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libera critica cinematografica

 
 
 
 
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Locandina
 
 
 
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Trama

Giovanotto straricco, figlio di genio informatico scomparso, ripercorre le orme paterne.

 
 
 
 
 
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Voti

Il voto del redattore

  • voto
  • 2.5/5
  • valutazione
  • Il papà è Obi-Wan, lui è Neo ma fesso e lei è Il Quinto Elemento in abito scuro
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Il voto dei lettori

  • voto medio
  • senza voto
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Info

Tron: Legacy

di Joseph Kosinski

 
    Dati
  • Titolo originale: Tron: Legacy
  • Soggetto: Steven Lisberger, Bonnie MacBird, Edward Kitsis, Adam Horowitz, Brian Klugman, Lee Sternthal
  • Sceneggiatura: Edward Kitsis, Adam Horowitz
  • Genere: Azione - Sci-fi
  • Durata: 127 min.
     
  • Nazionalità: U.S.A.
  • Anno: 2011
  • Produzione: LivePlanet, Walt Disney Pictures
  • Distribuzione: Walt Disney Studios Motion Pictures Italia
  • Data di uscita: 29 12 2010
 
 
 
 
 
 
 
 
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Recensione

30719 BASIC BYTES FREE

di Luigi Faragalli

Prima di andare a vedere questo film ho dovuto dare delle spiegazioni a mia moglie.

Pare infatti che vi siano al mondo persone che non sappiano nulla di Tron, per quanto questo possa suonare del tutto incredibile alle orecchie di un qualunque geek. Il fatto è che per noi bambini degli anni ottanta (i fantascientifici anni ottanta!), per noi che passavamo ore a guardare il turbo a strisce del Commodore 64, per noi che abbiamo scritto le nostre prime righe di codice in Simons' Basic, beh, per noi Tron, quello del 1982, non è stato un semplice film, per noi Tron è stata un'autentica profezia.

Facendo mente locale è ben facile comprendere come nei primi anni ottanta internet fosse ad uno stato del tutto embrionale, ben lungi dall'essere concetto comprensibile alle masse. Non vi era inoltre alcuna familiarità con espressioni come reti, realtà virtuale, social network, virus, firewall, e compagnia bella, tutto doveva ancora sbocciare, tutto era in nuce, l'era della digitalizzazione di massa non era ancora cominciata.

In un tale contesto, sotto l'egida stucchevole quanto a volte autenticamente visionaria della Disney, Steven Lisberger partorì Tron, ovvero l'elettronica incarnata. Nel Tron originale un programmatore geniale e idealista finisce per ritrovarsi letteralmente trasportato all'interno del mondo digitale e da lì, in qualità di creativo, conduce una rivoluzionaria battaglia contro chi si è impossessato delle sue idee e le ha utilizzate solo per ricavarne profitto.

Ben prima di Matrix, prima ancora de Il tagliaerbe, Tron è venuto prima di tutto.

Questo ho tentato di spiegare a mia moglie mentre si spegnevano le luci in sala.

Purtroppo Tron Legacy, il Tron odierno, è tutt'altro che una nuova profezia.
Il film è realizzato allo stato dell'arte. Si vede l'investimento cospicuo e la cura del dettaglio. Molto belle le scene, notevoli gli effetti, tutto fatto per bene ma tutto, ahimè, attuale, tutto concentrato su un oggi opprimente, così opprimente dall'aver bisogno del passato per giustificare sé stesso, senza spiccare mai un salto deciso verso qualcosa di futuribile.

Dal passato si ripesca infatti il volto di un Jeff Bridges giovane, prima nelle vesti di padre che saluta il proprio pargolo e poi di nuovo nelle vesti di Clu, malvagia copia digitale. Le fattezze del giovane Bridges sono visibilmente realizzate in computer grafica, nettamente identificabile come tale seppur di pregevole fattura. C'è ancora qualcosa che non funziona nella realizzazione dei volti in CG. Bridges giovane è perfetto, sono perfetti i capelli, le rughe, le espressioni, la barba incolta, è tutto realizzato esattamente come nella realtà eppure... qualcosa non va. Si capisce che quella faccia non è reale, è fotorealistica, certo, ma non reale. Dal passato si ripescano anche il gioco del lancio del disco ed il gioco delle moto, perdendo qui purtroppo le meravigliose curve/spigolo a novanta gradi, tanto caratteristiche di un mondo altro rispetto alla nostra comune realtà. Dal passato si ripesca tanto e non si aggiunge moltissimo. C'è Quorra, è vero, bellissima nei suoi occhi stupiti, c'è il figlio di Flynn, Sean, eroe per caso senza particolari abilità, c'è il Castor interpretato da Michael Sheen, macchietta fracassona senza senso, e c'è purtroppo poco altro.

La trama è leggerina e si ha la sensazione che tutto sia delegato alla magnificenza visiva della ricostruzione del mondo digitale. A qualcuno potrà bastare, forse.

Completano il film un superfluo 3D (e che sia superfluo in praticamente tutti i film ormai non è una novità) ed una eccezionale colonna sonora, vera colonna portante della pellicola e conferma della grandezza dei Daft Punk. Il duo robotico compare anche nel film, giustamente alla console di un locale.

In definitiva Tron Legacy ha forse un unico grande difetto: è un prodotto maturo di una quotidianità ben nota laddove l'illustre predecessore era invece uno sguardo carico di fiducia verso un futuro di là da venire.

 
 
 
 
 
 
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Commenti
 

I lettori hanno scritto 1 commento

 
 
Sara Troilo
Sara Troilo
  • indirizzo IP 79.51.152.167
  • data e ora Mercoledì 05 Gennaio 2011 [13:51]
  • commento il sol dell'avvenire non è roba da disney
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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