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Superman Returns

Cloaca del 20 09 2006

 
 
 
 
 
 
 
 
 
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Cloaca

Why the world doesn't need Superman Returns

di Luigi Faragalli

[Mentre pensavo al titolo per questa cloaca all'improvviso mi è venuta un'idea in merito ed ho, interiormente, esclamato: Wow!. Poi mi sono ricordato due cose: 1) la mia caporedattrice mi aveva accennato a qualcosa del genere con oggetto però non il film ma il caro inutile Bryan Singer; 2) una vecchia massima pronunciata chissà da chi ammonisce sulla probabile non originalità delle idee che sembrano valide (nove volte su dieci, se ti viene in mente un'idea davvero buona, qualcuno l'avrà già avuta prima di te).
Cercando sul web, infatti, ho avuto la ferale conferma dei miei timori. Tanti piccoli nerd brufolosi esperti di fumetti hanno avuto la mia medesima idea. Cosa ne ho dedotto? Semplice, non ho più la fantasia di un tempo, sono evidentemente ancora un nerd esperto di fumetti e, soprattutto, ho perfettamente ragione a sbattere Superman Returns in cloaca. I nerd non sbagliano mai. NdR]

Salve, sono il fantasma di Christopher Reeve, e vi scrivo per pregarvi di non andare a vedere il film che dovrebbe essere un omaggio alla mia carriera ed alle mie interpretazioni più note. Nessuno vi chiederà mai scusa per questo film, c'è troppa furbizia nella sua realizzazione, quindi, per questa cloaca, accontentatevi di un'autorevole dissuasione proveniente dall'aldilà.
Scrivo io, in ectoplasma ed energia psichica più che in carne ed ossa, perché qui non mi si omaggia affatto, qui si sta offendendo la mia memoria, quindi, per favore, statevene alla larga.
So cosa state pensando, io sono un fantasma quindi sono immateriale e non posso usare una tastiera. Ah no, non è questo che state pensando? State pensando che un redattore deve avere un bel coraggio a fingersi il fantasma di un attore scomparso di recente pur di stroncare in modo originale un film? Nemmeno questo?
Maledizione, dimentico sempre che i fantasmi non sanno leggere nel pensiero.
Del resto è una delle poche cose che non sa fare nemmeno Superman. Avete mai pensato a quanto sia problematico scrivere storie per un supereroe come Superman?
Superman è un soggetto particolarissimo, è un elemento narrativo pericoloso, da maneggiare con estrema cura. Il primo dei supereroi, quello che ha dovuto inventare un genere, aprire strade, procedere per tentativi. Superman è stato immaginato come un essere dotato di poteri strabilianti non tanto per tipologia quanto per quantità. Superman fa un sacco di cose in modo super.  Come se non bastasse i suoi poteri col progredire, col passare del tempo, di storia in storia, sono diventati sempre più incredibili, quasi illimitati. Solo negli ultimi anni qualcuno è riuscito ad accopparlo ma per un breve periodo.
Avete idea di come sia difficile scrivere una storia avvincente in cui qualcosa o qualcuno riesca in qualche modo a creare dei problemi ad un supereroe così?
Nonostante questo, per quasi settant'anni, grandi autori hanno misurato se stessi cimentandosi in un'impresa tanto ardua. Dunque, perché interrompere questa felice tradizione affidandosi a due brocchi come Michael Dougherty e Dan Harris? Capisco che sono amiconi del regista ma questo non mi rende più digeribile il pastone che hanno confezionato.
Due ore e mezza di barbosissimo compitino. Un temino da secchione poco sveglio sul più famoso dei supereroi. Tutto rituale, nessuna passione. Grandi incassi, ok, ma così c'è davvero da vergognarsene. Probabilmente l'operazione più smaccatamente ed unicamente commerciale degli ultimi anni.
Se qua in paradiso qualcuno mi chiedesse di descrivere Superman Returns in quattro parole direi che è pedissequo, prolisso, pedante e poltaceo. Vado a spiegarmi. Peddisequo perché non aggiunge un briciolo a quanto già visto, detto o scritto sul personaggio. La storia è così irrilevante che sembra un collage di roba vecchia. Il film è irrilevante finanche dal punto di vista visuale, pecca mortale considerando i mezzi sia tecnici che finanziari che c'erano a disposizione. Ok, la lunga scena del salvataggio dello shuttle in pericolo è carina, ma il resto è uno sconforto. La fortezza della solitudine a vedersi non è poi tanto meglio di quella dei film con me come protagonista. Credetemi, non parlo certo per invidia, i fantasmi non hanno nulla da guadagnare.
Prolisso perché alcune scene sono così insopportabilmente tirate per le lunghe da scoprire la plateale mancanza di contenuti della pellicola. I trenini di Lex che si scontrano e cascano dal plastico per venti minuti non sono metafora, sono noia.
Lois che si rivede nella scena del voletto cheek to cheek per una quaresima non è una citazione, è noia. E poi via, quella medesima scena a me ed a Margot Kidder era venuta infinitamente meglio. Quei due bambocci odierni sullo schermo condividevano la stessa tensione erotica che c'è tra una patata lessa ed una tazza di brodo di pollo.
Pedante (mi state ancora seguendo nell'elencazione, sì?) perché è tutto schifosamente ripreso da qualche parte, tutto ricalcato, tutto ridicolmente fotocopiato con tono pure saccente. E quello che non lo è, quello che potrebbe essere originale, è semplicemente sbagliato. Abbiamo capito che gli autori hanno pensato di fare qualche ricerca e poi di pavoneggiarsi per tutto il film come alunni modello, il problema è che si applicano ma non sono molto intelligenti. Ok, giusto il costume, giusta la nave con cui Superman torna, giusto il super-udito, giusti i cristalli, tutto molto vecchio stile, bravi, ma voi che ci stavate a fare? Perché hanno pensato di pagarvi? Per scrivere e per filmare quel Lex Luthor là? Luthor, sia che si prenda in esame la saga di Superman pre-Crisis, sia che si prenda quella post, è un uomo fuori dal comune. Brillante scienziato o geniale miliardario in cerca di potere, comunque mente acuta in grado di concepire piani così complessi ed articolati da ingannare l'uomo d'acciaio, metterlo in difficoltà, porlo di fronte a grandi dilemmi, a conflitti interiori lancinanti.  
Il Luthor di questo film invece che fa? Infila un cristallo dentro un tubo verde. E già, ci voleva Lex! E per cosa poi? Per creare terra distruggendo la terra che c'è già e rivenderla? Ma a chi? Ma che piano è?
Dove siamo arrivati con l'elenco? Ah, sì, poltaceo, aggettivo del cui utilizzo, modestamente, vado anche alquanto fiero. Avete presente quando siete già sazi ma vi ficcate in bocca comunque una cucchiaiata di polenta o di semolino e ci rigirate la lingua dentro? No? Beh, provate. Ecco, sostituendo la lingua con gli occhi avrete esattamente la sensazione che vi trasmette la visione di questo film. E la sdilinquitissima Lois Lane di Kate Bosworth ne è cardine molliccio e svenevole. Ora, io non so perché Hollywood voglia per forza imporre la ragazza clarissa tutta smancerie e cuore in gola come nuovo modello, però basta, per favore, ve lo chiede uno che ha passato un sacco di anni completamente paralizzato ed è pure morto, di sofferenza ne capirò qualcosa, no? 

