Tutti gli articoli di Fabrizio

Ulteriori Rivelazioni


Nell’intervista rilasciata a Il Giornale, che sarà in edicola martedì, il presidente del consiglio ha svelato informazioni riservate e di importanza cruciale per la sicurezza nazionale e mondiale.
“Le toghe rosse – sostiene il premier – sono pronte a sostituire Prodi con Massimo D’Alema dopo un golpe mascherato, allo scopo di portare a termine il loro piano segreto. Questi magistrati terroristi e antropologicamente diversi fanno, appunto, parte di una razza aliena stabilitasi sulla terra migliaia di anni fa e confusasi con gli esseri umani. Nel corso dell’ultimo secolo hanno avviato trattative con il Partito Socialista, poi con il Partito Comunista ed infine con i Ds, il PdCI e Rifondazione, insomma con tutti i comunisti di tutte le epoche. Il patto tra le toghe rosse e i comunisti consiste in una possibilità di salvezza per questi ultimi quando l’invasione del pianeta Terra sarà ormai cosa fatta. L’invasione avverrà per gradi attraverso un virus trasportato dalle api che inoculerà una forma di vita aliena all’interno dell’organismo umano, succederà in un giorno festivo (probabilmente il Natale 2006) e tutte le garanzie di cui godono i Veri Liberali saranno sospese o definitivamente soppresse. I comunisti avranno a disposizione un vaccino per rendersi immuni all’invasione e governeranno per sempre a fianco della razza dei sordidi alieni comunisti”.
Il premier prosegue denunciando la presenza millenaria di astronavi aliene sepolte in determinate zone d’Italia e del mondo. “Una di queste zone è la Valle Susa: i valsusini, collaborazionisti degli alieni, non stanno facendo altro che depistare le autorità. E’ ormai chiaro che sotto il monte Musinè è nascosta una delle astronavi-madri aliene. Così come è probabile che un’altra si trovi sotto il fondo del mare, nello Stretto di Messina”.

Italiani, Brava Gente


Sono vivamente preoccupato. Così come sono convinto di una cosa: fino a che una nazione non viene a patti con le pieghe più oscure del proprio passato, compiendo una netta transizione dall’ignorare/negare alla piena consapevolezza degli errori commessi, essa non sarà mai una nazione adulta bensì una compagine infantile e frammentaria, priva di coscienza civile e politica, incapace di autodeterminazione, inadatta alla democrazia e perennemente alla ricerca di figure genitoriali “forti” o presunte tali, anche se queste ultime sono palesemente menzognere tigri di carta, ulteriori esempi di infantile capricciosità ed irresponsabilità.
In questo paese si buttano nonne dal balcone, si abbandonano cani in autostrada, si abbandonano bambini in macchina, nei parcheggi, per poter concedersi qualche ora in una sala bingo, si spendono un sacco di soldi per i cosmetici, per la chirurgia estetica, per la “difesa”, per i telefoni cellulari. La polizia pesta sempre più volentieri, mentre si approvano leggi che consentiranno l’innestarsi di un nuovo trend: la pistola come regalo per compleanni, natali, anniversari di nozze. Questo è un paese disgustoso.
Nel Giorno della Memoria, chi intende arrivare all’equiparazione per legge di partigiani e repubblichini lacché dei nazisti, momentaneamente tace. Forse è il momento di ricordare ancora una volta, a chi sostiene che Mussolini inviava gli oppositori in villeggiatura (e si dimentica di inserirlo in un manifesto “contro le dittature”), che il regime fascista ebbe una parte attiva nello sterminio di ebrei, zingari, omosessuali, testimoni di Geova, malati mentali.
Sono capitato su un post in Usenet che rimandava a questo libro di Angelo del Boca, un libro che andrebbe fatto circolare nelle scuole al posto di trionfalistici e balilleschi sussidiari corretti e rivisti da una nuova progenie di “storici” revisionisti, competenti quanto Luca Giurato.
La quarta di copertina di Italiani, Brava Gente, Neri Pozza, dice:

