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Il più grosso vantaggio della destra italiana, se si esclude l’aver avuto come avversari quelli del PD

Ma sì, quello, lui, Mr. Lui

Qualche giorno fa, mentre guardavamo una partita dei mondiali, mi sono ritrovato a spiegare ai miei amici chi fosse Mr. Lui.
L’impresa mi è risultata titanica.
Avevo appena digerito la totale mancanza di dialettica del telecronista della partita (Ehhhhhhh, la Svezia risulta davvero infermabile!) quando, chissà per quale diabolico inseguirsi di temi e riflessioni, salta fuori lui, l’uomo fatto intermezzo.

- Mah… come dire… è uno che compare ogni tanto su Italia Uno, come quei fessi che gridano “Italiaaaaaaaaa U-no!”, più o meno uguale come collocazione e tempistica. Fa il mimo, più o meno… con i rumoretti in sottofondo. Fa cose sciocche, come sparare agli uccelli inesistenti in aria, come il giochetto del pollice che si stacca, la cavalcata del cavallo inesistente, il tiro alla fune, cose così. Forse dovrebbe far ridere, non lo so, non ho mai capito davvero il senso.

Insomma, quasi nessuno aveva mai prestato attenzione al losco e tristo figuro, tutti si limitavano ad ignorarlo, come si fa di solito con quasi tutta la programmazione di quella rete. Quale persona dotata di un minimo di intelligenza ha mai davvero ascoltato una puntata di Lucignolo?
Il mio amico Walter pensava che fosse un telefilm, solo che cambiava canale subito, ai primi fotogrammi di Mr. Lui via, zac, altro canale, così non ha mai potuto accorgersi della brevità delle apparizioni.

Stupito da tanta refrattarietà decido di informarmi su internette che, come al solito, è una mamma prodiga. Non scopro il nome di Mr. Lui, non scopro nemmeno perché esiste, scopro invece una moltitudine di persone fermamente decise ad impiccarlo per le palle al ripetitore più alto. Trovo addirittura una petizione per abolirlo, in internette noi si fa petizioni per qualunque minchiata:

To: Mediaset Studios

Lo scandaloso nuovo personaggio di Italia 1 crea scalpore per la sua ottusa idiozia e l’istigazione all’odio verso l’essere umano che crea in coloro che guardano i suoi patetici sketch.
Noi chiediamo l’abolizione di Mr. Lui, il suo esilio a vita in una terra lontana, distante mille miglia dai nostri bambini -che vogliamo non assistano a simili spettacoli indecenti- e dalle nostri menti -che preferiamo restino sane.
Perchè ci si possa rilassare davvero, tra un’onda energetica e i rutti di Homer. Senza quei gesti insulsi e inconcludenti, senza quella vocina da nervatura.
Rivogliamo gli “Italia Unoooo!!!” che tanto ci piacevano.
(ma ci accontentiamo anche della Folliero in topless che ci presenta i cartoni del pomeriggio)

Sincerely,

seguono firmatari


Trovo addirittura
nientepopodimenoché una lettera di spiegazioni scritta da Mr. Lui lui medesimo se stesso in persona.
Ma wow, mi dico, e leggo:

