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libera critica cinematografica

 
 
 
 
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Voti

Il voto del redattore

  • voto
  • 3/5
  • valutazione
  • Un'occasione sprecata per un'operazione non facile
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Il voto dei lettori

  • voto medio
  • 4.4/5
  • numero votanti
  • Questo film è stato votato da 22 lettori
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  • tipo Religioso
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  • di Kim Ki-Duk
  • dal
  • genere Drammatico
  • tipo Religioso
  • Stefano Tirelli
 
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  • genere Drammatico
  • tipo Religioso
  • Roberta Folatti
 
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  • di Claudio Malaponti
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  • genere Drammatico
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Info

Antonio, Guerriero di Dio

di Antonello Belluco e Sandro Cecca

 
    Dati
  • Titolo originale: Antonio, Guerriero di Dio
  • Soggetto: Ispirato alla vita del Santo
  • Sceneggiatura: Antonello Belluco, Angelo Grasso, Giovanna Caico
  • Genere: Drammatico - Religioso
  • Durata: 105 min.
     
  • Nazionalità: Italia
  • Anno: 2006
  • Produzione: AB Film
  • Distribuzione: 01 Distribution
  • Data di uscita: 00 00 0000
 
 
 
 
 
 
 
 
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Recensione

Santi belligeranti

di Paola Galgani

Il regista Antonello Belluco, qui al suo primo lungometraggio dopo una lunga carriera come regista di spot, aveva da tempo un bellissimo sogno, quello di realizzare un film sul santo più amato e più venerato da sempre dalla tradizione cristiana, Sant'Antonio da Padova. Com'è possibile, si chiedeva Belluco, che non sia mai stata portata sul grande schermo una figura così significativa? L'ambizioso progetto, dopo anni di travagli produttivi, si è finalmente concretizzato. La scommessa di far appassionare il pubblico alla vita di un santo non deve essere stata cosa facile, nonostante l'interesse negli ultimi anni per storie che abbiano a che fare con la religiosità: basti pensare a Il Codice da Vinci o a The Passion. Ma per ritrovare il genere religioso dobbiamo tornare indietro nel tempo, ai Maestri come Zeffirelli, Rossellini, Cavani. Il regista però, forse per non imbarcarsi in paragoni troppo rischiosi, non vuole catalogare la sua opera tra quelle di tipo 'religioso', ma piuttosto nella categoria dei film storici o addirittura politici o d'azione, lasciando il pubblico libero di cogliere le sfumature di una storia che dovrebbe essere avventurosa ed affascinante.
Dovrebbe, perché le pur lodevoli intenzioni di partenza non trovano compimento in una trama un po' stiracchiata, nella quale oltre ai fatti storici (della vita del santo naturalmente viene scelta solo la parte un po' più accattivante) si aggiungono alcune ricostruzioni di fantasia, riguardanti la fosca attività degli usurai nella Padova dell'epoca.
Il punto di vista tramite il quale seguiamo gli ultimi anni della storia del santo, spesso attraverso la stessa voce narrante, è quello di Folco, un ladro che era stato incaricato dall'usuraio più potente di Padova di appropriarsi del tesoro colato a picco sulla nave che portava Antonio verso l'Italia; ma l'uomo, una volta conosciuto Antonio e divenutone intimo amico, subì una profonda conversione che lo spinse a farsi frate e ad appropriarsi, alla fine, di un tesoro molto più grande di quello che avrebbe mai immaginato.
La storia si conclude nel 1263, quando nella Basilica di Padova avviene la celebrazione delle spoglie di Sant'Antonio, morto nel 1231 e lì trasportate come da suo desiderio.
L'intreccio si basa fondamentalmente sulla vicenda umana e sul rapporto di pura amicizia tra Folco e Antonio. La redenzione di Folco, in particolare, sembra il tema più sentito del film piuttosto che la storia stessa del santo che, nato nobile e morto poverissimo, si avvicinò all'Ordine francescano scegliendo come base della propria vita la penitenza, la carità e la predicazione contro uno dei mali del tempo, l'usura, che persino i più importanti cittadini della città non disdegnavano di praticare. Ma l'accostamento alla figura di San Francesco risulta troppo insistito, così come scontata e  un po' forzata la riduzione a difensore dei deboli, e quasi a leader rivoluzionario tanto da poter essere un sovrano o un politico piuttosto che un teologo dai discorsi raffinati. Un'operazione insomma che non convince fino in fondo e che comunque risulta poco avvincente, se non nella parte finale in cui nell'amicizia si scorge finalmente un barlume di sincerità; un'occasione sprecata per un progetto ambiziosissimo e sicuramente sincero e lodevole negli intenti.
La regia, ben studiata e aderente al suo scopo, contribuisce ad un'impressione di freddezza generale, con i movimenti molto fluidi della macchina da presa che sembra preferire allontanarsi dai personaggi piuttosto che avvicinarsi ad essi, forse per allontanarsi metaforicamente anche dalle vicende terrene. La stessa misuratezza ed il timore di andare sopra le righe si colgono nella sceneggiatura, come dimostra l'espediente della voce fuori campo che  è necessariamente segno di debolezza narrativa. In compenso il realismo è assicurato da una ricostruzione storica rigorosa, per cui ci si è avvalsi dell'appoggio dello storico Antonio Rigonna e di Padre Luciano Bertasso. Se le scelte di montaggio possono far discutere, niente da dire sulla bella fotografia dai colori polverosi, che valorizza le affascinanti location di borghi suggestivi come Tuscania, Sermoneta e Fossanova, oltre che luoghi del Veneto e Cinecittà. Peccato che la musica di Pino Donaggio, troppo pomposa, sottolinei (il più delle volte fastidiosamente) ogni situazione, che sia epica, di tenerezza, di suspance o di misticismo, enfatizzandone gli umori con grandiosità, e finendo paradossalmente per sottrarre potenza al messaggio finale.
Del tutto convincente l'attore protagonista Jordi Molla, dallo sguardo intenso, magnetico e fiero che bene esprime la forza umanissima  del santo, ed insieme alla sua parte mistica le sue fragilità ed i suoi tormenti. La scelta di farlo parlare con originale accento portoghese però stona rispetto alla perfezione delle voci dei doppiatori professionisti. Notevole anche Paolo De Vita nelle vesti di Folco; ma al di sopra di tutti si avverte, pur se solo per pochi istanti, la considerevole presenza del Papa - Arnoldo Foà.

