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libera critica cinematografica

 
 
 
 
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Voti

Il voto del redattore

  • voto
  • 3.5/5
  • valutazione
  • Buon film, ma non perfetto
  •  
 
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Il voto dei lettori

  • voto medio
  • 1.7/5
  • numero votanti
  • Questo film è stato votato da 57 lettori
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Info

I Diari della Motocicletta

di Walter Salles

 
    Dati
  • Titolo originale: The Motorcycle Diaries
  • Soggetto: Che Guevara - Alberto Granado
  • Sceneggiatura: José Rivera
  • Genere: Drammatico - Road Movie
  • Durata: 126 min.
     
  • Nazionalità: Brasile - Argentina - Perù - Cile - USA
  • Anno: 2004
  • Produzione: South Fork Pictures, Filfour, Tu Vas Voir Productions, Senator Film Produktion
  • Distribuzione: BIM
  • Data di uscita: 00 00 0000
 
 
 
 
 
 
 
 
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Recensione

Il Che on the road

di Stefano Tirelli

Quella di fare un film sul Che è senz'altro una scelta coraggiosa: difficilmente possiamo trovare un tema che sia più facile bersaglio di accuse di strumentalizzazione, faziosità, filocomunismo, anticomunismo, superficialità. Walter Salles (Central do Brasil), con l'appoggio di Gianni Minà si getta nell'impresa, con un salvagente a cui aggrapparsi: il film è basato sui diari di viaggio (Un Gitano Solitario, di Granado e Latinoamericana, di Guevara) e si avvale della consulenza di Alberto Granado. Alberto e Fuser, ancora studente di medicina, partono per un viaggio epocale attraverso tutta l'america latina, entrando in contatto con tutto il male che capitalismo e progresso stanno portando alle popolazioni native. Da queste premesse ci si aspetterebbe un film quasi documentaristico, che si attenga strettamente alla realtà dei fatti documentata nei diari e nelle testimonianze. Invece, la sensazione che la finzione superi la realtà è invece molto spiccata: molte sequenze sembrano uscite da una produzione hollywoodiana e il sospetto che ci sia lo zampino del produttore Robert Redford è molto forte. Tuttavia, se in alcuni casi si scade nella banalità, la retorica è molto lontana dall'opera di Salles e questo è un grandissimo punto di merito: dopotutto parliamo di Che Guevara, abituato a essere stereotipato, ridotto alla piattezza di un'immagine su una maglietta. Il Che con il sigaro invece è ben lontano, non gli viene concesso nemmeno uno slogan, nessuna strizzatina d'occhio; le riflessioni politiche e filosofiche sono limitate a pochi commenti dalla voce fuori campo di Gael Garcia Bernal, che ben rendono l'idea di come doveva essere lo stato d'animo di un giovane a un punto di svolta della sua vita. Questo film ci fa conoscere Ernesto Guevara, un ragazzo sensibile, debole e ancora un po' confuso, ma con un grandissimo senso di solidarietà e altruismo, durante i suoi primi passi nella direzione che lo renderà famoso. Dal punto di vista formale, più che la regia spicca la stupenda fotografia di Eric Gautier, che regala delle immagini davvero stupende degli altopiani cileni e immortala con grande comunicatività i volti sofferenti della gente oppressa. Un film che ha il pregio di raccontare una storia con sincerità e schiettezza, enfatizzando l'aspetto più importante di un leader: la sua profonda umanità. Un unico grande rammarico per quelle poche cadute di stile, che per fortuna non riescono a rovinare completamente un film decisamente sopra la media.

 
 
 
 
 
 
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Commenti
 

I lettori hanno scritto 13 commenti

 
 
utente
El Barto
  • commento Sono veramente d'accordo con voi... il film è molto carino, pero' ha alcune piccole cadute di stile. Un film certamente da vedere, se non altro per colmare eventuali carenze nella conoscenza storica
 
 
 
 
 
utente
wave
  • commento come "un ragazzo debole"? e quali sarebbero le cadute di stile? x el barto, ma che conoscenza storica, il film è da apprezzare per l'idealismo, il sogno, il viaggio, non per il Che rivoluzionario
 
 
 
 
 
utente
El Barto
  • commento E chi ha parlato di "Che" rivoluzionario? Non io... e non tutti conoscono/si rendono conto dello stato dell'america del Sud o della strada che ha portato alla presa di Coscienza...
 
 
 
 
 
utente
Caveman
  • commento Meraveglia,perchè sorprende con la sua semplicità e perchè racconta la storia di due amici che in un viaggio attraveso luoghi meravigliosi prendono coscienza su ciò che è il mondo e su ciò che saranno
 
 
 
 
 
utente
spirit
  • commento potrei esser definita cm 1 15enne ke porta la sua maglia snz saxe qnd quei macellai l'han fatto a pezzi.o cs ha fatto d così bello.ma ha regalato la libertà.il sogno d essere liberi.prima e dopo la ri
 
 
 
 
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