Buongiorno amici. Sono Mister Lui. Ho trovato interessanti tutti i vostri commenti su questo strano personaggio. Ovviamente con queste mie poche parole non posso far cambiare opinione a qualcuno di voi: i gusti ovviamente sono gusti. Voglio perlomeno chiarire qualche dubbio e un po’ di confusione che ho notato. Questo prodotto nasce come prodotto per i bambini. Infatti se avete notato vanno in onda solo quando ci sono cartoni animati. Non sostituisce le simpatiche gag casalinghe di “Italia uno”, bensì quella voce che annunciava i programmi. Non è nato come prodotto intenzionato a vendere di più qualche marchio pubblicitario. Non contiene nessun messaggio subliminale, quindi l‘amico che ha paura che qualcuno controlli la sua mente ha un po‘ esagerato: non voglio conquistare il mondo, a meno che non si senta in pericolo da uno che si prende padellate in testa). Sono semplicissime scenette fini a se stesse. E’ stata una mia idea che ho inventato e girato a pellicola e poi ho proposto alla rete. L’unico modo per inserirle negli spazi che vedete era tagliarle ulteriormente (già erano molto corte). Pertanto spesso forse sono incomprensibili perché vi siete collegati con la seconda parte, oppure avete visto solo la prima (oppure proprio non si capiscono: alcune devo ancora capirle anch‘io! ). Quindi sono state tagliate per motivi di tempo e non per tenere incollati i bambini davanti alla tv. Anzi, questa era stata una mia preoccupazione. Ma la redazione che segue lo spazio bambini è molto attenta a queste cose ed è formata da persone che ha dei bambini a casa: mi hanno spiegato che nella fascia dei bambini non c’è un calo degli ascolti durante le pubblicità, pertanto non è sicuramente mister Lui a creare agganci pubblicitari.

Tecnicamente vi dicevo ho girato tutto a pellicola. Ad esempio, mister Bean che a me ha sempre fatto molto ridere (lui, anzi, egli è davvero ineguagliabile), ha fatto la scelta di girare in digitale. Questo rende il tutto meno magico, a mio avviso, ma siamo concentrati sulla sua bravura e la cosa non si nota. Ho fatto molta ricerca sia a livello scientifico, sia di intrattenimento per poter confezionare un prodotto che piacesse ai bambini, per poter regalare loro un sorriso in poco spazio a disposizione. Ho cercato tecnicamente lo stile delle comiche del passato (camera sempre fissa senza stacchi) unito ai mezzi moderni (colori e suoni e rumori digitali) per un connubio a mio avviso ottimale. Ovviamente la narrativa delle comiche si adatta ad una certa età, quello era il target, ma non ne sono poi così convinto. Mi sembrava che in Italia non esistesse una figura ideale per quella fascia di età. In ogni caso ho fatto anche un’indagine in parecchie scuole e asili, per poter avere un riscontro e migliorare il tiro. Ma i bambini amano questo personaggio e direi anche che si divertono molto. Lo stesso dicasi per molti adulti. Ho pensato al ciao ciao finale (è la mia voce ma alterata un po’ mentre la registravo e poi velocizzata del 130%) come possibile tormentone caratterizzante. Il ciao ciao inoltre mi serviva come saluto che potesse identificarsi come saluto italiano per poter proporre anche all’estero le mini-comiche ma firmarle appunto come nostro lavoro (anche se a quanto vedo molti di voi preferirebbero che non si sappia che sia italiano, in ogni cosa è giusto che anche sull‘intrattenimento iniziamo a esportare qualcosa). Le ho girate tutte in due giornate, andranno avanti ancora per un pochino, non preoccupatevi, ma non posso levare il ciao ciao.

Per qualche curiosità, Fiorello non mi ha raccomandato. Lavoro sempre al suo fianco nella realizzazione di tutti i video che lo vedono dietro le quinte. Mi dà suggerimenti e se gli piace qualcosa la propone, ma fa seguire il corso naturale delle cose: lui propone e se il prodotto è valido chi è al suo fianco deve andare avanti con le proprie forze. Realizzo video anche per dei dvd: gli speciali nei contenuti extra di “Alien vs Predator”, “Robots”, “Garfield”, “la Marcia dei Pinguini”, sono firmati da me. Altri miei video li trovate nel sito di Fiorello o in quello di “Viva radio 2”. Vengo dai villaggi anch’io, dove curavo l’intrattenimento per famiglie e bambini. Mi sono laureato in scienze motorie con specializzazione nella riabilitazione motoria dei bambini. La mia tesi era proprio un video documentario che spiegasse le tappe motorie nello sviluppo dei bambini.

Spero di essere stato abbastanza esauriente. Non spero come anticipavo all’inizio di aver cambiato i gusti di qualcuno, ma almeno vi ho dato più spunti per fare qualche altra battuta su di me.

Spero in un futuro di far qualche prodotto che vi farà ridere.

A presto.

