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libera critica cinematografica

 
 
 
 
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Voti

Il voto del redattore

  • voto
  • 3.5/5
  • valutazione
  • Una storia d'amore "soprannaturale" ambientata in una Parigi in bianco e nero. Splendida fotografia e atmosfera onirica per il tanto atteso ritorno del più holliwoodiano dei registi francesi Luc Besson.
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Il voto dei lettori

  • voto medio
  • 4/5
  • numero votanti
  • Questo film è stato votato da 19 lettori
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Info

Angel-A

di Luc Besson

 
    Dati
  • Titolo originale: Angel-A
  • Soggetto: Luc Besson
  • Sceneggiatura: Luc Besson
  • Genere: Commedia - Sentimentale
  • Durata: 90 min.
     
  • Nazionalità: Francia
  • Anno: 2006
  • Produzione: Europa Corp.,TF1 Films Productions, Apipoulaï
  • Distribuzione: 01 Distribution
  • Data di uscita: 00 00 0000
 
 
 
 
 
 
 
 
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Recensione

Il cielo sopra Parigi

di Emanuel Perico

Dopo sette anni di silenzio (l'ultimo suo lavoro è stato Giovanna d'Arco), Luc Besson decide di ritornare alla ribalta con Angel-A, una piccola fiaba romantico-esistenziale, in bianco e nero, dal budget ridotto rispetto ai suoi classici standard. La storia è quella di Andrè, un piccolo truffatore "male in arnese" che, asfissiato dai debiti e perseguitato dai creditori, decide di farla finita gettandosi nella Senna. Sullo stesso ponte incontra però una ragazza, anche lei sul punto di spiccare il "volo" con il medesimo intento e i suoi piani verranno irrimediabilmente stravolti.

Un film ricco di contrasti, già a partire dal bianco e nero, scelto dal regista per rendere più onirica e meno reale l'atmosfera. Anche i due protagonisti si presentano con caratteristiche fisiche e caratteriali diametralmente opposte (lui basso, bruttino, con i capelli scuri e pieno di paranoie, lei altissima, bellissima, biondissima e sicura di sè); entrano poi in gioco una serie di concetti antitetici come il bene e il male, la verità e la menzogna, la vita e la morte.

La tematica dell'angelo che scende in Terra per cambiare il corso degli eventi e aiutare gli esseri umani, non è delle più originali e nuove, intendiamoci. La memoria vaga attraverso il tempo andando a ripescare pellicole a tema "angelico" come Il cielo sopra Berlino, City of angels, Michael (dove John Travolta interpretava un angelo non proprio ortodosso che fumava, beveva e faceva sesso), Dogma, oppure la miniserie Angels in America per citare i più recenti, ma l'elenco potrebbe continuare all'infinito. Nonostante ciò Besson riesce ad accattivare con un sapiente uso dei campi lunghi, alternati a primi piani, regalandoci alcuni scorci memorabili di un'insolita Parigi splendidamente ritratta nella fotografia di Thierry Arbogast, fedele collaboratore che lo segue sin dai tempi di Nikita. Anche gli interpreti sembrano ritagliati su misura per i loro ruoli: la statuaria Rie Rasmussen, (che ricordiamo in un torrido approccio con Rebecca Romijn Stamos in Femme Fatale di Brian De Palma) nei panni di Angela, riceve un giusto tributo alla sua bellezza e non ci dispiace nemmeno come attrice (ma è anche modella e regista: ha realizzato due cortometraggi uno dei quali partecipò alla selezione ufficiale a Cannes nel 2004). Suo partner, nel film, è Jamel Debbouze (Andrè), attore algerino conosciuto ne Il meraviglioso mondo di Amelie, menomato ad un braccio e dotato di spiccata sensibilità.

Più che rimarcare i buoni sentimenti e la redenzione,  Besson intende sottolineare la dualità dell'essere umano, la sua capacità di contenere due esseri contrapposti dalle sensibilità opposte, angelo e demone (ma anche, e soprattutto, uomo e donna) e ce lo dimostra con un escamotage tecnico, cioè mettendoci di fronte allo sguardo dei due attori, che si rivolgono direttamente alla telecamera creando uno scambio diretto di emozioni con lo spettatore. Ciò emerge soprattutto in una scena particolarmente intensa in cui Andrè, di fronte ad uno specchio, dice ad Angela di amarla, ma lei lo esorta a rivolgere quella frase a se stesso. Perchè lei non è altro che il suo alter ego, quello che è veramente nel profondo, una persona meravigliosa e bellissima. La chiave del film sta proprio qui: chi siamo in realtà? Siamo angeli o demoni? A quale lato cediamo durante il corso della vita? Troveremo mai un angelo custode che ci indicherà la retta via?   

Angel-A nel complesso è un film godibile, ironico, a tratti anche comico, ma che contestualmente stimola i pensieri, un film forse un po' patetico nel finale (prevedibile, molto prima della conclusione), ma che comunque ci spinge a cercare la nostra metà nascosta, quella vera che celiamo dietro alla maschera che forse ci siamo costruiti per affrontare gli ostacoli e le difficoltà di ogni giorno.

 
 
 
 
 
 
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Commenti
 

I lettori hanno scritto 2 commenti

 
 
utente
Cruel
  • indirizzo IP 80.205.213.36
  • data e ora Giovedì 30 Marzo 2006 [14:13]
  • commento Patetico, melenso e, soprattutto, semplicemente banale. Bello comunque il bianco e nero e bravo come sempre Debbouze. 2/5, stando belli larghi.
 
 
 
 
 
utente
toni
  • indirizzo IP 213.140.17.98
  • data e ora Lunedì 04 Dicembre 2006 [1:28]
  • commento sottolinerei maggiormente la banalità più che la fotografia
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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