Ah, un'ultima nota: Superman, porca miseria ladra impestata, è un bravo ragazzo! E' il più bravo ragazzo dei bravi ragazzi! Per fargli fumare una sigaretta gli devi mettere la kryptonite rossa nelle mutande. Come vi salta in mente di fare un film in cui cerca di fregare la ragazza ad un altro tizio?

 
 
 
 
 
 
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Commenti
 

I lettori hanno scritto 11 commenti

 
 
utente
Sara
  • indirizzo IP 151.38.135.241
  • data e ora Mercoledì 20 Settembre 2006 [10:39]
  • commento l'unica scelta simpatica e' la fidanzata di luthor. il resto e' una vera noia schifosa
 
 
 
 
 
utente
Luigi
  • indirizzo IP 151.52.125.234
  • data e ora Mercoledì 20 Settembre 2006 [12:03]
  • commento E l'unica battuta degna è quando Lex prega Lois di dirgli quella frase che lei dice sempre. Giocando sui luoghi comuni e sugli stereotipi si poteva costruire una sceneggiatura fresca e divertente.
 
 
 
 
 
utente
marty
  • indirizzo IP 82.58.132.90
  • data e ora Venerdì 06 Ottobre 2006 [14:25]
  • commento questo film mi è piaciuto troppo...ah se anke il mio ragazzo fosse superman...
 
 
 
 
 
utente
Dudoski
  • indirizzo IP 83.103.92.98
  • data e ora Lunedì 06 Novembre 2006 [9:48]
  • commento Stavo per scrivere che Superman è l'esatto corrispettivo di quello schifo di X-Men 1 e che bisognerebbe aspettare Superman 2 per verificare l'equazione Supes : X-Men = Supes 2 : X-Men 2 ma...
 
 
 
 
 
utente
Dudoski
  • indirizzo IP 83.103.92.98
  • data e ora Lunedì 06 Novembre 2006 [9:50]
  • commento "Il regista Bryan Singer ha firmato un accordo con la Warner Bros. Pictures per produrre e dirigere il sequel di "Superman Returns", affiancato dalla co-produzione della Legendary Pictures".
 
 
 
 
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