Mister Lui

Insomma via, tra la prosa incerta, la malcelata ammissione di essere un amico un po’ spintacchiato da Fiorello, qualche riferimento strappalacrime ai bambini che ci sta sempre bene, si capisce in modo inequivoco chi è Mr. Lui:

Un povero cristo che, anche lui, deve lavorare e portare la pagnotta a casa. Considerate le boiate che passano sulle reti Mediaset (facciamo un nome, va, Del Debbio, quel tizio covolfioriforme che sotto al nome si scrive da solo “opinionista”, pateticamente) francamente non me la sento proprio di prendermela con un tizio che, sì, girerà pure scenettine che non fanno ridere manco ad avere per altri motivi la stanza satura di gas esilarante, però almeno trova il tempo e la voglia di rispondere a chi vuole fargli la pelle su internet con il più classico dei “tengo famiglia”, opportunamente camuffato dal più classico “non è colpa mia, io faccio arte, è la rete che ha tagliato tutto”.
Un’ultima nota:

le simpatiche gag casalinghe di “Italiaaaaaaaa u-no” mi fanno vomitare vermi che appena giunti al pavimento vomitano dei piccoli Fiorelli che vomitano dei piccoli Pippi Baudi che fanno la faccia tirata e dicono Italia Uno.

Spegniamola!

Il gruppo Esterni ci invia un comunicato su un’iniziativa che non possiamo non abbracciare:

Sabato 11 Marzo 2006
Sciopero Nazionale dei Telespettatori
V Edizione

L’edizione 2006 fa appello ai politici per una giornata di astensione dal video e di riflessione.

Indetta lo scorso dicembre, l’ormai storica protesta va a coincidere con una intensa stagione elettorale che vede la televisione al centro di accese polemiche e bottino da spartire. Una coincidenza che rende ancora più efficace l’appello dei promotori a tutto il Paese e che chiama in causa in primo luogo i protagonisti della politica.

Basta duelli nei salotti TV, acrobazie verbali, esibizioni da baraccone, attenzione a look e immagine che suppliscono a latitanze di contenuti e offendono la capacità di intendere dell’elettorato.
Lontani per un giorno dalla TV, i politici si concedano una pausa di riflessione, autocritica, studio e lettura. Scendano nelle piazze e nei luoghi di aggregazione, di lavoro, di formazione, e prendano contatto con la realtà per conoscere quelle persone che dalla televisione non potranno mai vedere e sentire le tante voci fuori dal coro.

E’ questo l’appello diramato da esterni alle segreterie e alle sedi di partiti e coalizioni, in attesa di sapere cosa si impegnano a fare o cosa avranno fatto i politici durante questa giornata di astensione.

I cittadini tutti aderiscano allo sciopero rendendo inutili le esibizioni dei politici “disobbedienti” e in più, nel tempo prezioso sottratto alla televisione, potranno vivere momenti di festa, incontro e nuove scoperte*.
E gli altri media potranno focalizzare la loro attenzione su argomenti importanti che realmente interessano il pubblico, piuttosto che inondarlo di cronache televisive del giorno dopo.

Sabato 11 Marzo l’Italia spegne la TV e si concede un giorno in presa diretta fuori dalla “scatola”: gli ascolti passano dalla televisione alle trasmissioni reali, nelle piazze e nei luoghi di incontro delle città.
Aggiornamento continuo delle adesioni sul sito www.sciopero.tv .

* per tutto il fine settimana (10,11, 12 marzo) saranno applicati sconti e agevolazioni a chi si presenta con il telecomando nei luoghi d’arte, cultura e divertimento in tutta Italia.

La storia
Il gruppo esterni, che fa dell’incontro e dell’aggregazione il punto centrale di ogni suo intervento, proclama l’edizione 2006 dello Sciopero dei Telespettatori, l’evento nato undici anni fa come esperimento sociale che si propone di restituire valore culturale e aggregante al tempo/spazio sottratto alla vita reale dalla televisione.

