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libera critica cinematografica

 
 
 
 
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Locandina
 
 
 
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Trama

Due fratelli cercano di svoltare. Si innamorano pure della stessa ragazza e, non contenti, per facilitarsi la vita si danno al crimine.

 
 
 
 
 
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Voti

Il voto del redattore

  • voto
  • 3/5
  • valutazione
  • Riempitivo d'autore con delitto.
  •  
 
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Il voto dei lettori

  • voto medio
  • 3.5/5
  • numero votanti
  • Questo film è stato votato da 1 lettore
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Info

Sogni e delitti

di Woody Allen

 
    Dati
  • Titolo originale: Cassandra's Dream
  • Soggetto: Woody Allen
  • Sceneggiatura: Woody Allen
  • Genere: Drammatico - Thriller
  • Durata: 108 min.
     
  • Nazionalità: USA, UK
  • Anno: 2007
  • Produzione: Iberville, Wolverine Productions Limited
  • Distribuzione: Filmauro
  • Data di uscita: 01 02 2008
 
 
 
 
 
 
 
 
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Recensione

Due uomini in barca, per non parlar del cane.

di Fabrizio Ferrero

Dal suo esilio londinese, in attesa di una parvenza di ritorno della democrazia in patria, Allen Koenigsberg ci omaggia della sua terza produzione concepita e girata al di fuori dei confini americani. La malignità che che mi sento di esprimere con urgenza è che , forse, l'acqua del Tamigi non gli sta facendo tutto questo bene. La storia prende avvio dalle difficoltà finanziarie di Terry (Colin Farrell) e Ian (Ewan McGregor), due fratelli di South London, il primo meccanico ed il secondo aiutante del padre nel ristorante di famiglia; il primo dotato di modeste ambizioni e con fidanzata chav allegata, il secondo con aspirazioni di rapida ascesa sociale e lo stile di vita di un appartenente alla upper middle class urbana. Fra debiti di gioco di Terry e febbre da investimento di Ian, i due scelgono di ricorrere alla più antica fonte di improvvise plusvalenze del mondo (trascurando l'onesta professione peripatetica): l'archetipico Zio d'America (che in questo caso è anche Zio di Cina). Lo zio si dimostra persona di buonsenso ed è ben disposto ad aiutare gli amati nipoti, ma siccome la famiglia è la famiglia ed il sangue è il sangue, il foraggiamento finanziario può giungere solo dietro espletamento di una minuzia, un piccolo, insignificante favore: l'eliminazione fisica di una persona che, con la sua testimonianza, potrebbe porre la parola fine sull'impero cosmetoplastico di proprietà dell'avunculo. Terry e Ian, scandalizzati e turbati, finiscono per sottoscrivere il patto. E, come volevasi dimostrare, le cose si complicano non poco.

Se esiste un artista per il quale provo un'ammirazione incondizionata, ecco, si tratta proprio di Woody Allen; forse non tutta la sua opera è splendida, ma i picchi e i cedimenti si compensano. Fino a Match Point però. L'impressione è che egli si senta in diritto di permettersi capitomboli notevoli vivendo di rendita, circondato dall'alone incorruttibile generato da alcuni capolavori assoluti e talmente noti che sarebbe stucchevole citare. Temo quasi che Allen si senta nella posizione di chi, a pieno diritto, si senta autorizzato a far girare celluloide dietro un obiettivo affermando che tanto l'opera d'arte sta lì, nell'azione della luce sulle particelle fotosensibili.

Sogni e Delitti (ok, mi trovo costretto a ripetere fino alla nausea che i titoli non andrebbero tradotti, figuriamoci inventarli di sana pianta. Cassandra's Dream aveva un significato particolare: è il cane che vince la corsa che permette ai due fratelli terribili ed "etici" di comprare la barca battezzata in modo eponimo. Ed è anche un riferimento a Cassandra quale metafora kleiniana della coscienza morale in rapporto con Apollo, istanza del Super Io castigante. I marketing manager italioti continuano indefessamente a far figure da cioccolatai o peracottari, a seconda delle latitudini) non sa che fare di se stesso ed è un po' goffo e sgraziato come un adolescente brufoloso. Non possiede l'intensità di un vero e proprio thriller e, nonostante gli accenni e le tentazioni, non riesce ad essere una vera e propria black comedy. E' timido ed impacciato, esile e sbiadito, generato da una scrittura incerta e costellato di certi irritanti movimenti di macchina che sanno di routine stanca e lisa. Ho come il sospetto che Woody Allen sganciato da New York City, (pardon, da Manhattan) si senta spaesato e incerto lontano da quelle ambientazioni così maledettamente intellettual - cool e così nevrotiche; forse non sente di appartenere a Londra. Ma è la storia di tutti gli esiliati, almeno per i primi tempi. Preferirei non tirare in ballo (per ora) questioni di senilità e di iperproduttiva prolissità patologica.

Ottima la prova di Colin Farrell, un poco inferiore la performance di Ewan McGregor che risulta vagamente ingessato e manierato; i due danno comunque vita a due personaggi moderatamente stralunati e teneri.

 
 
 
 
 
 
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Commenti
 

I lettori hanno scritto 3 commenti

 
 
Sara Troilo
Sara Troilo
  • indirizzo IP 213.140.11.139
  • data e ora Lunedì 11 Febbraio 2008 [18:37]
  • commento Vero che i due personaggi fratelli sono troppo belli, per il resto un mezzo voto in più perchè il ritmo è buono anche se non ai livelli di Match Point.
 
 
 
 
 
Fabrizio Ferrero
Fabrizio Ferrero
  • indirizzo IP 130.192.150.161
  • data e ora Lunedì 11 Febbraio 2008 [21:13]
  • commento Ritmo?
 
 
 
 
 
Sara Troilo
Sara Troilo
  • indirizzo IP 151.38.135.241
  • data e ora Martedì 12 Febbraio 2008 [10:25]
  • commento Si', quello dei dialoghi serratissimi.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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