Negli anni che vanno dall’unità del nostro Paese alla fine della seconda guerra mondiale si sono verificati molti episodi nei quali gli italiani si sono rivelati capaci di indicibili crudeltà. In genere le stragi sono state compiute da «uomini comuni», non particolarmente fanatici, non addestrati alle liquidazioni in massa. Uomini che hanno agito per spirito di disciplina, per emulazione o perché persuasi di essere nel giusto eliminando coloro che ritenevano «barbari» o «subumani».
Angelo Del Boca esamina, in questo libro, gli episodi più efferati, quelli che costituiscono senza dubbio le pagine più buie della nostra storia nazionale: i massacri di intere popolazioni del meridione d’Italia durante la cosiddetta «guerra al brigantaggio»; l’edificazione nell’isola di Nocra, in Eritrea, di un sistema carcerario fra i più mostruosi; le rapine e gli eccidi compiuti in Cina nel corso della lotta ai boxers; le deportazioni in Italia di migliaia di libici dopo la «sanguinosa giornata» di Sciara Sciat; lo schiavismo applicato in Somalia lungo le rive dei grandi fiumi; la creazione nella Sirtica di quindici lager mortiferi per debellare la resistenza di Omar el-Mukhtàr in Cirenaica; l’impiego in Etiopia dell’iprite e di altre armi chimiche proibite per accelerare la resa delle armate del Negus; lo sterminio di duemila monaci e diaconi nella città conventuale di Debrà Libanòs; la consegna ai nazisti, da parte delle autorità fasciste di Salò, di migliaia di ebrei, votati a sicura morte.
È vero che nell’ultimo secolo e mezzo molti altri popoli si sono macchiati di imprese delittuose, quasi in ogni parte del mondo. Tuttavia, soltanto gli italiani hanno gettato un velo sulle pagine nere della loro storia ricorrendo ossessivamente e puerilmente a uno strumento autoconsolatorio: il mito degli «italiani brava gente», un mito duro a morire che ci vuole «diversi», più tolleranti, più generosi, più gioviali degli altri, e perciò incapaci di atti crudeli.
Con la sua scrittura chiara e documentata, Angelo Del Boca mostra invece come dietro questo paravento protettivo di ostentato e falso buonismo si siano consumati, negli ultimi cent’anni, in Italia, in Europa e nelle colonie d’oltremare, i crimini peggiori, gli eccidi più barbari. Crimini ed eccidi commessi da uomini che non hanno diritto ad alcuna clemenza, tantomeno all’autoassoluzione

Antidoti/Antiemetici 4004

Mi capita molto spesso di ascoltare il programma di Steve Lamacq su BBC Radio One e una delle ultime volte Indie Kid è riuscito a mettere in moto una pericolosa regressione temporale nei miei ascolti, complici i giorni post-solstizio e gli arcani tramonti rosso-giallastri-indaco di questi ultimi giorni. Il granellino che ha dato inizio alla valanga è stato

* The Longcut: A Quiet Life [Deltasonic]

Da Manchester con furore e spleen. Finita l’ondata di band Joy Division – like come gli Editors, c’è già odore di anni ’83 – ’84. Anni in cui arrivavano all’apice band come

* The March Violets: Snake Dance (Extended Version) [Merciful Release]

oppure

* Red Lorry Yellow Lorry: Sometimes [Red Rhino]

forse la più guitar delle band nell’area al confine tra post punk ed echi stoogesiani, inaugurata dai

* The Sisters of Mercy: Alice [Merciful Release]

sorelle generatrici dell’acida filiazione bastarda in cui infilerei anche

* Play Dead: Solace [Clay]

rosso, viola e marroni scurissimi prendono il posto del nero e del grigio sulle copertine dei singoli e degli album che raffigurano decadenti disegni floreali. Ma tornando a oggi

* Metric: Dead Disco [Last Gang]

dal loro penultimo Old World Underground, Where Are You Now? cool, contagiosi, canadesi, eclettici. In più Emily Haynes è mmmhh.

* The Go! Team: Junior Kickstart [Memphis Industries]

inclassificabili: temi da telefilm inglese anni ’70 con tanti fiati, easy, indie, hip hop, breakbeat. Cos’altro?

* The Raveonettes: Seductress of Bum [Columbia]

il pezzo che Badalamenti non ha ancora scritto e che, pertanto, Lynch, non ha ancora inserito in nessun film. I gufi non sono quello che sembrano.

* Dead Combo: Come On Baby, Yeah [Output]

Suicide + Stooges = Dead Combo. Stop.

* Spalding Rockwell: Flake [Defend]

M.L. e Nicole, due electrosonic girls from NY che potrebbero stare tranquillamente sulle runway della prossima stagione. Anzi, sono apparse insieme nella campagna autunno/inverno 2004 di Ben Sherman.