La protesta a livello nazionale si pone contro l’ottundimento e l’isolamento provocato dall’uso della tv e il suo consumo smisurato, contro la diffusa mentalità che accetta il suo potere senza alcuna replica, contro nessun programma e nessun personaggio in particolare. Senza mai entrare nel merito dei palinsesti, e soprattutto al di fuori di ogni schieramento, nonostante il rischio di sovrapporsi alle numerose polemiche che accompagnano le attuali vicende della tv.
Per riaffermare l’autonomia del singolo, e per dimostrare come telespettatori – quali troppo spesso si è classificati – di possedere potere decisionale e capacità critica

Tg altro

Ora, se io dico Antonello Piroso è difficile che qualcuno sappia di chi sto parlando.
Non è un giornalista famoso, non è Ferrara, non è Fede, non è Mentana.
E’ però un conduttore di telegiornale, dell’edizione principale, poi, quella delle 20:00. E’ il conduttore del TG7 e mi sta simpatico da morire.
Sarà di destra? Sarà di sinistra? E chi lo sa, ma chi se ne fotte, è per questo che lo adoro.
In una pausa pubblicitaria dentro Star Trek Voyager lo si vede comparire all’improvviso per pochi istanti, giusto per far presente al telespettatore che dopo toccherà a lui.
Appare seduto sulla scrivania del Tg, anzi non completamente seduto, diciamo una chiappa su e una giù, come quelli che fanno i fichi al liceo appoggiati alla cattedra durante la ricreazione. Solitamente ha le maniche tirate su, probabilmente lo fa soltanto per mettere in mostra vanitosamente quel piccolo tatuaggio che ha su un avambraccio. Commenta le scene appena sospese di Star Trek, non sbaglia un nome, sa di cosa parla, fa battute spiritose sulle circostanze in cui vengono congelati i personaggi, poi anticipa le notizie e saluta.
Durante il tg lo vedi là bello tonico, ritmato, non sputa sentenze come un Capuozzo qualunque, non ammicca imbecille come un Mentana d’altri tempi, non lecca il culo come un Fede incartapecorito, non sembra un ritratto ad olio appeso in un vecchio corridoio polveroso come una Buonamici stantia.
Io, alla sera, guardo il Tg7.

Su la testa!

Quante cose possiamo imparare dal passato?

Su la testa

A sentire quello che dice, sembra fatto ieri questo programma: in più di 10 anni di cose non ne sono cambiate poi molte. Forse la più grande differenza è che questo programma è di 13 anni fa, non è possibile vederne uno simile fatto oggi.
Buona “mamma” Rai, che rende disponibili (gratuitamente, ma ancora per poco, io temo) pezzi di storia televisiva sorprendentemente selezionati con una certa ragionevolezza. Sarà la fortuna che i moderni capitalisti quando pensano allo streaming ormai hanno in testa solo quel pacco di Rosso Alice, film mediocri in qualità mediocre per uno spettatore mediocre. Cliccando sui programmi comici di raiclick, possiamo trovare quei “comunisti” che oggi lavorano poco e male. Qualcuno ha avuto la “fortuna” di essere esplicitamente cacciato, qualcun altro non lo è stato, come Paolo Rossi, ma le circostanze l’hanno costretto a uscire dalla vetrina della società, che ormai mostra solo pezzi di carne, denaro, confezioni vuote e luccicanti.

