Il voto del redattore
- voto
- 4/5
- valutazione
- Cronaca dolce-amara di un'adolescenza nei quartieri popolari di New York: un'ottima prova d'esordio
Il voto dei lettori
- voto medio
- 4.5/5
- numero votanti
- Questo film è stato votato da 6 lettori
- di Sean Penn
- dal 25 01 2008
- genere Drammatico
- tipo Biografico
- Lorenzo Morganti
- Contro Il pessimo metodo
- A favore La violenza della psicoanalisi
- Sara Troilo Vs. Keivan Karimi
Guida per riconoscere i tuoi santi
di Dito Montiel
- Dati
- Titolo originale: A Guide to Recognizing Your Saints
- Soggetto: Tratto dall'autobiografia del regista
- Sceneggiatura: Dito Montiel
- Genere: Drammatico - Biografico
- Durata: 98 min.
- Nazionalità: U.S.A.
- Anno: 2007
- Produzione: Belladonna Productions, Original Media
- Distribuzione: Mikado
- Data di uscita: 00 00 0000
I santi non stanno solo in paradiso
di Roberta Folatti
La speranza era che il pubblico avesse la sensazione di vivere il film più che di vederlo.
Nelle parole di Dito Montiel, regista di Guida per riconoscere i tuoi santi, è contenuto un auspicio che si è puntualmente verificato. Perchè la pellicola premiata al Sundance Film Festival 2006 e alla Settimana della Critica di Venezia, è percorsa da un'energia sotterranea che contagia gli spettatori e sfiora molto da vicino la vita vera.
Il film ha ottenuto anche il Premio speciale della giuria all'insieme del cast, e in effetti tutti gli attori sono straordinariamente in parte, dai veterani come Robert Downey Jr. e Chazz Palminteri ai giovani Shia LaBeouf e Channing Tatum, contornati da un gruppo di non protagonisti di ottimo livello.
Dito Montiel, di padre nicaraguense e madre irlandese, cresciuto nel Queens a New York, è autore di un'autobiografia che ha lo stesso titolo del film, nella quale ripercorre la sua esperienza di adolescente un po' "a rischio", tra piccoli gangster greci e italiani, liti per le ragazze, pentimenti seguiti da confessioni nella chiesa dell'Immacolata Concezione. Il neoregista fa notare come l'ambiente in cui è cresciuto fosse dominato, più che dal razzismo, dall'ignoranza. E sottolinea che la sua esperienza personale, nel film, è stata trasfigurata e modificata, condensando un milione di storie diverse, reali e immaginarie.
In sostanza Guida per riconoscere i tuoi santi è un ritorno alle origini per riappropriarsi a mente fredda - dopo aver lasciato decantare rancori e rimpianti - di ciò che ci ha formati. Figure di riferimento, affetti primari, compagni di esperienze fondamentali. Perchè se anche noi ci dimentichiamo di loro, fuggendo lontano, loro continuano ad esserci e a pensare a noi.
Pure i luoghi dove siamo cresciuti conservano una carica simbolica, un concentrato di ricordi e significati, che non si fa cancellare da nessun allontanamento, e che continua a nutrirci. Montiel sostiene che il suo quartiere, Astoria nel Queens, non è affatto cambiato rispetto agli anni '80: - continua a dare l'idea di essere un agglomerato di tanti piccoli paesi piazzati all'interno di una metropoli -. E quasi tutto il film è girato proprio lì, fra i suoi vicoli e i negozietti, con le vecchie conoscenze di Dito che si lamentavano per come venivano "riprodotte" sul set.
Guida per riconoscere i tuoi santi alterna con grande sapienza flashback e scene al presente, calibrando lo svelamento di personaggi e situazioni, seguendo un metodo che dosa le sorprese. Pian piano i ricordi del protagonista, che si chiama Dito come il regista, si ricompongono attorno alla sua famiglia e alle amicizie adolescenziali. Lo spunto per tornare a vivere il passato glielo dà la telefonata di sua madre, che lo informa della malattia del padre, sottolineando la gravità delle sue condizioni.
Dito, interpretato da Robert Downey Jr, se n'è andato molti anni prima in seguito a una serie di tragici avvenimenti e ha rotto i rapporti con la famiglia, in particolare con suo padre, per il quale ha sempre avuto sentimenti contrastanti. Chazz Palminteri interpreta magnificamente questa figura che vuol mostrarsi più forte di quello che è, legata in modo morboso al suo quartiere fino al punto di sottovalutarne pericoli e limiti, specie per un ragazzo che coltiva qualche ambizione. Quando Dito, sconvolto, gli aveva raccontato della morte del suo amico irlandese, accoltellato per vendetta, Monty aveva reagito minimizzando, cercando di ridimensionare l'accaduto senza capire il bisogno del figlio di mettere un punto e ricominciare da un'altra parte. Questo li aveva allontanati irrimediabilmente.
Negli anni trascorsi senza vedersi Monty ha covato un rancore profondo nei confronti di Dito, e il loro incontro sarà drammatico. Grazie ai consigli degli amici di allora però il protagonista sarà in grado, alla fine, di "riconoscere i propri santi", accettando anche le loro debolezze e i difetti.
Solo così potrà tornare alla vita che si è scelto con rinnovata serenità.
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