Letio Brevis

Paul Ekman, psicologo, professore di psicologia alla University of California Medical School, ha consacrato una vita allo studio delle emozioni primarie e alle manifestazioni di esse attraverso le espressioni facciali. Adottando un approccio etologico ha cercato di dimostrare, andando contro il paradigma antropologico (e contro Margaret Mead stessa) e riagganciandosi a Darwin, che le espressioni facciali non sono culturalmente determinate, ma si tratta di schemi innati, biologicamente determinati ed universalmente diffusi.
Molto interessanti al riguardo, sono gli studi sulla menzogna, di cui cercherò di dare un’idea per sommi capi citando un paio di paragrafi dal libro di Ekman I Volti della Menzogna, Firenze, Giunti
Ad esempio:

L’attiva falsificazione. Quando nasce una emozione i muscoli facciali si attivano in maniera automatica : per abitudine o per scelta si può riuscire ad impedire queste espressioni nascondendole attraverso una maschera, una ‘emozione finta’, che in genere è il sorriso.

Asimmetria. In una espressione facciale asimmetrica le stesse azioni compaiono nelle due metà del viso, ma sono più intense su una parte anziché nell’altra. Una spiegazione di questa asimmetria potrebbe essere cercata nel fatto che l’emisfero cerebrale destro sia più specializzato del sinistro nel trattamento delle emozioni: dato che l’emisfero destro controlla gran parte dei muscoli della metà sinistra del viso e il sinistro quelli della metà destra, le emozioni si mostrano con maggiore intensità sulla parte sinistra del volto. In questo senso le espressioni contorte, in cui l’azione dei muscoli è un po’ più accentuata su una metà del viso possono essere un segno rivelatore della falsità del sentimento manifestato. L’asimmetria è indizio di una emozione poco sentita, un’espressione volontaria della muscolatura.

Tempo. Le espressioni di lunga durata (dai 10 secondi in su) sono probabilmente false perché le espressioni autentiche non durano così a lungo : la mimica che esprime emozioni davvero sentite non resta sul viso più di qualche secondo. Se la sorpresa è autentica tutti i tempi, di attacco e di stacco, sono brevissimi, inferiori al secondo.

Ancora, chiedo aiuto a Francesca Garofoli ed ecco un estratto da un articolo apparso su Galileo del 29 gennaio 2000:

(…)”Il poligrafo rivela le emozioni non le bugie”, spiega Ekman. “Molte persone innocenti, a cui viene richiesto il test del poligrafo, potrebbero mostrarsi spaventate dall’eventualità di essere fraintesi. Questo potrebbe dunque farle sembrare colpevoli, timorose di essere scoperte”.
Se dunque una delle mancanze del poligrafo è quella di rivelare la presenza di un’emozione, ma non necessariamente di una bugia, il Facial Action Coding System (Facs), ideato e creato da Ekman e Friesen nel 1978, può ovviare a questo problema. Il sistema fornisce un metodo di misurazione oggettivo della contrazione dei muscoli facciali, solitamente coinvolti nell’espressione di tutte le differenti emozioni. Dopo aver esaminato quasi cinquemila videoregistrazioni di diverse espressioni, è stato costruito un tabulato dove sono elencate le singole “unità” facciali coinvolte in un movimento. Sono state inoltre determinate la durata di ogni contrazione muscolare, la loro intensità e le eventuali asimmetrie bilaterali.
Apparentemente il Facs è un sistema descrittivo, ma i suoi tabulati permettono un’anticipazione di quali unità si debbano necessariamente attivare in risposta a una specifica emozione. Per esempio, il sorriso prevede la contrazione del muscolo gran zigomatico, affinché gli angoli della bocca si sollevino, e del muscolo orbicolare dell’occhio, affinché le orbite oculari si restringano. Ma se il sorriso non è autentico, cosa accade? Assistiamo soltanto alla contrazione del muscolo gran zigomatico. Questo non è che un esempio lampante, ma quando si tratta di individuare una bugia, bisogna esaminare i micro-movimenti: come un muscolo che si contrae quando non dovrebbe o, al contrario, che non si contrae affatto pur dovendo; una contrazione troppo breve o, viceversa, troppo lunga; le eventuali asimmetrie tra la parte destra e quella sinistra del volto.
Il Facs diventa così un efficace indicatore di bugie, perché rivela tutte le contraddizioni e le inesattezze espressive del volto. Quando infatti la nostra concentrazione è rivolta alla cura delle parole o degli atteggiamenti, al fine di ingannare qualcuno, le emozioni sono controllate, ponderate, e ciò comporta inevitabilmente un’alterazione dei normali schemi espressivi. Ma quanto è affidabile questo sistema? “E’ un sistema molto preciso per misurare i movimenti facciali, che ha dato ottimi riscontri nel distinguere la verità dalla menzogna”, conferma Ekman, “ma il suo margine di errore è del 10 per cento: troppo alto per essere usato come prova in un tribunale”.
Non andrà bene ai fini giuridici, ma può essere un eccellente metodo investigativo a uso personale, tanto che i suoi schemi interpretativi delle emozioni sono stati raccolti in un archivio, chiamato “Facsaid” (Facial Action Coding System Affect Interpretation Database – http://nirc.com/facsaidmenu.html). Presto potrebbe diventare addirittura un sistema automatizzato: “Due équipe di esperti di computer”, spiega Ekman, “stanno attualmente lavorando per fare in modo che una macchina, un computer appunto, esamini autonomamente e automaticamente i dati del Facs. Ma si tratta di un lavoro che richiederà ancora cinque anni prima di giungere al termine”.
Nel frattempo, l’ultimo libro di Paul Ekman – “La seduzione delle bugie” (Di Renzo editore, 1999) – può essere una lettura istruttiva per quanti sono a caccia di bugie. Senza dimenticare, però, che la bugia non sempre è un crimine: “La verità a volte può essere usata in modo distruttivo”, aggiunge Ekman. “Anche se ogni tanto mentire è necessario per proteggere qualcuno dal dolore. Ma la maggior parte delle bugie, se scoperte, distruggono la fiducia. L’unico modo per sapere se è veramente necessario mentire è chiedersi: se la persona a cui sto mentendo lo scoprisse, potrebbe sentirsi tradita o ferita? Valeva la pena – conclude Ekman – di perdere la sua fiducia?”

