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libera critica cinematografica

 
 
 
 
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Voti

Il voto del redattore

  • voto
  • 3/5
  • valutazione
  • Tanto confuso quanto coraggioso l'esordio registico di Libero De Rienzo lascia con un misto di sbigottimento e insoddisfazione. Convincente il protagonista Elio Germano.
  •  
 
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Il voto dei lettori

  • voto medio
  • 3.5/5
  • numero votanti
  • Questo film è stato votato da 4 lettori
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Info

Sangue - La morte non esiste

di Libero De Rienzo

 
    Dati
  • Titolo originale: Sangue - La morte non esiste
  • Soggetto: Libero De Rienzo
  • Sceneggiatura: Libero De Rienzo
  • Genere: Drammatico - Psicologico
  • Durata: 104 min.
     
  • Nazionalità: Italia
  • Anno: 2006
  • Produzione: Illegalfilm77, Nitrofilm, Mikado Film, Rai Cinema
  • Distribuzione: Mikado
  • Data di uscita: 00 00 0000
 
 
 
 
 
 
 
 
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Recensione

Disturbante ritratto italiano di una gioventù sintetica

di Francesca Paciulli

Stella e Luri sono fratello e sorella. Condividono una esistenza fatta di dipendenze (dalle droghe, dai libri, dalla musica e da loro stessi) e un appartamento gotico e arruffato dove regna sovrana la voce sintetica del televisore. Se per Luri (Elio Germano) però non sembra esserci via di uscita dall'isolamento volontario e disperante nel quale si costringe a vivere, per Stella (Manuela Barilozzi) l'amore per la danza e l'incontro ad un rave con Bruno (Luca Lionello)  potrebbe trasformarsi in un veicolo di fuga.
Una giovane attrice di spot televisivi e fiction, Manuela Barilozzi, uno dei più promettenti interpreti della sua generazione, Elio Germano, e un regista esordiente con il gusto dell'irriverenza, Libero De Rienzo. Questi gli ingredienti di Sangue - La morte non esiste, del partenopeo De Rienzo, indimenticato disoccupato in pigiama di Santa Maradona. Un esordio dietro la macchina da presa che arriva in contemporanea con quello più pubblicizzato del collega romano Kim Rossi Stuart. Se tuttavia Rossi Stuart predilige attingere al mondo dell'infanzia con il suo Anche libero va bene, De Rienzo alza il tiro e nel suo film racconta - o prova a farlo - l'universo disturbato e disturbante di due ragazzi ai margini della società. Ecco che, nella pellicola, gli occhi allucinati di Germano diventano quelli del regista, e raccontano le insicurezze e le fragilità di un giovane disadattato che fatica ad affrancarsi dall'infanzia e, soprattutto, dall'accogliente abbraccio della sorella, con la quale vive un rapporto forzatamente simbiotico, incestuoso, tra slanci e litigi. 
Scritto, diretto, montato e interpretato (il cammeo del regista offre alla pellicola una delle sequenze più divertenti) da De Rienzo, Sangue - La morte non esiste si avvale di una fotografia abbacinante (di Franco Di Giacomo) e delle musiche convulse dei Giardini di Mirò e dei Torpedo. Ma soprattutto della bella prova d'attore di Elio Germano, cresciuto a pane, spot pubblicitari e tv (prima di passare sul grande schermo con la commedia Il cielo in una stanza, è stato il volto pulito di una pubblicità che reclamizzava un famoso snack al cioccolato, ma anche lo stralunato comprimario di Cesare Cremonini nella serie tv Via Zanardi 33).
Originario del Molise, ma romano di adozione, questo timido ventiseienne con la faccia da studente in gita scolastica convince ad ogni sua nuova interpretazione: dal ragazzino assetato di indipendenza di Liberi allo studentello in fuga post-maturità di Che ne sarà di noi. Il ruolo da protagonista nel film di De Rienzo arriva al momento giusto: scioccante e lunare nel dare voce a Luri, Germano si conferma attore compiuto e versatile. Non si può dire lo stesso del collega De Rienzo, a questa sua prima prova registica un po' troppo autocompiaciuto nel mescolare generi e stili, ma indubbiamente coraggioso nel portare avanti un suo personale progetto di cinema penalizzato da una distribuzione imbarazzante.

 
 
 
 
 
 
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Commenti
 

I lettori hanno scritto 2 commenti

 
 
utente
gea
  • indirizzo IP 82.56.92.54
  • data e ora Venerdì 02 Giugno 2006 [19:55]
  • commento De Rienzo continua a convincermi più come attore che come regista ... speriamo in una opera seconda più ispirata
 
 
 
 
 
utente
drà
  • indirizzo IP 151.48.69.244
  • data e ora Giovedì 06 Luglio 2006 [16:35]
  • commento Il brutto infastidisce ma il ridicolo annoia. Media cultura, finta ribellione, patinati primi piani e una possibilità persa per Germano e per chi ha pagato il biglietto sperando.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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