Il voto del redattore
- voto
- 4/5
- valutazione
- Un film documentario capace di emozionare e far riflettere
Il voto dei lettori
- voto medio
- 0.5/5
- numero votanti
- Questo film è stato votato da 1 lettore
- di Renate Costa
- dal 04 03 2011
- genere Drammatico
- tipo Documentario
- Sara Troilo
- di Sabina Guzzanti
- dal 07 05 2010
- genere Drammatico
- tipo Documentario
- Sara Troilo
- di Alex Gibney
- dal 22 05 2009
- genere Drammatico
- tipo Documentario
- Roberta Folatti
- di Michael Winterbottom, Mat Whitecross
- dal 15 09 2006
- genere Drammatico
- tipo Documentario
- Stefano Tirelli
- Contro Il pessimo metodo
- A favore La violenza della psicoanalisi
- Sara Troilo Vs. Keivan Karimi
Born into Brothels
di Zana Briski, Ross Kauffman
- Dati
- Titolo originale: Born Into Brothels: Calcutta's Red Light Kids
- Soggetto: Zana Briski, Ross Kauffman
- Sceneggiatura: Zana Briski, Ross Kauffman
- Genere: Drammatico - Documentario
- Durata: 85 min.
- Nazionalità: India, U.S.A.
- Anno: 2006
- Produzione: Zana Briski, Ross Kauffman
- Distribuzione: Fandango
- Data di uscita: 00 00 0000
- Link
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- Sito ufficiale
Kids with cameras
di Roberta Folatti
Un film semplice e straordinario, Born into Brothels.
Come semplice e straordinario è quello che rivela. Di colpo ti sembra che l'esperienza che vi è raccontata, possa essere replicata in moltissime altre situazioni, in altri paesi e che abbia una forza potenzialmente dirompente.
Siamo nel quartiere a luci rosse di Calcutta, tra vicoli e caseggiati poverissimi in cui si muovono centinaia di prostitute coi loro clienti, spacciatori e delinquenti di ogni tipo o semplicemente gente che cerca di sopravvivere. In questo universo di disperazione, capita di incrociare anche il sorriso di un bambino.
Sono i figli delle prostitute che, nonostante il degrado che li circonda, sono pur sempre bambini e sanno inventarsi dei motivi per distogliere un attimo lo sguardo. Un aquilone fatto volare sul tetto mentre la mamma "lavora" nell'unica stanza in cui vivono, un disegno fatto coi pochi colori a disposizione, un gioco in strada.
A un certo punto una nuova vicina viene a stabilirsi nel quartiere, è la fotografa Zana Briski, che vuole fare un reportage sulle donne sfruttate. I bambini sono irresistibilmente attratti da lei, la circondano di curiosità e entusiasmo, tanto che alla fine decide di insegnare loro i primi rudimenti del suo mestiere.
Dieci macchinette fotografiche fra le mani, un ambiente degradato intorno ma anche ricco di colori e spunti visivi, i consigli di Zana che dopo ogni "raid" fotografico esamina le immagini insieme ai bambini, le commenta, li fa discutere: tutto questo si trasforma ben presto in un film, grazie al contributo di Ross Kauffman, documentarista di grande esperienza, all'inizio riluttante ma in breve tempo conquistato completamente dal progetto.
Il gruppo è formato da una decina di bambini dai 9 ai 14 anni, tutti costretti a lavori domestici pesanti sin da quando erano piccolissimi, le femmine destinate da lì a poco a diventare prostitute come le madri.
Zana si convince che l'unico modo per salvarli da un percorso già inesorabilmente tracciato è iscriverli a scuola e farli studiare, ma - oltre alle resistenze dei parenti - c'è il problema che alcuni di questi bambini non risultano neppure all'anagrafe, sono fantasmi senza diritti per lo stato indiano.
La fotografa inglese di origini irachene è costretta quindi a combattere contro una burocrazia farraginosa, ma è aiutata da un fatto inaspettato: le immagini scattate dai piccoli piacciono, destano interesse e vengono messe in mostra in gallerie americane ed europee. Questo smuove un po' le acque e snellisce le pratiche ancora antiquate della municipalità di Calcutta.
I bambini intanto, sempre più legati a "zia" Zana, scoprono che la vita può avere orizzonti più vasti rispetto ai luridi vicoli in cui sono cresciuti e la fotografia per loro diventa un modo per distanziarsi da quel mondo, uno sguardo nuovo, che li fa crescere e al tempo stesso risveglia nei loro animi induriti le gioie dell'infanzia.
C'è in particolare Avijit che dimostra subito un istinto spiccato per le immagini belle e significative ed è talmente dotato da ricevere un premio internazionale che lo porterà ad Amsterdam. Il viaggio lo aiuterà a dimenticare le drammatiche vicende della sua breve esistenza, trascorsa con un padre annichilito dalla droga e una madre prostituta, che a un certo punto viene bruciata viva dal suo protettore.
La precoce consapevolezza di Avijit, convinto che solo il suo talento potrà salvarlo e condurlo lontano da quello squallore, ci tocca e ci commuove, insegnandoci molto di più di mille saggi sull'argomento.
Dana Briski e Ross Kauffman, insieme ad altri fotografi, hanno fondato Kids with cameras, un'organizzazione no profit che ha l'obiettivo di aiutare altri bambini, replicando l'esperienza di Calcutta. Quasi tutti i piccoli fotografi di cui si parla nel film non hanno avuto il permesso di frequentare la scuola o l'hanno lasciata poco dopo, ma Avijit continua a studiare e c'è da scommettere che farà fruttare il suo splendido talento.
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