Paolo Rossi, aiutato da Gino e Michele, parla, critica, fa ridere. Il riso è sempre amaro, come tutti questi comici “ribelli”, ancora affezionati a un insieme di valori che per alcuni di noi sono importanti, ma chissà se vedremo di nuovo osservati quanto meritano. Chissà, soprattutto, se ne vale ancora la pena! Vale la pena parlare in TV a milioni di persone che si mettono a ridere quando sentono la parola “Berlusconi”, ancora prima di sentire la vera e propria battuta? Qualche differenza c’è, da 10 anni a questa parte, non solo nell’aspetto del comico rosso che ora mostra i segni del tempo e di qualche vizio di troppo. In quelle battute ciniche, amare, c’era ancora qualche speranza nel risollevarsi MORALE di un Italia che non deve la sua gloria passata, grazie alla quale vive ancora di rendita, al capitalismo liberista senz’anima che ha portato l’America alla ribalta e che la destra Berlusconiana ha con tanto insuccesso tentato di imporci, ma a quella cultura, quella creatività che questo governo si è tanto impegnato a distruggere. Produrre, non creare.
Da 10 anni fa è cambiato il modo di reagire a questo tremendo stato di cose che in questi ultimi, oscuri 5 anni ha schiacciato la fiducia e la solarità delle persone che ancora ci credono, ma non possono più dirlo. A volte non possono farlo per legge ma, anche quando non è così, non ne vale molto la pena, perché non hanno quasi più un pubblico capace di capire. Quindi ti riduci a fare programmi veramente ermetici, come il sempre fantastico Corrado Guzzanti, oppure tenti tuo malgrado di infilarti nelle maglie del sistema e ottenerne qualche vantaggio al cinema, come la sorella.
A noi, che amiamo ancora vedere qualcosa di vero in TV, rimane RaiClick, segno che anche la tecnologia che anima il nuovo ordine mondiale può dare qualcosa di buono, mentre nell’etere forzitialiota non troviamo che fotocopie del bagaglino e comici che una volta miravano alla radice dei problemi, ridotti a fare superficiale intrattenimento.

Quello che ci vorrebbe, per noi, per tutti, è una piccola dose di fiducia. Io aspetto il 6 Aprile. Non per sapere chi vince le elezioni, ma per vedere se il vento inizia a cambiare. Perché purtroppo il voto non sarà affatto la risoluzione dei problemi politici del paese, ma potrebbe essere un inizio, una presa di coscienza della popolazione che -fino a prova contraria- è l’unica che abbia il diritto a decidere dove deve andare il paese e che incomincia a dire: un momento, fermiamoci, perchè in questi 5 anni, le cose non sono andate meglio PER NIENTE. Il 6 Aprile, per favore, non votate per Prodi, per Berlusconi, per la destra o la sinistra, votate per VOI STESSI.

Forse stanno ancora scioperando…

Mi risulta che lo sciopero dei giornalisti italiani si sia concluso.
Strano.
A quanto mi pare di aver capito si è scioperato contro la precarizzazione del lavoro che gli editori vorrebbero introdurre ancora più pesantemente nella categoria. Si è scioperato quindi per non essere ostaggio del lavoro a termine e del licenziamento spicciolo, si è scioperato per non dover riportare sempre fedelmente la volontà dell’editore, si è scioperato, in definitiva, per la libertà nella professione.
Sciopero nobile, non c’è che dire.

Bene, finisce lo sciopero e che succede?
Il TG1 riparte più asservito che mai.
Edizione delle 13:30, nemmeno una parola sul ballottaggio in corso a Messina, nemmeno una.
Un malpensante potrebbe erroneamente credere che, visto l’essere Messina roccaforte del centrodestra, visto che il premier faticosamente tenta di accreditare presso l’opinione pubblica un inesistente recupero da parte della sua coalizione, visto che a Messina tira invece una brutta aria per la CDL, soprattutto considerando i dati che arrivano dallo spoglio, meglio fare finta di niente, meglio parlare della salma di Luigi Tenco, buonanima.

Una domanda agli amici giornalisti del TG1: ehi, branco di pirla, ma che avete scioperato a fare?

God Save the Queens!


Uhm, c’è qualcosa che non mi torna. Perché le donne di “successo” della televisione italiana e dintorni sembrano tutte dei travestiti di provincia, simpatici come una torta di deiezioni di cane a colazione, di primo mattino, senza un microgrammo della verve ironica delle vere drag queen? (escludendo le drag di regime). Io temo che il calcio sia in qualche modo legato alla faccenda: rientra anch’esso nella sfera delle preferenze di molti per un preciso motivo. Altrimenti perché seguire costantemente le imprese di ventidue fanciulli alle prese con i loro ludi ginnici? Senti italiano medio: fa un bel coming out (e magari qualche perfido outing) e smettila di vivere da frustrato. Le cose andranno senz’altro meglio senza masse ingenti di ipocriti repressi in circolazione.
No, quella non l’ho dimenticata. Non è un trave, è un uomo ben sbarbato

Palombelli rossa

Ma chi l’ha sciolta questa stordita?

