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libera critica cinematografica

 
 
 
 
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Locandina
 
 
 
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Trama

Avvocato abile e senza scrupoli si mette nei guai proprio a fine carriera.

 
 
 
 
 
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Voti

Il voto del redattore

  • voto
  • 2.5/5
  • valutazione
  • Piacevole, dotato di una sceneggiatura abbastanza buona, ma il suo più grande pregio è il protagonista.
  •  
 
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Il voto dei lettori

  • voto medio
  • 2.5/5
  • numero votanti
  • Questo film è stato votato da 1 lettore
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Info

Michael Clayton

di Tony Gilroy

 
    Dati
  • Titolo originale: Michael Clayton
  • Soggetto: Tony Gilroy
  • Sceneggiatura: Tony Gilroy
  • Genere: Azione - Thriller
  • Durata: 119 min.
     
  • Nazionalità: USA
  • Anno: 2007
  • Produzione: Castle Rock Entertainment, Mirage Enterprises, Section Eight Ltd.
  • Distribuzione: Medusa
  • Data di uscita: 05 10 2007
 
 
 
 
 
 
 
 
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Recensione

George bello e impegnato

di Sara Troilo

Michael Clayton è al vertice degli incassi italiani al suo primo fine settimana di programmazione e il merito non può che essere dell'amatissimo George Clooney che ne veste i panni. C'è da scommettere che dev'essere stato piutttosto invitante interpretare questo ruolo per l'attore americano, l'impegno civile volto a smascherare le numerose trame delle multinazionali che governano gli Stati Uniti accompagna George da anni per quanto i risultati di questo impegno in termini squisitamente cinametografici siano discontinui.


Siamo a New York, nel lato più oscuro della città, il film si apre in una bisca nel quartiere cinese dove il nostro eroe è impegnato in una partita di poker. Michael Clayton (George Clooney) lavora per un enorme studio legale di Manhattan, non è proprio un avvocato, è più che altro uno "spazzino": il suo compito è quello di coprire i crimini dei clienti più prestigiosi, ottimo stipendio perchè "fa i miracoli". E' nato e cresciuto nel Bronx, suo padre era uno sbirro, come il fratello maggiore, mentre l'altro fratello di Michael è un alcolizzato di professione ed è a casua di questo che deve appianare un debito di 75.000 dollari. Insomma non un ricco figlio di papà che si ritrova in uno studio di squali, ma un uomo tormentato che di gavetta ne ha fatta parecchia. E quello che ci troviamo di fronte è un uomo un po' stropicciato, con problemi di ordine morale che pareggiano quelli economici, un Clooney meno vivace del solito e molto incisivo, sempre bravissimo. L'anticipazione con cui si apre il film ha il gran pregio di immergerci nel cuore nero della città e di farci conoscere il protagonista nella sua più intima caratteristica: Clayton è un uomo che gioca da solo. La trama si svolge lentamente a partire dalla subitanea follia del collega Arthur Edens (Tom Wilkinson) che Clayton deve sedare. Arthur sta difendendo la multinazionale U/North da una serie di cause civili che la vedono accusata di aver taciuto ai consumatori che il prodotto venduto dall'azienda è cancerogeno. Ovviamente la U/North smentisce e continua a produrre spot dall'alto tasso ambientalista e rassicurante, mentre il legale viene in possesso di documenti che fanno luce sul prodotto in questione e si schiera dalla parte dell'accusa. Lo studio per cui lavora tenta di contenere il danno sfoderando l'asso Michael Clayton, convinto dal capo supremo Marty (Sidney Pollack) a far tornare nei ranghi il civilista impazzito. Tra problemi di coscienza, contingenze economiche e siparietti da padre divorziato (il divorziato maschio con figli fa sempre tenerezza, chissà poi perchè), Clayton si trova ad affrontare i punti nodali della propria esistenza che includono un salubre contatto con la natura incarnata in tre cavalli selvaggi.


Rispetto al complesso Syriana e al curatissimo Good Night, and Good Luck siamo da tutt'altra parte perchè questa ha più l'aria di una favoletta a scopo didattico sotto forma di legal thriller che diserta le aule di tribunale e si svolge sul campo, ma che non per questo è meno classico. E se il punto di riferimento è I tre giorni del condor (non per niente di Sidney Pollack), dal ritmo alla denuncia, il bersaglio è stato mancato e non di poco. Michael Clayton è tenuto in piedi da un cast di tutto rispetto che vede accanto alla grande star ormai quasi comasca anche Tilda Swinton che impersona la donna simbolo della U/North in modo molto convincente. Peccato che il suo talento venga un po' sprecato per un ruolo tutto sommato banale: essendo in carriera infatti dev'essere spietata (si sfrutta anche la misoginia dilagante per farla detestare di più) ed essendo donna deve mantenere comunque il lato fragile con i nervi che possono cedere da un momento all'altro. Nessuna novità sul fronte donna arrivista, insomma. E se un Clooney da solo potrebbe non valere un film (affermazione facile da smentire), attori e attrici che lo attorniano rendono questo Michael Clayton un prodotto di piacevolissima fruizione. La scelta di procedere a ritroso dall'incipit è azzeccata così come la caratterizzazione del protagonista e anche il legale pseudo-pazzo non diventa mai una macchietta, ciò che non ci si deve però aspettare nel modo più assoluto da questo film è che vada al di là della linea mai tracciata, ma solida quanto mai del prodotto medio americano. Qui non si osa mai e forse in un film che vuole essere un thriller di denuncia non ci sarebbe stato male un po' di azzardo, tanto più che la carta George Clooney è vincente e anche piuttosto tutelante.


Esordio alla regia per lo sceneggiatore Tony Gilroy, colui che ha portato al cinema Jason Bourne (prendendolo dai romanzi di Ludlum) protagonista della saga il cui terzo capitolo sarà nelle sale italiane a partire da novembre, nonché autore di Armageddon e Dolores Claiborne. La sua è una regia quasi invisibile, senza grandi velleità, che si affida al buon fuonzionamento del cast e alla sceneggiatura (la figura del protagonista è molto approfondita non a caso). E proprio con un intenso e lungo primo piano si chiude il film, macchina da presa sul volto di quest'uomo, Michael, che arriviamo a conoscere a fondo e che sentiamo di capire, compito reso ancora più semplice dalla scelta di Clooney che porta al cinema spettatori già affezionati a lui.

 
 
 
 
 
 
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Commenti
 

I lettori hanno scritto 4 commenti

 
 
Sara Troilo
Sara Troilo
  • indirizzo IP 213.140.11.139
  • data e ora Lunedì 12 Novembre 2007 [16:23]
  • commento Aggiungo: George, bello e impegnato MA testimonial per la nestlè... Ex impegnato?
 
 
 
 
 
Luigi Faragalli
Luigi Faragalli
  • indirizzo IP 151.65.229.196
  • data e ora Martedì 13 Novembre 2007 [20:35]
  • commento Credo che lui si sia incazzato non poco quando qualche giornalista gli ha fatto notare la cosa. Pare abbia risposto qualcosa come: "Devo pur mangiare..."
 
 
 
 
 
Sara Troilo
Sara Troilo
  • indirizzo IP 151.38.135.241
  • data e ora Giovedì 15 Novembre 2007 [10:24]
  • commento eh, infatti, povera anima, anche lui 1000 euri al mese scommetto...
 
 
 
 
 
Luigi Faragalli
Luigi Faragalli
  • indirizzo IP 151.65.227.177
  • data e ora Giovedì 15 Novembre 2007 [20:36]
  • commento Eh, sai, gli attori sono i precari per eccellenza. :)
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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