 
 
 
 
 
 
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Commenti
 

I lettori hanno scritto 5 commenti

 
 
utente
francy
  • indirizzo IP 216.214.96.126
  • data e ora Martedì 25 Luglio 2006 [21:40]
  • commento ciao paoletta, sono francesca dall'america.. mi sono imbattuta nel sito per caso, bella recensione, keep it up! spero tu stia bene, ti mando un bacione.
 
 
 
 
 
utente
artù
  • indirizzo IP 88.32.241.218
  • data e ora Giovedì 07 Settembre 2006 [10:02]
  • commento Trovo la recensione un pò severa, personalmente il film va apprezzato di più soprattutto per le splendide locations del Veneto. Bravissimo Antonello Belluco ed i suoi attori/ci ed anche le comparse...
 
 
 
 
 
utente
François
  • indirizzo IP 87.6.178.135
  • data e ora Sabato 25 Novembre 2006 [6:48]
  • commento Sono d'accordo con questa recenzione che ha analizzato sapientemente un film comunque ineressante e ben realizzato.
 
 
 
 
 
utente
filomeno
  • indirizzo IP 84.125.31.60
  • data e ora Venerdì 22 Giugno 2007 [11:31]
  • commento San Antonio, el santo por antonomasia, el santo más popular en Portugal, Italia y España
 
 
 
 
 
utente
filomeno
  • indirizzo IP 84.125.31.60
  • data e ora Venerdì 22 Giugno 2007 [11:32]
  • commento Cruzada del Paz y Bien
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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