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libera critica cinematografica

 
 
 
 
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Voti

Il voto del redattore

  • voto
  • 4/5
  • valutazione
  • È possibile definire, capire, un problema grande come un elefante in un salotto? Questo film, di una bellezza raggelante, non da certo risposte assolute, ma invita a uno sguardo possibile però.
  •  
 
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Il voto dei lettori

  • voto medio
  • 2.5/5
  • numero votanti
  • Questo film è stato votato da 39 lettori
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Info

Elephant

di Gus Van Sant

 
    Dati
  • Titolo originale: Elephant
  • Soggetto: Gus Van Sant
  • Sceneggiatura: Gus Van Sant
  • Genere: Drammatico - Sociale
  • Durata: 81 min.
     
  • Nazionalità: USA
  • Anno: 2003
  • Produzione: Dany Wolf, Diane Keaton, Bill Robinson
  • Distribuzione: BIM Distribuzione
  • Data di uscita: 00 00 0000
 
 
 
 
 
 
 
 
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Recensione

Del Vuoto Adolescente, e del tentativo di capirlo.

di Lucio Carbonelli

"Questa deve essere una giornata divertente"; così dice, più o meno, uno dei due ragazzi che di lì a poco farà una strage nel liceo Colombine.
Questo è un film costruito come un mosaico: tanti ragazzi, tanti personaggi, tante storie. Storie che come pezzi vanno ad incastrarsi l'una nell'altra, ripetendo spesso attimi uguali, ma da una diversa prospettiva. Il regista segue i ragazzi di questo liceo da dietro, li inquadra quasi sempre di spalle, li insegue, ma fa tutto questo come se non esistesse.
Questo film è di una bellezza raggelante, molto più vero del moralistico e demagogico "Bowling at Colombine" di Michael Moore. Un film che tenta di capire cosa sia successo, e in generale cosa succeda nel mondo dei teenager americani (e non solo), semplicemente entrando in quella scuola e guardandoli, osservandoli come farebbe un antropologo, senza dare giudizi di valore ed evitando facili moralismi.
In questo film si può dire non accada nulla, i corridoi sono vuoti, attraversati di tanto in tanto da ragazzi, o ragazze. Cosa fanno questi ragazzi? Niente, o quasi.
Ci sono le ragazze che vanno a mensa, prendono un succo di frutta a testa, mangiano pochissimo e vanno, poi, a vomitare in bagno, in contemporanea, "quella ha dei problemi", diranno, vedendo un'altra loro amica; c'è l'appassionato di fotografia che fissa nel suo obbiettivo tutti i ragazzi che gli capitano a tiro, come se bastasse questo, a capirli; c'è la ragazza brutta e secchiona che non si vuole mettere i pantaloncini corti nell'ora di ginnastica, e per questo viene presa in giro dalle altre ragazze; c'è il ragazzino biondo, carino, tanto responsabile con il padre alcolizzato quanto incapace di rendersi conto della gravità di ciò che sta accadendo; ci sono, infine, i due ragazzi, forse omosessuali, ma non è questo l'importante, che, tormentati dai loro compagni di classe, faranno una strage.
Forse alcuni episodi possono sembrare estremizzati ("ma come, succede tutto in questa scuola?", qualcuno si chiederà), ma forse che il mondo giovanile non è questo? Anoressia, sesso, amore, droghe, piccole crudeltà, problemi in famiglia, scuola, computer, amicizia e… armi, sì anche armi.
I due assassini comprano le armi usate per la strage su Internet, la più grande perdita di tempo del mondo (lo ha detto William Gibson, uno dei più grandi scrittori/profeti di fantascienza), nonché la più amorevole delle babysitter. In America è possibile anche questo, sì, comprare armi su Internet, assai facilmente, chiunque può riuscirci, proprio mentre la televisione trasmette un documentario sul nazismo: questo aspetto era messo in luce molto bene dal documentario di Michael Moore, ma non è questa la sola ragione del massacro in quel liceo, questo è solo l'aspetto politico della faccenda, così come dare tutta la colpa alla rockstar satanica Marilyn Manson è solo l'aspetto mediatico, ma l'aspetto esistenziale del problema? Perché quei ragazzi hanno ucciso?
Se non avessero avuto armi avrebbero ucciso a mani nude, forse. Da dove proviene questa rabbia, questo disagio? Quei ragazzi hanno ucciso solo perché erano presi in giro dai bulli della scuola?
È possibile definire, capire, un problema grande come un elefante in un salotto, oppure dobbiamo rassegnarci a non capirci nulla? Proprio come quei ciechi di quella storia cinese cui si domanda come sia fatto un elefante, dopo che ognuno ne ha toccato una parte: ognuno di loro darà una risposta diversa.
Il problema è fumoso, difficile, sfocato, come gli sfondi di questo film; mentre sentiamo molto ben l'angoscia di questi ragazzi nei loro visi ripresi in primo piano.
Il cielo si riempie di nuvole verdi; un piano suona una musica drammatica, struggente, dolce.
È il Vuoto.
In quella scuola sono morte 15 persone, altre 28 sono rimaste ferite. Perché?
Il documentario di Michael Moore ha vinto l'Oscar in America, questo film di Gus Van Sant la Palma d'Oro a Cannes, ma una ragione a questo massacro ancora non si è trovata.

 
 
 
 
 
 
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Commenti
 

I lettori hanno scritto 8 commenti

 
 
utente
tinka
  • indirizzo IP 83.190.23.199
  • data e ora Giovedì 19 Aprile 2007 [16:40]
  • commento grazieeeee sara (K)
 
 
 
 
 
utente
anna
  • indirizzo IP 81.208.106.71
  • data e ora Venerdì 04 Maggio 2007 [14:48]
  • commento non ho ancora capito perchè c'erano le scene si ripetevano
 
 
 
 
 
utente
Maria
  • indirizzo IP 87.19.237.223
  • data e ora Mercoledì 23 Maggio 2007 [13:20]
  • commento Il film di Moore ha una prospettiva diversa, non indaga il perchè quei ragazzi hanno fatto la strage ma come hanno potuto passare dall'intenzione alla pratica..
 
 
 
 
Pagine: 1 2
 
 
 
 
 
 
 
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