E rendere obbligatorio il test per chi ricopre qualunque incarico pubblico, nonché per i vertici delle grandi aziende? Think about it.

Ah, ecco. Capisco.

L’ultimo sondaggio Ipr Marketing sulle intenzioni di voto, apparso su Repubblica.it di oggi dà L’Unione ad un miserabile 52% rispetto alla cdl che è al 46% ed ha recuperato due punti percentuali confluiti su fi rispetto al penultimo sondaggio. Come mai ancora ben 46 elettori su cento accordano la propria preferenza di voto alla compagine fascio-piduista-mafiosa che ha portato il Paese allo sbando in soli cinque anni di regime?
La risposta ce la dà, in modo del tutto involontario, francesco storace, un tizio che si occuperebbe di sanità pubblica.
Andiamo sulla versione pdf del quotidiano Metro (www.metronews.it). A pagina 3 c’è un trafiletto sulla sinistra che ci informa di una cosa inquietante: circa il 20 – 25% degli italiani con più di 18 anni soffre di disturbi mentali, ha rivelato storace in Commissione Sanità del senato, e solo il 3% viene preso in carico dai servizi psichiatrici.
Tutto chiaro?

Antidoti/Antiemetici 6.6

Ultima playlist dell’anno, a meno che non incappi in qualcosa di eclatante da qui a qualche giorno. Quindi facciamola abbondante. L’anno muore così, fra miserie e buffonate ridicole; se tutto va bene fra qualche mese potremo abbattere tutte le statue simboliche del Grande Leader, così come è stato fatto per lo Zar, per Saddam e per Mussolini (potrei dire anche Lenin, ma non lo dico, tiè!) e scatenarci in infiniti e pacibondi rave parties per strada, negli atri delle stazioni, nei mercati generali, nei municipi e nelle fabbriche. Vi sprono, quindi, al glamour a costo zero e alla fisicità della danza e del sesso, da esercitare senza ritegno durante questi giorni, a mo’ di prove generali. Nel frattempo qualcuno mi spieghi cosa significa Intercity Plus. Forse il plus si riferisce all’unto degli appoggiatesta di carta? Cioè, è tutto grasso che cola? Ma allora perché i suddetti appoggiatesta sono presenti sui sedili in modo random? Non sarebbe più corretta la denominazione di Intercity Plus/Minus a seconda del sedile sul quale accomodi le chiappe?
P.S.: Tying Tiffany Ministro Subito!

* Rework: Jogging Beat (Roman Fluegel Tender Feet Mix) [Playhouse]
* LCD Soundsystem: Tribulations (Lindstroem Mix) [DFA/Emi]
* In Flagranti: Just Gazing [Kill the DJ]
* Robag Wruhme & Wighnomy Brothers: Killerteppich [Musik Krause]
* Hell: Tragic Picture Show [International Deejay Gigolos]
* Ascii Disko: Black Metal (Oliver Huntemann’s Black Metal Electro Disko Remix) [Ascii Disko]
* 3 Channels: Koko With Steve [Trapez]
* Zongamin: Bongo Song [Ed Banger]
* Ròisìn Murphy: Ramalama [Echo]
* Scratch Massive: Girls on Top (Break Version) [My Best Friend]
* The Egg: Wall (Mylo Remix) [Ministry of Sound]
* Depeche Mode: A Pain That I’m Used To (Jacques Lu Cont Dub) [Mute]
* Tying Tiffany: Honey Doll [Jato Music/Wide]

Coglione più, coglione meno.


