Il voto del redattore
- voto
- 2.5/5
- valutazione
- La Corea non eccelle nel genere cappa e spada.
Il voto dei lettori
- voto medio
- 4/5
- numero votanti
- Questo film è stato votato da 7 lettori
- Contro Il pessimo metodo
- A favore La violenza della psicoanalisi
- Sara Troilo Vs. Keivan Karimi
Sword in The Moon - La Spada nella Luna
di Kim Eui-Suk
- Dati
- Titolo originale: Cheong-pung-myeong-weol
- Soggetto: Jang Min-Seok
- Sceneggiatura: Jang Min-Seok
- Genere: Azione - Arti Marziali
- Durata: 94
- Nazionalità: Corea del Sud
- Anno: 2003
- Produzione: Lee Dong-Kwon Per Whitelee Entertainment
- Distribuzione: Moviemax
- Data di uscita: 00 00 0000
- Link
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- Sito Ufficiale
Un altro wuxia
di Stefano Tirelli
Debutto nel genere cappa e spada del regista Kim Eui-Suk, tentativo coreano di cavalcare l'onda del successo del genere wuxia portato alla ribalta dai recenti colossal Hero e La Foresta dei Pugnali Volanti, Sword in the Moon ha ottenuto una buona distribuzione in Italia, probabilmente grazie alla partecipazione a Cannes nella sezione "Un certain regard". Il film rientra perfettamente nei canoni del genere wuxia: nell'antica Seoul, un clan di esperti spadaccini difende alti valori morali, quando scoppia una rivoluzione tesa a sovvertire l'attuale re. Un intrigo intessuto dai ministri si ritorce contro il clan che viene annientato: Ji-Hwan e Gyu-Yup, amici fraterni e punta di diamante della spada della luna, si trovano a un bivio e prendono strade divergenti. Il primo si piega al nuovo regime per salvare i propri uomini e sposa la causa a costo di dover uccidere il proprio maestro, il secondo invece si salva dalla sanguinosa battaglia e fugge diventando un sovversivo assassino a piede libero che medita vendetta sul nuovo reggente, grazie anche alla figlia, allieva prodigio del vecchio maestro. Gli intrighi politici tra ministri oppositori o sostenitori del nuovo re si fanno più complicati, l'intreccio narrativo rappresentato con alcuni flashback montati con un certo disordine non facilita la comprensione della vicenda. Il "traditore" Ji-Hwan è colto periodicamente dai rimorsi, mantiene la propria posizione di soldato del nuovo re pur rimpiangendo i cari "vecchi tempi" in cui andava d'amore e d'accordo con Gyu-Yup e la bella figlia del maestro. Grande enfasi è posta sull'amicizia tra i due protagonisti che da fraterni alleati si ritrovano nemici, un tema caro a John Woo che sembra ripreso pari pari da un discreto numero di film di Hong Kong, nella sua formulazione e nella sua rappresentazione.
Purtroppo non abbiamo un Chow Yun-Fat a interpretare il protagonista e l'intensità emotiva ne risente molto: l'interprete Choi Min-Soo ha una sola espressione per tutte le occasioni. Nemmeno gli altri interpreti spiccano per intensità di recitazione, ma la mancanza del protagonista è quella che pesa di più sul giudizio globale.
Notevole cura è stata dedicata alla realizzazione delle battaglie, che ha un tocco di realismo in più rispetto alle coreografie degli analoghi Hero e La Tigre e il Dragone: qui non c'e' gente che svolazza sulle canne di bambù, ma una buona dose di splatter (teste mozzate a profusione) a condire assassinii e battaglie. Una nota di merito va alla regia e alla fotografia, lodevoli vista la scarsa esperienza del regista, anche se non eccellenti come quelle di Zhang Yimou, forse anche per il budget evidentemente più ridotto. Insufficienza drammatica per la colonna sonora tra cui spiccano un paio di pezzi veramente brutti e discordanti con le immagini.
Il film, tirando le somme, è un pout-pourri del già visto, tecnicamente mediocre sotto molti aspetti tranne la regia. Un cast migliore avrebbe risollevato le sorti del film. Ciò nonostante, la trama è abbastanza avvincente (a patto di restare attenti durante i flashback che si distinguono poco dal presente) e le battaglie sono godibili. Il film sfiora la sufficienza senza raggiungerla, ma gli amanti del genere usciranno dalle sale abbastanza soddisfatti.
I lettori hanno scritto 10 commenti
- commento Troppi film troppo simili in un tempo troppo ristretto. Stanno saturando il genere.
- commento Verissimo, capisco cavalcare l'onda ma quando si esagera si rischia un effetto contrario.
- commento La moviemax ha fatto davvero incetta di film coreani.
- commento chi non muore si rigenera
- indirizzo IP 62.11.19.31
- data e ora Venerdì 14 Ottobre 2005 [20:32]
- commento la trama è avvincente e Choi Min-soo sa recitare anke basandosi solo sullo sguardo dà forti emozioni.notatelo.
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