Il voto del redattore
- voto
- 2.5/5
- valutazione
- Un grandissima Piaf, dalla vita tormentata ma incredibilmente intensa. La musica si merita un 5/5.
Il voto dei lettori
- voto medio
- 5/5
- numero votanti
- Questo film è stato votato da 15 lettori
- Contro Il pessimo metodo
- A favore La violenza della psicoanalisi
- Sara Troilo Vs. Keivan Karimi
La vie en rose
di Olivier Dahan
- Dati
- Titolo originale: La Môme
- Soggetto: Olivier Dahan
- Sceneggiatura: Olivier Dahan
- Genere: Azione - Animazione
- Durata: 140 min.
- Nazionalità: Francia, UK, Repubblica Ceca
- Anno: 2006
- Produzione: Alain Goldman
- Distribuzione: Mikado Film
- Data di uscita: 04 05 2007
Tutto in una voce
di Roberta Folatti
Certo la vita della Piaf sembra scritta da un romanziere ottocentesco in preda a spasmi romantici: abbandonata dalla madre, cresciuta nella casa chiusa gestita dalla nonna paterna e poi nel circo dove lavorava il padre, costretta a cantare per strada per raggranellare qualche soldo, giovanissima si ritrovò a frequentare pessime compagnie e ad abusare dell'alcol. Come tutte le storie a base di colpi di scena, spuntò anche un pigmalione, che - dopo averla sentita cantare in un vicolo - la lanciò nel suo locale, risvegliando l'interesse dei media. Ma gli amici malfattori di Edith...
Insomma la trama non provoca cadute di tensione, e per ciò che riguarda i dialoghi il regista dice di aver usato le parole stesse della Piaf: "Andava diritto al punto senza verbosità. Ho letto la sua corrispondenza, comprese le lettere non pubblicate e sono stato colpito dalla sua prosa, dalla sua onestà e acutezza di giudizio".
La personalità carismatica della cantante francese, figura tragica ma anche donna volitiva, che sapeva divertirsi e ironizzare su tutto, emerge prepotentemente e la sua voce, a sottolineare molte delle scene del film, crea una forte suggestione.
L'interpretazione di Marion Cottilard lascia il segno, l'attrice è stata scelta anche per la sua somiglianza con la Piaf giovane, ma il suo precoce, repentino invecchiamento è credibile. La salute della celebre cantante già intorno ai quarant'anni era gravemente compromessa e capitava che salisse sul palcoscenico in condizioni davvero precarie, svenendo dopo pochi pezzi. Ma il suo bisogno di esprimersi davanti a un pubblico era più forte di qualsiasi disagio fisico, quasi eroico.
La Cottilard riesce a dar vita a una figura indimenticabile, che colpisce anche chi della Piaf sapeva poco o nulla. "Fin dall'inizio - racconta l'attrice - non avevo l'intenzione di imitarla soltanto. Il mio scopo era creare dentro di me spazio sufficiente perchè lei si sentisse a suo agio, pur senza che io scomparissi del tutto. Dovevo accettarla con calore perchè potessimo intenderci e creare qualcosa insieme. Essere attore vuol dire riuscire a invitare dentro di sè il personaggio, dividendo con lui quel che sei. "
Insomma val la pena vedere il film di Dahan per l'incanto che il personaggio Piaf emana oggi come allora, quella magia che solo gli artisti veri hanno il potere di rinnovare.
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