Domenica in, spazio condotto dall’untuoso Giletti.
Marziale, dell’osservatorio per i Diritti dei Minori, porta il dibattitto giustamente sull’effetto deviante che questa tv ha sui bambini, siano essi dietro o davanti allo schermo.
La Palombelli, cogliendo la serietà della questione, che fa?
Perora la causa dei nidi per gli infanti negli studi RAI.

Barbara, ma hai capito di cosa diavolo si stava parlando?

Patetici scarti mediatici

Mi scrive tale Marisa Alianti. Nell’oggetto della mail parla di una qualche intervista. Non mi sembra di aver mai sentito il suo nome. Inoltre non ricordo minimamente di essere in attesa di una qualche intervista da un collaboratore esterno alla redazione. Conscio del progressivo ed inesorabile degrado delle mie cellule cerebrali concedo comunque alla Marisa un briciolo di fiducia e mi metto a leggere la mail.
Di seguito il testo, debitamente commentato in grasseto dai miei pensieri contestuali:

Ciao,
ti avevo accennato che sarei andata a quella festa, dove c’erano un po’ di persone dello spettacolo.

Devo essermi davvero rimbecillito, non ricordo assolutamente nulla.

Chi ti ci trovo?
O meglio, con chi
ho avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere?
Con Renato Celli

Chi?

del grande fratello!

E che diavolo c’entra con il cinema?

Lo so, lo so, che non è il genere di programma che ti piace e soprattutto che interessa a te, ma anche io mi sono ricreduta. Abbiamo, me compresa, un’opinione troppo generalizzata al riguardo.

Beh, passiamo al turpiloquio, non sono rimbecillito, sono proprio rincoglionito. La Marisa mi conosce, sa cosa mi interessa e cosa no, sa che opinioni ho e quali sono generalizzate e quali no, stai a vedere che io e la Marisa siamo amici ed io l’ho completamente rimossa dalla mia mente?

Tu sicuramente non hai presente chi è,

In effetti.

io si, perché ho visto come sempre la prima puntata, per la mia curiosità e, poi perché guardando mai dire grande fratello, lo hanno ripreso.. e non passa di certo inosservato con il suo modo di portare i capelli, che ha mantenuto.

Ahhhhhhhh, ok, il fesso con la zazzera forforosa che hanno buttato fuori subito nell’ultima edizione o in quella precedente. Bene, inquadrato il soggetto. E quindi? Io ho preso accordi con una Marisa che non ricordo per un’intervista ad uno buttato fuori in una prima puntata di un qualche grande fratello? E che cavolo avevo bevuto? Tre quarti di idraulico liquido, uno di piscio di cammello ed una spruzzatina di gin?

Non ho potuto parlarci tutta la sera,

Merda, mi spiace, guarda, io se avessi potuto scgliere tra fare quattro chiacchiere con il Mahatma Gandhi tornato in vita per una sera soltanto e l’intrattenermi piacevolmente con uno scartato dal Grande Fratello di certo avrei optato per Renato Celli, giuro.

perché il mio compito lì sai quale era,

Ah, lo so?

ma per quel poco tempo che ho avuto il piacere di trascorrere con lui si è dimostrata una persona veramente disponibile e con la quale è piacevole conversare; sai come la penso, che le cose più interessanti nascono per caso e se non le vedi ti sfuggono… Non pensare che questo mio interesse sia dettato da un mio interesse personale.

Cazzo Marisa, ci conosciamo da una vita, non penserei mai una cosa del genere di te!

Ogni volta che ti propongo una persona interessante di sesso maschile il tuo commento termina sempre con le classiche frasi: non è necessario fargli una intervista per andarci a cena! Vedendolo, direi proprio che te lo vuoi portare a letto e non ti do tutti i torti…. Ecco perché ci tenevi tanto… Non potrò portarmi a letto tutti quelli che conosco… secondo te lui è l’uomo adatto a me.

