poco distante una tragedia incombe sulla sua vita: la moglie Laura
muore. Il senso di colpa pervade l'animo di Pietro, interpretato da un
sorprendente Nanni Moretti, ben lontano dall'attore impegnato politicamente. Qui Moretti si toglie i panni del girotondino per indossare quelli di un uomo colpito duramente al cuore. Laura, sua moglie, è morta, e lui non era con lei. Il rimorso comincia a farsi largo nell'animo di Pietro, nonostante la presenza della figlia. Pietro diventa un fantasma della società: tralascia il lavoro, gli amici, i conoscenti e si 'dissolve'. Non è più quello che era prima, qualcosa gli è stato sottratto e l'unica cosa che gli rimane e a cui riesce a pensare è sua figlia. La sua casa non è più circondata dalle quattro mura domestische, ma si è spostata nei pochi metri quadri di un giardino antestante alla scuola della figlia. E' proprio questo piccolo spazio che Pietro usa per cercare di percorrere la sua vita e guardare alle cose che aveva, o forse non aveva; per capire le cose che avrebbe voluto e quelle che avrebbe evitato e per comprendere gli sbagli che lo hanno portato a non essere presente quanto avrebbe dovuto per la moglie e per la figlia. Durante il suo isolamento isolamento forzato Pietro 'non sta fermo, ma si muove'. Pur essendo un isolamento forzato si trova comunque ad interagire con le persone che gli passano attorno, scoprendo così tante piccole cose che prima del suo trauma personale dava per scontate o considerava banali.
Il film è bello, anzi a dir poco sorprendente. In realtà non succede molto durante le due ore di visione. Vediamo un uomo che si rifugia nel suo silenzio apparente ma colmo di una miriade di fatti, dettagli, pensieri e divagazioni. E' un viaggio interiore che parte dall'impotenza nei confonti della perdita della moglie, alla certezza dell'amore verso la figlia, arrivando ad un senso di ribellione verso questo 'Pietro invisibile' che lui stesso ha contribuito a creare. La chiave di volta della sua risurezione coinciderà ironicamente con il momento da cui tutto è ha avuto inizio: Eleonora, la donna salvata all'inizio del film. Sarà lei, durante una serata a casa di Pietro, ad innescare un meccanismo di rivalsa dello stesso. Il rapporto sessuale concitato e quasi violento fra i due simboleggia perfettamente la presa di coscienza di Pietro che risiede nella consapevolezza del dover dare una svolta alla sua vita e del non poter continuamente guardarsi indietro, cercando un qualche segno che probabilmente neanche sa cosa sia. Il passato è passato, con i suoi pregi e i suoi difetti, con i suoi momenti belli e quelli brutti, ed è giunto il momento di gettarselo alle spalle.
E' un film per tutti, sia per i fanatici di Moretti che per coloro che non lo amano, per il semplice fatto che in questo film vedrete un attore che potrebbe benissimo non essere Moretti, perché non ha niente di tutto quello che Nanni ha sempre rappresentato.
Antonello Grimaldi, ripercorre le fasi essenziali del racconto.
Un giorno come gli altri Pietro è al mare; in acqua una donna sta per
affogare e lui senza pensarci un momento si getta in mare per salvarla.
Poco distante una tragedia incombe sulla sua vita: la moglie Laura
muore. Il senso di colpa pervade l'animo di Pietro, interpretato da un
sorprendente Nanni Moretti, ben lontano dall'attore impegnato politicamente. Qui Moretti si toglie i panni del girotondino per indossare quelli di un uomo colpito duramente al cuore. Laura, sua moglie, è morta, e lui non era con lei. Il rimorso comincia a farsi largo nell'animo di Pietro, nonostante la presenza della figlia. Pietro diventa un fantasma della società: tralascia il lavoro, gli amici, i conoscenti e si 'dissolve'. Non è più quello che era prima, qualcosa gli è stato sottratto e l'unica cosa che gli rimane e a cui riesce a pensare è sua figlia. La sua casa non è più circondata dalle quattro mura domestische, ma si è spostata nei pochi metri quadri di un giardino antestante alla scuola della figlia. E' proprio questo piccolo spazio che Pietro usa per cercare di percorrere la sua vita e guardare alle cose che aveva, o forse non aveva; per capire le cose che avrebbe voluto e quelle che avrebbe evitato e per comprendere gli sbagli che lo hanno portato a non essere presente quanto avrebbe dovuto per la moglie e per la figlia. Durante il suo isolamento isolamento forzato Pietro 'non sta fermo, ma si muove'. Pur essendo un isolamento forzato si trova comunque ad interagire con le persone che gli passano attorno, scoprendo così tante piccole cose che prima del suo trauma personale dava per scontate o considerava banali.
Il film è bello, anzi a dir poco sorprendente. In realtà non succede molto durante le due ore di visione. Vediamo un uomo che si rifugia nel suo silenzio apparente ma colmo di una miriade di fatti, dettagli, pensieri e divagazioni. E' un viaggio interiore che parte dall'impotenza nei confonti della perdita della moglie, alla certezza dell'amore verso la figlia, arrivando ad un senso di ribellione verso questo 'Pietro invisibile' che lui stesso ha contribuito a creare. La chiave di volta della sua risurezione coinciderà ironicamente con il momento da cui tutto è ha avuto inizio: Eleonora, la donna salvata all'inizio del film. Sarà lei, durante una serata a casa di Pietro, ad innescare un meccanismo di rivalsa dello stesso. Il rapporto sessuale concitato e quasi violento fra i due simboleggia perfettamente la presa di coscienza di Pietro che risiede nella consapevolezza del dover dare una svolta alla sua vita e del non poter continuamente guardarsi indietro, cercando un qualche segno che probabilmente neanche sa cosa sia. Il passato è passato, con i suoi pregi e i suoi difetti, con i suoi momenti belli e quelli brutti, ed è giunto il momento di gettarselo alle spalle.
E' un film per tutti, sia per i fanatici di Moretti che per coloro che non lo amano, per il semplice fatto che in questo film vedrete un attore che potrebbe benissimo non essere Moretti, perché non ha niente di tutto quello che Nanni ha sempre rappresentato.
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