Chirurgo estetico che si finge sposato per non impegnarsi trova donna dei suoi sogni e le deve alcune spiegazioni.
Il voto del redattore
- voto
- 2/5
- valutazione
- Poche lodi, qualche infamia: è un film previsto e prevedibile, con due attori col pilota automatica. Proprio per questo, però, non può deludere eccessivamente.
Il voto dei lettori
- voto medio
- senza voto
- numero votanti
- Questo film è stato votato da 0 lettori
- di Woody Allen
- dal 17 10 2008
- genere Commedia
- tipo Sentimentale
- Chiara Orlandi
- Contro Il pessimo metodo
- A favore La violenza della psicoanalisi
- Sara Troilo Vs. Keivan Karimi
Mia moglie per finta
di Dennis Dugan
- Dati
- Titolo originale: Just Go with It
- Soggetto: Abe Burrows (Film) , I.A.L. Diamond (Teatro: Cactus Flower)
- Sceneggiatura: Allan Loeb, Timothy Dowling
- Genere: Commedia - Sentimentale
- Durata: 116 min.
- Nazionalità: USA
- Anno: 2011
- Produzione: Happy Madison Productions
- Distribuzione: Sony Pictures Releasing Italia
- Data di uscita: 01 04 2011
Meglio la moglie finta o la fidanzata vera?
di Carlo Griseri
Facciamo finta di non sapere che Mia moglie per finta sia il remake (seppur non dichiarato ufficialmente) di Fiore di cactus, commedia riuscitissima che vedeva nel suo cast Walther Matthau, Goldie Hawn e Ingrid Bergman... Quel film è inarrivabile, e il suo rifacimento lontano anni luce. Detto questo, approcciare un film con Adam Sandler(come approcciarne uno con Jennifer Aniston) da qualche anno è ormai diventato molto semplice: sai già cosa ti aspetta, sai già che ruolo interpreterà, sai già che la storia sarà simpatica (non troppo, ma neanche troppo poco) e che la visione scorrerà via piacevolmente.
E’ raro che uno dei due “re” della commedia romantica cambi questo copione: è successo un po’ a Sandler con Funny People(abbastanza incompreso, sicuramente troppo lungo) e ancor più con Reign over me, che hanno infatti avuto poco successo. Più raro che capiti alla Aniston, ricordiamo giusto un incompiuto Friends with moneydel 2006, o ancor prima Derailed.
Copione prevedibile, pilota automatico inserito: il film promette e mantiene, impossibile uscire dalla sala delusi sapendo cosa propone il lavoro di Dennis Dugan (Un weekend da bamboccioni, Zohan, Vi dichiaro marito e marito... un habitué dei film di Sandler e della sua casa di produzione Happy Madison!).
La storia è questa: lui scopre che la donna che sta per sposare non lo ama e lo cornifica poco prima di andare all’altare, decide di lasciarla e di buttarsi in un bar a bere. Con la fede al dito (prima di sposarsi?!?) riesce senza fare nulla a sedurre una bella ragazza... e da lì ha l’idea di diventare uno sciupafemmine che finge di essere sposato e infelice, fino al giorno in cui conosce una ragazza bellissima che viene invece respinta da quella fede. Inizia qui una commedia degli equivoci, con Jennifer Aniston - single, madre di due figli e assistente di Sandler, chirurgo plastico - chiamata a interpretare la ex-moglie per far capire alla nuova fiamma che quella è una storia finita... Nulla o quasi andrà come previsto, ma alla fine l’amore trionferà (tra chi non ve lo diciamo, però).
A interpretare il ruolo che fu di Goldie Hawn è questa volta Brooklyn Decker, modella statunitense al suo esordio in un ruolo importante sul grande schermo. Il “fisico del ruolo” c’è, senza dubbio, e la ragazza in bikini lascia senza parole sia i protagonisti (bambini compresi) del film sia gli spettatori in sala, ma per il resto il confronto con l’originale è inclemente. Rivedremo comunque sicuramente la Decker sul grande schermo, ne siamo sicuri: la moglie del tennista Andy Roddick (che fa una simpatica comparsata nel finale buonista) andrebbe giudicata dopo una visione in lingua originale (cosa impossibile qui da noi fino all’uscita per l’home video), ma l’impressione è che oltre alla bellezza non ci sia molto altro...
Diverso e più complesso il discorso relativo a Nicole Kidman, qui presente con un piccolo ruolo decisamente insolito per la sua carriera. Vecchia compagna di college della Aniston, ha fama di donna insopportabile e tremendamente competitiva, che ha sempre soverchiato la compagna in gioventù. Nel corso di un folle weekend alle Hawaii con fidanzata, finta ex-moglie (accompagna dai due figli e da un nuovo finto compagno... tutto chiaro?) non potrà mancare anche l’incontro con lei. L’inserimento della Kidman in un contesto simile affascina sulla carta (si tratta sostanzialmente di un gioco che la stessa attrice accetta e sfata sulla sua immagine da donna perfetta) ma che visto sullo schermo invece non convince pienamente.
Jennifer Aniston recita il suo ruolo da moglie ideale per l’ennesima volta, sottovalutata a inizio film e piano piano scoperta dal suo partner come “quella giusta” (Come ha fatto Brad Pitt a lasciarla?, dovranno chiedersi le spettatrici in sala ancora in lutto per la separazione dall’attore. Mentre gli spettatori maschi questa domanda non se la fanno, si sa). Abiti poco sexy e molto anonimi, occhiali in viso e trucco rado all’inizio, per dare spazio al miglioramento graduale col passare dei minuti (fino al bikini - quasi nel finale - che lascia a bocca aperta il suo finto marito): una trasformazione da manuale, già vista mille volte e già in programma in altrettanti film nei prossimi anni.
Mia moglie per finta non è un brutto film, è solo un film come tanti altri prima e tanti altri ancora dopo, in cui a infastidire di più è lo spreco di un attore dalle potenzialità molto maggiori. Per non ricorrere sempre al solito citatissimo Ubriaco d’amore diPaul Thomas Anderson, in cui è strepitoso, o i due titoli segnalati in apertura di questa recensione, si possono elencare alcuni titoli significativi in cui il “nostro”, pur senza strafare, riesce a lasciare il segno con qualche guizzo, cosa che qui non fa: 50 volte il primo bacio o Spanglish, due commediole sulla carta non dissimili da Mia moglie per finta, hanno una freschezza e un senso della commedia che qui manca. E Sandler, come detto anche produttore di tutte queste pellicole, non può risparmiarsi le critiche.
La prevedibilità in alcuni casi paga: costato circa 80 milioni di dollari, il film negli Stati Uniti ne ha incassato finora più di 100, a cui andranno aggiunti i soldi dei mercati internazionali (pochi dall’Italia, pare...). Obiettivo minimo raggiunto, anche se si poteva pensare che Mia moglie per fintaandasse meglio.
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