Marisa, guarda, non so che dirti, cioé, riflettici un istante, secondo me tu meriti di più.

Ti premetto che non è un brutto
ragazzo. Anzi. Se riesco ti allego una sua foto. È molto telegenico.

Eh, vedo, è proprio il fesso che pensavo, quello con i capelli pettinati col tritolo, i peli superflui pure sulle unghie ed una vivace espressione da tagliacarte.

Ti
consiglio di andare a visitare il suo sito per farti un’idea su questo
personaggio: WWW.**************.COM.

Ah, Marisa, se non fossi tu e se non fossimo così amici penserei ad una mail di spamming stupida come una Lecciso ibridata con Flavia Vento.

Qui la bellezza passa in secondo
piano, perché quando le persone per il loro modo d’essere e per le tante idee che hanno portano la tua curiosità non sull’aspetto fisico … c’è materiale per lavorare… So, anche, che non è il settore che tratti, ma secondo me, potresti fare un ottimo lavoro.
Sarebbe carina una sua
intervista … è un vulcano di idee.. mi ha rilasciato la sua disponibilità ad una intervista….sai di quali parlo….

Marisa, io mi occupo di cinema, cazzo, e questo tizio sta al cinema come Costantino Salcazzo e Daniele Salcazzo stanno all’umanità.

Ieri sera è stato
molto misterioso alla domanda cosa farai prossimamente:
- non ti posso
dire gatto se non ce l’ho nel sacco…..
probabilmente tornerà in TV il
prossimo anno…non si sa la rete… ma forse, verrà fuori quella sua esplosività che non è venuta fuori al grande fratello… sicuramente, non farà parte della troupe di BUONA DOMENICA, ma non esclude di poter essere invitato come ospite…

Cavolo, manco lì lo hanno voluto? Guarda che prendono cani, porci, Schifani e Platinette a Buona Domenica, eh!

sicuramente per parlare del possibile programma che andrà a fare… Il mio istinto raramente mi ha deluso e questa volta ti posso dire che è un personaggio che tornando in qualche programma televisivo farà discutere o se vogliono hanno tutto il materiale per farlo… ..non è la Lecciso che per far parlare si è dovuta inventare la storia con Albano, ormai, convieni con me che per alcuni personaggi non si fa altro che parlare di… mi metto con quello/a mi lascio con quello/a Comunque, per questa cosa avevo già parlato con Marta e Paola,

Con Marta chi? E la Paola è quella che dico io? Cioé hai telefonato in Belgio? Merda, devo avere proprio una doppia personalità, Marisa evidentemente vive in una parte della mia vita gestita da un altro me stesso, mi sembra chiaro.

ti chiedo solo una cortesia,

Minchia, Marisa, se posso…

di girare la mail a loro e anche al resto della redazione, magari, c’è qualcuno che ne è interessato.

Ma sicuramente, anzi, adesso la pubblico sul blog redazionale, vedrai quanto saranno interessati i redattori!

Ti domanderai perché ti ho inviato a te la mail, perché anche se sei scettico su certi personaggi a volte ti rendi conto anche tu come me che ce ne sono alcuni al di fuori delle righe e tutto diventa interessante, per te che scrivi e per chi legge.
La foto che ti
allego è stata pubblicata sulle migliori riviste di moda: glamour, mariclaire, cosmopolitan, vero….come noterai da solo ha una forte telegenicità e potrebbe bucare gli schermi…qualora….
È particolarmente
creativo e intraprendente, infatti, è testimonial di un prodotto per capelli di erbavita e testimonial, creativo, designer e produttore di gioielli.

Eh, Marì, io sempre di cinema mi occupo, eh.

Ti consiglio di andare a visitare il suo sito per farti un’
idea su questo personaggio: WWW.**************.COM.

Aridaje, Marì, niente niente io non ti conosco per niente, non sono per nulla impazzito e questa mail è solo un inutile quanto patetico e rivoltante tentativo di far rientrare nel gioco mediatico un poveraccio tanto sfigato da non essere riuscito nemmeno a diventare famoso quanto quel Pasquale della Puglia che dice i proverbi e tutti prendono in giro?

