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libera critica cinematografica

 
 
 
 
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Locandina
 
 
 
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Trama

Nell'equipaggio dell'Enterprise ci sono James Kirk, contadino dello Iowa e Spock, l'uomo senza emozioni. JJ Abrams porta al cinema Star Trek.

 
 
 
 
 
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Voti

Il voto del redattore

  • voto
  • 3/5
  • valutazione
  • Un rinnovamento mutilato dalla mancanza di coraggio (e forse di inventiva)
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Il voto dei lettori

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Info

Star Trek

di J.J. Abrams

 
    Dati
  • Titolo originale: Star Trek
  • Soggetto: Alex Kurtzman, Roberto Orci, Gene Roddenberry
  • Sceneggiatura: Alex Kurtzman, Roberto Orci
  • Genere: Fantastico - Sci-fi
  • Durata: 127 min.
     
  • Nazionalità: USA
  • Anno: 2009
  • Produzione: Paramount Pictures
  • Distribuzione: UIP
  • Data di uscita: 08 05 2009
 
 
 
 
 
 
 
 
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Recensione

Una nuova (vecchia) Enterprise

di Luigi Faragalli

Io odio i viaggi nel tempo.

Li trovo ormai insopportabili, non posso farci nulla. Non che ne abbia esperienza diretta, si intende, altrimenti magari muterei la mia opinione, tuttavia, potendoli valutare soltanto per quello che sono, ovvero topoi della fantascienza contemporanea, mi danno l'orticaria. Sono, secondo me, un espediente narrativo ormai assolutamente abusato, con l'ovvio risultato di trasformare ciò che un tempo era una miniera di paradossi ed un moltiplicatore di intrecci in un generatore di banalità già viste.
Tralasciando il cinema degli ultimi anni (mi vengono in mente il The Time Machine di Simon Wells del 2002, Timeline di Richard Donner del 2003, Lost in Space di Stephen Hopkins del 1998, tutti i Terminator, tutti i Ritorno al futuro eccetera) e restando all'universo amato dai trekkies, l'Enterprise, e non solo lei, avrà viaggiato avanti e indietro nel tempo non si sa quante volte. Per esempio ci fu un salto nel tempo per andare a salvare il viaggio inaugurale della prima nave a curvatura da un disperato attacco Borg, oppure ce ne fu uno ancora prima per andare a recuperare una balena negli anni ottanta, o ancora il Kirk di Generazioni che si ritrova a vivere le sue avventure al fianco di Picard... e questi esempi mi vengono in mente solo tra i lungometraggi, sorvoliamo sulle serie televisive. Ho dei ricordi di Picard che guarda l'istante del big bang (o era la nascita della vita nel brodo primordiale? Bah, forse tutti e due), ricordo Archer che addirittura si trova invischiato in una guerra fredda temporale e non parliamo della Janeway, non parliamone proprio, eh.
Ok, parliamone. Dobbiamo parlarne, è inevitabile. Perché? Ma perché - santi sceneggiatori senza idee! - la Janeway sul finire della serie dedicata alla Voyager fa un viaggio nel tempo, per incontrare la se stessa del passato e generare una linea temporale diversa, maldettamente simile a quello che fa Spock in quest'ultimo film.


