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Editoriale

Noi siamo leggenda

di Sara Troilo

Sopravvissuti ai bagordi, alle influenze, ai mal di pancia e di stomaco, infarciti di panettone e lenticchie, ma anche di aulin e tachipirina guardiamo in faccia il nuovo anno. Espletati i riti scaramantici praticamente obbligatori (avete mangiato l'uva a mezzanotte, vero?) e con le dita slogate nel tentativo di arricchire a dismisura i gestori di telefonia mobile mandando SMS identici a chiunque (quest'anno mi andava l'arabo o sbaglio?), non ci resta che aspettare la mitologica Befana. Dopodichè via lucine, via alberi di natale, via mutande rosse: si torna alla triste o felice normalità. Vediamo quali eroi ci verranno in aiuto in questo rigido inverno, diamo un'occhiata ai prossimamente di cineboom andando a leggere le schede.

Le prime uscite di gennaio (il 4 per l'esattezza) dovrebbero accontentare gli spettatori più diversi. Dopo il trionfo a Venezia arriva finalmente sugli schermi italiani il Leone d'Oro Lussuria di Ang Lee, tratto dal romanzo omonimo di Eileen Chang. Dopo le commoventi vicende dei cowboy americani eccoci nella Cina della Seconda Guerra Mondiale e nella vita di Wong Chia Chi. Un film da festival per chi ama il cinema orientale e i suoi ritmi e, naturalmente, per chi ama il regista. Per chi vuole il sangue e sbava per l'horror c'è il nuovo film del guru del genere Rob Zombie che ci racconterà in Halloween - The Beginning gli esordi di Michael Myers reinventando, per sua ammissione, il personaggio in modo che torni a indurre il terrore negli spettatori che ormai lo conoscono. Nei panni dello psicologo infantile Malcolm McDowell, l'indimenticato Alex di Arancia meccanica. Colonna sonora di John Carpenter che avrebbe incoraggiato Rob Zombie e "fare il proprio film" senza quindi sentirsi troppo legato al bellissimo Halloween - La notte delle streghe (1978) firmato da Carpenter stesso. Infine una commedia, Lars e una ragazza tutta sua e un film tedesco per ragazzi, Uibù - Fantasmino fifone attendono gli spettatori sempre il 4 di gennaio.


La settimana successiva farà bella mostra di sé il pluripubblicizzato Io sono leggenda con Will Smith unico sopravvissuto al virus che ha trasformato la popolazione mondiale in vampri. Dai trailer l'impressione che si ricava è che il romanzo di Richard Matheson da cui è stato tratto sia molto meglio. Gli faranno compagnia due film italiani: Bianco e nero di Cristina Comencini che mette in scena Fabio Volo nei panni del marito fedifrago e che si accoda allo sdoganamento generale di Ambra Angiolini affidandole un ruolo importante e L'allenatore nel pallone 2 che torna nel 2008 come già era tornato l'Abatantuono prima maniera in 2061 ignoro per venire incontro a quale bisogno. Potevano tornare come hanno fatto, ma anche no, si potrebbe dire.


La stagione comincia a scaldarsi con il 18 di gennaio giorno che vede una gran quantità di nuove uscite, soprattutto di produzioni italiane. Dalla Signorina Effe di Wilma Labate che racconta della dura lotta avvenuta nel 1980 alla Fiat dopo che la dirigenza aveva annunciato circa 15.000 licenziamenti, alla storia a tre raccontata da Marco Simon Puccioni in Riparo - Anis tra noi che vede Maria de Medeiros alle prese con la propria compagna e con un nuovo venuto, un clandestino che si è nascosto nella loro auto e che entrerà anche nella sua vita, per finire con Paolo Franchi e con Nessuna qualità agli eroi che si preannuncia come un film piuttosto duro. Il resto è tutto a stelle e strisce, dal detestabile Alvin al nuovo Ridley Scott che ci mostra la malavita di New York negli anni '70 con Denzel Washington e Russell Crowe, fino al letterario Il club di Jane Austen passando per il thriller L'incubo di Joanna Mills interpretato da Sarah Michelle Gellar.


Insomma, ce n'è per tutt*, si tratta solo di scegliere e sarà meglio che i registi non ci deludano, essendo sopravvissuti a influenze e feste siamo più forti e potremmo arrabbiarci.

 
 
 
 
 
 
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Commenti
 

I lettori hanno scritto 1 commento

 
 
Luigi Faragalli
Luigi Faragalli
  • indirizzo IP 151.5.148.94
  • data e ora Lunedì 07 Gennaio 2008 [14:10]
  • commento Ho visto Banfi nello spot in cui reclamizza loghi e suonerie di Oronzo Canà. Ho provato un po' di pena per lui. Alla sua età avrebbe potuto risparmiarselo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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