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Editoriale

 
 
 
 
 
 
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Editoriale

Lettera a Babbo Natale.

di Sara Troilo

Caro Babbo Natale, io ho fatto indagini su di te.

So che sei legato alle multinazionali. So anche che quel ridicolo costume che indossi lo indossi per contratto, bello. Non prendiamoci in giro, so che la tua anima vale meno di zero, so che l'hai svenduta ogni volta che hai potuto. Te lo dico per darti un vantaggio anche se non capirai, non sei mai stato bravo a usare il cervello, lo dicono anche quelle tue renne. Rudolph per esempio (l'unica con un nome decente, detestabile pervertito) ti imitava spesso, ogni volta per farlo cercava una bottiglia e si dimenava qua e la' per la stanza sbattendo forte la testa al muro e ogni volta, ad ogni rimbalzo all'indietro cadeva e urlava "Oh, il mio povero sedereeeee!". O troppo sbronzo, amico, o stupido di tuo, cosi' ti ricorda anche Dixen, sorella di Vixen (ma come si fa?) che aveva le convulsioni per il troppo ridere pensando a te che conti i regali da mettere nei sacchi e dopo il tre ti fermi e dici a Dasher (lasciamo stare) "continua tu, Pusher". Veniamo al sodo e guardami negli occhi.

Quello che ho visto nella programmazione cinematografica di quest'anno non mi ha soddisfatta. A fronte di meraviglie del calibro di Primo amore di Garrone, The Eternal Sunshine of A Spotless Mind di Gondry, 2046 di Kar Wai, Le conseguenze dell'amore di Paolo Sorrentino, Oro rosso di Panahi, La mala educacion di Pedro Almodovar e alcuni documentari come The Corporation di Abbott e AchbarThe Agronomist di Jonathan Demme  e il Moore di Fahrenheit 9/11 che non fa mai male, ci siamo ritrovati a sguazzare nella mediocrita' quando non addirittura nella monnezza. Si', intravedo un percorso, posso pure sforzarmi di essere ottimista e ripetere che probabilmente la nostra stirpe non si merita l'arte e allora ben vengano i documentari ben fatti, pero' mi devi un regalo e lo voglio bello grosso, altrimenti vado dagli sbirri e canto.

Innanzitutto voglio (spero) che il signor Alberoni si dimetta dalla carica di presidente della Scuola Nazionale di Cinema, sia per sfizio mio che per il bene della scuola. Poi voglio una programmazione delle grandi uscite piu' razionale e meno impastata sui tre/quattro mesi. Ah, voglio grandi uscite. Enormi. E voglio che la censura  svanisca come un gelato lasciato sopra una stufa accesa. Fin qua ho chiesto lo stretto indispensabile. Veniamo al Decreto Urbani del 2004 nella parte che riguarda il finanziamento dei film italiani e ti cito Milena Gabanelli "la nuova normativa prevede un contributo pubblico del 50% solo se hai trovato anche l'altro 50 %, che in genere viene dalla Tv, quindi vuol dire film Tv compatibili, e solo a chi dimostra  di avere una storia di successo alle spalle." (tratto dalla puntata di Report di domenica 4 aprile 2004). Ecco, straccialo.

 

Grazie anche a nome dei piccoli produttori, dei giovani autori e del cinema indipendente.

Vi rimando a tra pochissimo per le lettere a Babbo Natale delle redazione di Cineboom, nel frattempo gli auguri da parte di tutti i redattori

 
 
 
 
 
 
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Commenti
 

I lettori hanno scritto 15 commenti

 
 
utente
laplatiruspante
  • commento Tino, perche' non hai citato Donnie Darko ? Forse perche' parlavi durante il film????
 
 
 
 
 
utente
Tino
  • commento Beh, l'avevi già citato tu! ...oh cacchio, si, effettivamente si: non parlavo con te? ;)
 
 
 
 
 
utente
laplatiruspante
  • commento Tino, guarda che parlavi con mia sorella (seduta alla tua destra, ricordi??:)
 
 
 
 
 
utente
Tino
  • commento Punto primo: io non parlo mai al cinema! (...) Punto secondo: cacchio, hai ragione!!! Beh, dammi dello scemo... Punto terzo: e poi dai, non negare; parlavo anche con te!
 
 
 
 
 
utente
laplatiruspante
  • commento Con me?? Signor giudice...nego tutto!!!!:)
 
 
 
 
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