Ora, io capisco che il compito di Kurtzman e Orci non era dei più semplici, ma proprio da un paradosso temporale dovevano partire?
E' vero che scrivere una storia originale per l'universo creato da Gene Roddenberry non è affatto facile ma, insomma, teoricamente gli sceneggiatori sarebbero pagati per quello. Certo, nell'arco di più di quarant'anni, passando per cinque serie televisive, una animata, dieci lungometraggi cinematografici e non so quanti romanzi, su Enterprise e compagnia bella è stato scritto davvero di tutto, ok, nessuno chiedeva qualcosa di originale in assoluto, nessuno poteva pretenderlo, tuttavia, tra l'assolutamente originale e lo smaccatamente già sentito ci sono miriadi di possibilità creative.
Dunque, dimentichiamoci dello spiacevole evento temporale che apre il film e passiamo al resto. Il resto, e a questo punto forse le parole che seguono non suoneranno scontate, non è per niente male, anzi. Gli attori sono quasi tutti azzeccati, finanche leziosamente somiglianti ai loro storici predecessori. Fa eccezione forse il cattivo, il romulano del futuro  Nero, un Eric Bana insipido, statico e trascurabile. Del resto a dire il vero non ricordo nessuna intepretazione memorabile di Bana.
Anche il dipanarsi dell'intreccio ha una sua certa qualità: si parte dal dramma in cui il sacrifico di un eroe ne genera uno nuovo per poi proseguire con una pars costruens parallela, in cui con alternanza si costruiscono i personaggi del nuovo Kirk e del nuovo Spock (Chi ha detto Lost?).

Terminato il tratteggio dei personaggi (i due principali nella loro formazione incontreranno anche tutti i personaggi di contorno della serie classica) si passa all'action movie puro, molte battaglie, molto ritmo, molte astronavi, molte esplosioni: gradevole. La chiusura del film è anche quella molto standardizzata, classico schema da narrazione circolare in cui il punto di partenza e quello di arrivo della storia sono indissolubilmente legati.
Forse evitabili per quanto non fastiosi i momenti di commedia pura (Il Kirk con le mani gonfie e la bocca intorpidita, la "maglietta rossa" che muore nel salto sulla piattaforma, il Sulu spadaccino da wuxia solo per citarne alcuni), decisamente stucchevoli invece gli insopportabili momenti didascalici e moralistici tipici purtroppo del mondo hollywoodiano: l'incontro dei due Spock con relativo pippone sull'amicizia è davvero superfluo. In realtà a me è parsa stonata l'intera presenza nella pellicola del "vecchio" Spock, una sorta di complice strizzatina d'occhio ai fans storici proprio nel film in cui in qualche modo si vuole "allargare" l'universo di Star Trek oltre i confini dei soliti nerd (insieme a cui appartengo con tutta evidenza), qualcosa di incoerente in definitiva.

Un'ultima nota sui possibili sviluppi di questo film. L'universo che esce dalla risoluzione dell'ennesimo paradosso temporale non è quello che abbiamo visto nella serie classica. C'è Kirk, c'è Spock, ma gli eventi narrati in questo film cambiano le cose e rimescolano le carte. Vulcano non esiste più, i vulcaniani sono una razza in via d'estinzione, Spock sta con Uhura e via dicendo. Una miriade di piccole quanto sostanziali differenze.
Immagino che questa sorta di ripartenza "libera" sia stata voluta proprio per poter, in ipotetici nuovi film, non preoccuparsi troppo di una mole di storie già raccontate così corposa da rendere inevitabile sia la ripetizione che l'errore di continuity.

Insomma, gli sceneggiatori hanno sempre meno voglia di lavorare come si deve.

 
 
 
 
 
 
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Commenti
 

I lettori hanno scritto 3 commenti

 
 
Chiara Orlandi
Chiara Orlandi
  • indirizzo IP 93.51.249.92
  • data e ora Lunedì 01 Giugno 2009 [19:01]
  • commento Diciamo che per le nuove gereazioni di appassionati starkrekkiani e a digiuno della serie originaria questo film funziona, eccome!
 
 
 
 
 
Chiara Orlandi
Chiara Orlandi
  • indirizzo IP 93.51.249.92
  • data e ora Lunedì 01 Giugno 2009 [19:05]
  • commento * generazioni, ops
 
 
 
 
 
Luigi Faragalli
Luigi Faragalli
  • indirizzo IP 151.5.148.94
  • data e ora Mercoledì 03 Giugno 2009 [11:09]
  • commento Sì, infatti, il tentativo era quello, "vendere" Star Trek a chi di Star Trek non sapeva nulla senza perdere i fan storici.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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