Ti renderai conto
della curiosità e della poliedricità che fa nascere….
Mi ha anche
parlato che va a scuola

Marì, e tu invece niente?

….dicendo che non si finisce mai di studiare….
Per Paola e Marta:
ho fatto quelle domande, fatemi sapere, voi ricordatevi di girare la mail a quelle ragazze: ci tenevano.
Ciao a
tutti.

Marì, non denuncio te e Renato Salcazzo alla Polizia Postale giusto perché mi avete fatto ridere un sacco.

Casta presunta

Il TG1 non può evitare di dare la notizia, lo farebbe volentieri ma non può, ormai si sa, ormai lo hanno detto tutti. Occorre dunque darla sfoderando tutta la riverenza che si può: Lapo, il povero Lapo, vittima incolpevole di un cocktail di droghe, è finito in ospedale per una “presunta” overdose.
Presunta.
Ci sono cartelle mediche, ci sono referti, ci sono dichiarazioni di primari, ci sono analisi delle urine eppure… presunta.
Dunque il presunto giornalista del presunto primo telegiornale nazionale, non si pone minimamente il problema di quanto si stia distorcendo la notizia ed anzi calca con l’intonazione quel “presunta”, quasi a voler dire ai telespettatori: – Così hanno detto le malelingue ma noi in redazione non ne siamo tanto sicuri, noi qui lo sappiamo che Lapo è un bravo ragazzo, tanto sfortunato, e gli Agnelli sono dei luminosi sovrani illuminati dalle chiappe sempre linde.

L’Italia è l’unico paese al mondo dove prostrarsi ai potenti è un automatismo sociale.

Scommetto che gli Agnelli e la FIAT non hanno dovuto alzare nemmeno un dito per guadagnarsi tanta condiscendenza, figuriamoci, con un giovane in ospedale per droga hanno avuto probabilmente ben altro a cui pensare. No, nessuna pressione, ci giurerei, la deferenza verso il “signore” è un atteggiamento proprio di questi finti giornalisti che ammorbano le nostre tv ed i nostri giornali.

Non hanno mostrato lo stesso tatto e la stessa cautela con il povero Calissano, non ci hanno pensato per niente. Anzi, si sono comportati da avvoltoi com’è prassi quando hanno a che fare con soggetti che non possono minimamente influire sulla loro carriera, hanno frugato nella vita privata dell’attore, si sono affrettati a dipingerlo come uno spacciatore, lo hanno mostrato in manette, trascinato fuori dalla propria casa, ne hanno fatto un esempio da non seguire, un mostro, un bello e dannato sopraffatto dall’edonismo e dalle facili emozioni.

Ma Lapo no, Lapo è un simpaticone, sono tutti pronti a giurarlo.

Di fronte a tanto strabismo provo un disgusto finanche difficile da rendere a parole. Devo anche subirmi Vespa di sera che organizza la sua arringa difensiva sul rampollo FIAT senza sapere nemmeno cosa sia un cocktail di droghe.
Giuro, Vespa, ieri a Porta a Porta, il grande Vespa, il presunto giornalista di punta della RAI, pensava che Lapo avesse preso un bicchiere e ci avesse messo dentro un po’ di champagne, un po’ di cocaina, un po’ di eroina ed avesse mandato giù tutto. Vespa non sapeva di che cavolo si stesse parlando.

Vespa è, ahimé, un ignorante.

Ogni giorno, ogni maledetto giorno, muoiono chissà quanti ragazzi per droga, spesso da soli, spesso senza nemmeno la possibilità di venire curati in un ospedale. Ogni giorno i presunti giornalisti di questo sciagurato paese fanno finta di niente. Ogni giorno questi ragazzi, innocenti, adorabili e tremendi e sfortunati come chiunque altro, vengono pianti soltanto da chi li ha amati, avvolti dal dolore discreto di famiglie senza più forze.

Famiglie nobili quanto gli Agnelli.