L’articolo 5 della Legge 20 giugno 1952 n. 645 recita esattamente così: “Chiunque, partecipando a pubbliche riunioni, compie manifestazioni usuali del disciolto partito fascista ovvero di organizzazioni naziste, è punito con la reclusione fino a tre anni e con la multa da 400.000 fino a un milione di lire”.
Questa legge rappresenta la naturale estensione della XII disposizione transitoria finale della Costituzione che vieta espressamente la ricostituzione del partito fascista. Allora, iniziamo ad applicare la legge? Iniziamo ad incarcerare i coglioncelli che ballano “Tengo la camisa negra” col braccino alzato, fraintendendo anche il significato della canzone? Iniziamo a sbattere dentro Di Canio, idiota tonante, tonitruante, anzi, che innalza il suo neanderthaliano arto in uno stadio? Mi rendo conto che questo ridicolo paese è pieno di fascistelli a tutti i livelli di potere (e di impotenza); le carceri non basterebbero? D’accordo: ripristiniamo i lavori forzati, facciamo costruire le strade a mano e a regola d’arte a questa feccia. E che schiattino come mosche sotto un sole rovente.

Un Colpo di Pistolahahah

Ti farò male più di un colpo di pistola
È appena quello che ti meriti
Ci provo gusto me ne accorgo ed allora
Non mi vergogno dei miei limiti e lividi
Come ti gira dopo un colpo di pistola
Ti vedo un po’ a corto di numeri
Ci provo gusto me ne accorgo ed allora
Non mi seccare coi tuoi alibi alibi
Come gira dopo un colpo di pistola
Ti vedo un po’ a corto di numeri
Ci provo gusto me ne accorgo ed allora
Non ci provare coi tuoi alibi alibi

(Grazie a Boosta, Samuel, Vicio, Max e Ninja)

Antidoti/Antiemetici 4.9

L’inverno fa brutti scherzi. Molto dolci, a volte.

* Kate Bush: Mrs. Bartolozzi [EMI Records]

Piano & Kate

* Sigur Ròs: Hoppìpolla [EMI Records]

Che significa “saltare nelle pozzanghere”, soprattutto detto di bambini di una certa età (http://sigur-ros.co.uk/news/). Quando il cuore perde un colpo.

* Boards of Canada: Slow This Bird Down [Warp]

Fluttuazioni circolari nel mare amniotico del Firth of Forth, Scotland.

* Modeselektor: Vote or Die [Bpitch Control]

Potrebbe essere un avvertimento per l’aprile 2006. Ma in realtà è una sana nuotata senza sforzo tra prismi di luce intelligenti.

* Jon Brion: Theme From The Eternal Sunshine of the Spotless Mind [Hollywood]

Shhhhhhh

* Aimée Mann: Wise Up [Reprise]

No, it’s not going to stop / So just…give up. Capolavoro.

* controller.controller: Disco Blackout [Paperbag]

Dal loro primo mini. Intensità da Evol / Sister e beat 4/4. Lascia senza fiato.

* M 83: Don’t Save Us From Flames (Superpitcher Remix) [Gooom/Labels]

Qualcuno lo sa già: questa gente passa le vacanze dentro i fari delle Ebridi, probabilmente.
Ghiaccio bollente?

* The Free Association: Platform 23 (Code 46 OST) [Koch/Commotion]

Sarebbe una pop song senza parole per il mondo di questo film. Per questo mondo è una specie di nuvola che rotola dentro asettiche stazioni di metropolitana

* Ute Lemper: One Life to Live (Kurt Weill) [Decca]

Kurt è salvo in America e si gershwinizza piacevolmente.

God Save the Queens!


Uhm, c’è qualcosa che non mi torna. Perché le donne di “successo” della televisione italiana e dintorni sembrano tutte dei travestiti di provincia, simpatici come una torta di deiezioni di cane a colazione, di primo mattino, senza un microgrammo della verve ironica delle vere drag queen? (escludendo le drag di regime). Io temo che il calcio sia in qualche modo legato alla faccenda: rientra anch’esso nella sfera delle preferenze di molti per un preciso motivo. Altrimenti perché seguire costantemente le imprese di ventidue fanciulli alle prese con i loro ludi ginnici? Senti italiano medio: fa un bel coming out (e magari qualche perfido outing) e smettila di vivere da frustrato. Le cose andranno senz’altro meglio senza masse ingenti di ipocriti repressi in circolazione.
No, quella non l’ho dimenticata. Non è un trave, è un uomo ben sbarbato